BOIA CHI ROLLA – IL GOVERNO DELLA MELONI VUOLE “SRADICARE LA RINASCITA DELLA CANAPA”. IL “FINANCIAL TIMES” EVIDENZIA IL PARADOSSO DEI POST-FASCISTI DI FRATELLI D’ITALIA CHE VOGLIONO VIETARE “LA PIANTA PROMOSSA DA MUSSOLINI PER RIDURRE LA DIPENDENZA DAI TESSUTI STRANIERI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE” – PER REPRIMERE LA CANNABIS, SI MANDA IN FUMO UN INTERO SETTORE, CHE IN EUROPA VALE MEZZO MILIARDO DI EURO…
Su Ft il piano del governo Meloni sullo stop alla canapa
LO SCONTRO SULLA CANNABIS TRA GIORGIA MELONI E RICCARDO MAGI
(ANSA) - Il Financial Times racconta oggi dei piani del governo Meloni per "sradicare la rinascita della canapa in Italia": "La pianta promossa da Mussolini rischia il divieto, scatenando l'ira dei coltivatori di colture destinate all'industria", titola il quotidiano finanziario.
"Benito Mussolini, dittatore fascista italiano, promosse la coltivazione della canapa per ridurre la dipendenza del suo paese dalle importazioni di corde e tessuti prima e durante la seconda guerra mondiale - scrive l'Ft -. Ma il partito Fratelli d'Italia del Primo Ministro Giorgia Meloni, le cui origini risalgono al movimento neofascista del dopoguerra fondato dai fedelissimi di Mussolini ancora in vita, sembra ora intenzionato a sradicare la rinascita della canapa in Italia nel tentativo di reprimere l'uso di droghe ricreative.
Indignato per la proliferazione di negozi di cannabis, il governo Meloni si sta muovendo per vietare la produzione, la lavorazione, il trasporto e il commercio di qualsiasi varietà di fiori di cannabis, compresi quelli derivati; da canapa industriale non psicotropa".
Il quotidiano della City racconta quindi che le restrizioni del ddl sicurezza sono già state approvate alla Camera e andranno al voto del Senato a inizio dell'anno segnalando la 'rivolta' dei coltivatori del settore e alcune delle posizioni politiche sulla riforma.
Il settore in tutta Europa nel 2023 ha generato 500 milioni di euro di fatturato. L'Italia, ricorda l'Ft, nel Medioevo era importante coltivatore di canapa, le cui fibre resistenti venivano utilizzate per corde, vele, tessuti e carta e i cui semi erano considerati un alimento nutriente, mentre Mussolini spinse per espanderne la coltivazione nel tentativo autarchico di sostituire i tessuti di cotone, portando l'Italia ad essere all'epoca il secondo produttore mondiale di canapa dopo l'Unione sovietica.
Dopo gli anni del boom delle fibre sintetiche, nel 2016 Roma ha legalizzato la coltivazione di canapa industriale, promossa dall'Ue come materiale ecologico, soprattutto nel settore edile.
Soffermandosi poi sul dibattito sulla cannabis light, il quotidiano riporta anche la posizione di Andrea Giametta, co-fondatore di Weedzard, una piattaforma online che commercializza prodotti al cannabidiolo, che nel caso di restrizioni si dice pronto a un reclamo alla Commissione Ue. E ricorda anche che Coldiretti ha dichiarato di essere in trattative con il governo Meloni per trovare una soluzione che vieti l'uso ricreativo dei fiori di canapa, pur consentendone la produzione per altri scopi.
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