boldrini

LE SPESE PAZZE DELLA "BOLDRINMEIER" - LA PRESIDENTE DELLA CAMERA ACQUISTA UNA CINQUANTINA DI STAMPE E LITOGRAFIE: PECCATO CHE NE ABBIA PIU’ DI TREMILA INUTILIZZATE NEI SOTTOSCALA - E LA SPESA IN ATTREZZATURA D’UFFICIO PREVISTA IN 275 MILA EURO, SI È INCREMENTATA DI ALTRI 150 MILA EURO

BOLDRINIBOLDRINI

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

La Camera dei deputati costa ancora poco meno di un miliardo di euro nonostante i molti annunci di tagli e risparmi ottenuti che si sono alternati in questi anni, e resta l' organo istituzionale più caro del mondo senza nemmeno essere quello più efficiente.

 

Nonostante questa incapacità di ridurre la spesa almeno al livello degli altri più importanti organi parlamentari europei, l' istituzione guidata da Laura Boldrini continua a spendere inutilmente le risorse che vengono ogni anno assegnate dal ministero dell' Economia grazie alle tasse degli italiani.

 

I CARRETTIERI SICILIANI GUTTUSOI CARRETTIERI SICILIANI GUTTUSO

L' ultimo sfizio che la casa dei parlamentari si è voluto togliere è l' acquisto di una cinquantina di stampe e litografie per abbellire i nuovi uffici dei deputati. La decisione è arrivata dopo il riassetto delle postazioni di lavoro a disposizione dei parlamentari.
 

Fino a un annetto fa infatti avevano tutti a disposizione un ufficio singolo talvolta dotato pure di segreteria in uno dei palazzi esterni alla Camera dei deputati che erano stati presi in affitto nel lontano 1997 all' epoca della presidenza di Luciano Violante nella contigua piazza di San Silvestro. Poi quei contratti sono stati disdettati anticipatamente (creando contenziosi per cui comunque la Camera ha dovuto accantonare tutti gli affitti dovuti a fondo rischi) e si è cercato di ricavare analoghi uffici nelle strutture restate a disposizione.

 

laura boldrini  a bruxelleslaura boldrini a bruxelles

Sono stati divisi spazi che erano largamente a disposizione di commissioni o altre attività, e ricavati in altri palazzi contigui degli altri uffici. Siccome quelli precedenti avevano mobili e suppellettili messi a disposizione da chi affittava, si sono dovuti trovare e spesso comprare nuovi arredi. Qualcuno si è lamentato delle pareti bianche e disadorne: era dignitoso per un onorevole ricevere qualcuno in edifici così spogli? No. E quindi via agli acquisti di stampe e litografie per risolvere il problema. Tutti soldi però buttati via.
 

I GLADIATORI DE CHIRICOI GLADIATORI DE CHIRICO

Perché se c' era una cosa di cui la Camera proprio non mancava affatto erano quadri ed opere d' arte con cui adornare gli spazi. Un po' per gli acquisti avvenuti dal dopoguerra all' inizio degli anni Novanta, un po' per la possibilità di ospitare in comodato d' uso opere d' arte di terzi (musei e pure privati).

 

L' inventario dei beni artistici della Camera dei deputati al 31 dicembre scorso contava la bellezza di 1.035 dipinti (metà di proprietà e metà altrui), 85 busti, 109 sculture, 98 tappeti ed arazzi, 98 reperti archeologici, altri 245 oggetti artistici di vario tipo e la bellezza di 3.163 fra disegni, stampe, incisioni, litografie, acqueforti e acquerelli (questi ultimi tutti di proprietà meno uno).

 

boldrini da floris a dimartediboldrini da floris a dimartedi

Parte rilevante di questo patrimonio artistico è effettivamente esposto negli spazi utilizzati e visitabili anche dal pubblico. Molta parte però è accatastata in depositi interni e nella migliore delle ipotesi serve alla rotazione con le opere esposte (così è avvenuto con alcuni disegni nei corridoi di ingresso da piazza del Parlamento).

 

Potrebbero tranquillamente essere utilizzate per l' arredo dei nuovi spazi senza dovere spendere altro che una bella spolverata. Ma attira di più l' acquisto di nuovo patrimonio, come spiega una nota ufficiale allegata all' inventario dei beni artistici: «In concomitanza con le operazioni di disallestimento e riallestimento degli uffici e locali conseguenti alla dismissione die palazzi Marini, è stata avviata una attività di verifica del catalogo dei beni artistici che ha portato ad alcune variazioni quantitative delle diverse tipologie dei beni indicati (…)

 

Il patrimonio artistico ha comunque registrato un leggero incremento complessivo, in ragione dell' acquisto di circa 50 beni, quali stampe e litografie, per esigenze di arredo degli uffici e locali delle sedi della Camera». Non è indicato alcun importo. E l' unica voce di bilancio nella spesa in conto capitale che potrebbe indicare qualcosa è la spesa in attrezzature di ufficio. Era prevista in 275 mila euro, si è incrementata di altri 150 mila euro. Lì dentro c' è il costo di quelle 50 inutili stampe.

boldriniboldrini

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…