giulia bongiorno matteo salvini

ALTRE ''BOMBE NUCLEARI'' SULL'ALLEANZA LEGA-M5S. LA BONGIORNO STRONCA LA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE, MA BONAFEDE NON ARRETRA: ''CAMBIEREMO I PROCESSI, NESSUNO SI SALVERÀ GRAZIE AI CAVILLI. ASSUMEREMO NUOVO PERSONALE'' - COME SE NON BASTASSE, C'È PURE LA ''MANINA'' LEGHISTA CHE TOGLIE LA NORMA SULLA TRASPARENZA NEI FONDI AI PARTITI DAL DDL ANTICORRUZIONE

BONGIORNO, PRESCRIZIONE È BOMBA NUCLEARE SU PROCESSI

giulia bongiorno

 (ANSA) - "La sospensione della prescrizione" al primo grado di giudizio "è una bomba nucleare sul processo. Sono molto preoccupata" . Così il ministro della P.A. Giulia Buongiorno a SkyTg24 sull'emendamento al ddl anticorruzione.

 

BONGIORNO, CON BONAFEDE TUTTO BENE, SU PRESCRIZIONE RIFORMA

 (ANSA) - "Con Bonafede i rapporti sono ottimi" e "credo che sulla prescrizione, il governo troverà un accordo". Così Giulia Bongiorno intervistata da Maria Latella su Sky Tg24 aggiungendo che a suo giudizio "sulla prescrizione serve una riforma. Come è scritto oggi l'emendamento non posso accettarlo. Così come ai tempi di Berlusconi mi sono battuta contro la prescrizione breve, ora sono contraria a quella che è la cancellazione prescrizione. La prescrizione ha un'etica non si può tenere in ostaggio un imputato tutta la vita".

 

GIUSTIZIA: BONAFEDE, PIANO ASSUNZIONI E CAMBIO IL PROCESSO

giulia bongiorno giovanni tria matteo salvini

 (ANSA) - "Voglio un sistema giudiziario con le spalle larghe. Capace cioè di reagire in tempi rapidi. Se un cittadino chiede giustizia lo Stato deve dare una risposta celere. E su questo dobbiamo essere tutti d'accordo". Lo dice il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervistato dalla Stampa. Bonafede annuncia un piano record di assunzioni e l'intenzione di cambiare il processo penale. E sulla prescrizione, davanti ai dubbi della Lega, tira dritto. E' importante fermarla dopo il primo grado "perché il sistema deve recuperare credibilità agli occhi dei cittadini.

 

 Non possiamo pensare che un processo passato attraverso spese, indagini e sentenze, si risolva a tarallucci e vino prima del giudizio definitivo. E poi la prescrizione esiste solo in Italia", occorre "farla finita con il grande equivoco italiano che consente ad alcune categorie protette di salvarsi grazie ai cavilli". I 500 milioni previsti in manovra "basteranno": "Visito i tribunali a sorpresa quasi ogni giorno. E tutti mi dicono la stessa cosa: ci manca personale. Faremo un ampliamento della pianta organica che questo paese non ha mai visto".

 

ALFONSO BONAFEDE MATTEO SALVINI

Per vedere i benefici serviranno "un paio di anni. La riforma sulla prescrizione entrerà in vigore con la nuova legge e non sarà retroattiva. Ma stiamo anche preparando una riforma chirurgica del processo penale", della quale però il ministro non anticipa i contenuti. "Questo governo - assicura - ha rimesso la giustizia in testa alle priorità. E non si fa tirare per la giacchetta da nessuno. Basta con i dibattiti politici". Lo ha spiegato alla Lega? "Non ce n'era bisogno. È tutto scritto sul contratto".

 

ANTICORRUZIONE, EMENDAMENTO LEGA: “VIA LA NORMA SU TRASPARENZA FONDI AI PARTITI”. MA BONAFEDE: “NESSUN PASSO INDIETRO”

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

La Lega ha presentato un emendamento al ddl Anticorruzione che propone di eliminare l’articolo 9, ovvero quello che introduce norme in materia di trasparenza dei finanziamenti a partiti e fondazioni. Non c’è solo la prescrizione a creare tensioni tra Carroccio e Movimento 5 stelle. Se nelle scorse ore Matteo Salvini e i suoi hanno chiesto più tempo per analizzare la norma che prevede il “blocco dei tempi del processo dopo la sentenza di primo grado”, ora viene messa in discussione anche la misura che vorrebbe rendere pubblici i nomi dei donatori delle formazioni politiche. La richiesta di stralcio è spuntata in queste ore e porta la prima firma del capogruppo leghista in commissione Igor Iezzi.

ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL VOCALIST ALL'EXTASY

 

Il primo a darne notizia era stato lo stesso Luigi Di Maio: “Se la Lega ha dei problemi interni non mi interessa”, ha detto in una diretta Facebook a metà giornata, “ho visto che sono stati presentati addirittura emendamenti soppressivi alla trasparenza dei partiti e delle fondazioni che è nella legge ‘spazza-corrotti”. E a dimostrazione che l’ipotesi è sul tavolo, è intervenuto poco dopo lo stesso ministro della Giustizia M5s Alfondo Bonafede per dare garanzie che sul tema non intendono mediare: “Sulla trasparenza ai partiti nessun passo indietro”, ha detto.

