DI MALAYSIA IN PEGGIO – NEL GIALLO DEL BOEING SCOMPARSO C’È ANCHE LA DONNA DEL MISTERO: IL PILOTA PRIMA DI SALIRE A BORDO RICEVETTE UNA CHIAMATA DA UN NUMERO ‘SENZA IDENTITA’’ E PARLÒ 2 MINUTI CON UNA DONNA

Maurizio Molinari per ‘La Stampa'


Spunta la telefonata di una donna misteriosa, e con un'identità falsa, nel giallo dell'aereo malese scomparso l'8 marzo. È stato l'esame delle chiamate al cellulare del pilota, Zaharie Ahmad Shah, a svelare che pochi minuti prima di salire a bordo del volo MH370 ricevette la telefonata di una donna, con la quale parlò per due minuti. Fu l'ultima conversazione al cellulare fatta da Ahmed Shah e a sollevare l'attenzione degli investigatori è il fatto che parlò con una persona che aveva dato false generalità acquistando la carta telefonica.

In Malasya le norme anti-terrorismo varate dopo l'11 settembre impongono a chiunque acquisti una carta telefonica di dare un documento di identità, che viene registrato assieme al numero. Le indagini hanno appurato che la persona che acquistò la carta corrispondente al numero, in un negozio a Kuala Lumpur, era una donna ma presentò un documento contraffatto e questa nuova pista induce gli investigatori, malesi e americani, a considerare con maggiore attenzione la possibilità che il pilota sia stato strumento di un piano per dirottare o sabotare il volo sul quale viaggiavano 239 persone.

Ulteriori elementi in merito potrebbero venire dall'esame dei dati del simulatore di volo che Ahmed Shah aveva in casa e l'Fbi sta studiando nel quartier generale di Quantico, in Virginia. Proprio l'Fbi, sulla base della rivelazione della telefonata, ha chiesto alla polizia malese di interrogare la moglie del pilota.

La donna, Faizah Khan, da tempo è separata dal marito ma vivevano sotto lo stesso tetto - assieme a tre figli - e l'Fbi ritiene che la sua testimonianza possa contribuire a fare luce sull'identità del personaggio sul quale convergono i sospetti. Senza escludere l'ipotesi di un piano ordito assieme al co-pilota, Fariq Abdul Hamid, che fu l'ultimo a parlare con la torre di controllo dicendo «tutto bene, buona notte» circa 15 minuti dopo la disattivazione dei sistemi di comunicazione di bordo.

Sul fronte della ricerca dei resti dell'aereo, la novità arriva da Parigi perché i satelliti francesi hanno rilevano degli «echi radar» di oggetti galleggianti nella stessa area dell'Oceano Atlantico dove altri satelliti, cinesi ed australiani, hanno scattato immagini a possibili resti del volo scomparso.
Si tratta di una regione dell'Oceano Indiano a circa 2500 km da Perth, nell'Australia Occidentale, dove le ricerche con ricognitori ed aerei elettronici continuano nella convinzione di Mike Barton, capo della sicurezza marittima di Canberra, di essere «vicini alla soluzione del mistero». È la cattiva visibilità, dovuta alle condizioni atmosferiche, che finora ha impedito di trovare i detriti segnalati ma Romain Nadal, portavoce del Quai d'Orsay, assicura che «le immagini di cui disponiamo consentono di identificare natura e posizione degli oggetti» fino al punto da poter affermare che «potrebbero essere del volo della Malaysian Airlines».

 

 

 

ALLA RICERCA DELL AEREO MALAYSIA SCOMPARSOZaharie Ahmad Shah comandante del volo malaysia airlines una foto del jet malaysia airlines scomparso

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