 

“Qualcuno forse pensava scherzassimo, che fosse un vuoto annuncio come nelle migliori tradizioni della vecchia politica e quindi ecco spuntare emendamenti soppressivi laddove si dispone la pubblicazione obbligatoria di ogni contributo ricevuto dai partiti e il divieto di riceverne dall’estero”. Ma “su questo non faremo alcun passo indietro, neanche di un millimetro”. Un avvertimento chiaro ai soci di governo, alla vigilia di una settimana in cui la maggioranza dovrà affrontare, tra le altre cose, anche il voto sul decreto Sicurezza che tanti malumori sta creando dentro il Movimento 5 stelle.

 

 

alfonso bonafede giovanni legnini

Mentre i riflettori erano puntati sulla manovra e sui provvedimento leghisti che meno piacciono a una parte del Movimento, un altro fronte si è aperto per quanto riguarda il decreto Anticorruzione. In particolare la Lega (con un emendamento a firma Iezzi, Bordonali, De Angelis, Giglio Vigna, Invernizzi, Maturi, Stefani, Tonelli, Vinci), ora vorrebbe che fosse tolto l’articolo 9 del ddl voluto dal ministro Bonafede. E in particolare quindi che si stralciasse la parte dove si prevede che “i contributi, le prestazioni gratuite o altre forme di sostegno elargite” a partiti e movimenti politici “debbano ricevere la più ampia pubblicità, quanto all’identità dell’erogante, all’entità del contributo o al valore della prestazione o di altra forma di sostegno nonché alla data dell’erogazione”.

 

Non solo. I medesimi deputati del Carroccio propongono anche un colpo di spugna dell’articolo 10, che prevede sanzioni per chi, appunto, non dichiara le donazioni destinate a partiti e fondazioni. Un modo, per la Lega, anche per mantenere vivo l’asse con Forza Italia, fortemente critica nei confronti del ddl Bonafede. Fonti M5s alla Camera, interpellate da ilfattoquotidiano.it, ribadiscono: “Sia la prescrizione che la norma sulla trasparenza dei finanziamenti ai partiti sono nel contratto di governo Lega-M5s, quindi non sono in discussione”.

 

SALVINI DI MAIO

 Il concetto è che sul punto i 5 stelle non intendono accettare compromessi e, soprattutto dopo le tensioni degli ultimi giorni, il clima di sospetto è cresciuto da entrambe le parti: “Vogliamo garantire ai cittadini la massima trasparenza su tutto quello che riguarda la cosa pubblica e l’attività politica”, ha detto Francesco Forciniti, deputato M5s tra i relatori del ddl Anticorruzione. “La norma in questione è contenuta nel contratto di governo ed è il coronamento di una battaglia che il Movimento porta avanti da sempre. Per questo la riteniamo intoccabile”.

 

 

Non è la prima polemica che riguarda il disegno di legge. Nelle scorse ore è stata diffusa la notizia che la misura del carcere per gli evasori, già annunciata da Luigi Di Maio durante la discussione della manovra, è stata inserita come emendamento al provvedimento. Secondo i capigruppo delle opposizioni in commissione Affari costituzionali, nessuno ne era a conoscenza e sarebbe l’ennesimo segnale di rottura interna all’esecutivo.

 

Fonti M5s però garantiscono che “la richiesta di modifica è stata consegnata insieme alle altre”. Tra i primi a intervenire c’è stato il capogruppo Pd in commissione Alfredo Bazoli: “Oggi attraverso i mezzi d’informazione abbiamo appreso che di emendamento al testo anticorruzione che sarebbe stato presentato alla chetichella dai relatori, che rivoluzionerebbe il trattamento sanzionatorio dei reati fiscali.

 

Un emendamento descritto nel dettaglio dalla stampa, e che pure al momento non risulta nel fascicolo a nostra disposizione, e che rappresenterebbe, dopo il grave episodio sulla prescrizione, un ulteriore inaccettabile oltraggio alle prerogative della commissione Giustizia e del parlamento. Anche in questo caso, infatti, si tratterebbe di argomento del tutto estraneo all’Anticorruzione e mai trattato in commissione, e l’ennesimo episodio di un malcostume della maggioranza che attraverso questi emendamenti scritti da strane ‘manine’ scarica le proprie tensioni interne sul buon funzionamento del parlamento”.

francesca businarolo

 

Una versione smentita dai 5 stelle che invece assicurano che l’emendamento è nella lista insieme agli altri già depositati. “Facciamo un po’ di chiarezza”, ha detto in serata la prima firmataria dell’emendamento Francesca Businarolo (M5s). “L’emendamento al ddl Anticorruzione in materia di reati tributari esiste, l’ho firmato io come relatrice e prevede un inasprimento delle pene per alcuni reati tributari ed altre modifiche in materia. Non so se possa essere successo qualcosa nella trasmissione materiale del fascicolo.

 

Tra l’altro, il contenuto dell’emendamento era già nella disponibilità degli organi di stampa. Verificherò di persona con i funzionari addetti che tutto sia andato a buon fine”. Chi rimane fermo sulla linea dell’opposizione totale alla misura è Forza Italia: “Si metta l’anima in pace Luigi Di Maio. Non ci sarà alcuno stop alla prescrizione così come sognato dal Movimento 5 stelle”, ha scritto su Twitter Mariastella Gelmini. “Logiche manettare e giustizialiste non avranno la meglio sul garantismo”.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME