munira mirza boris johnson

BORIS AFFONDA, FUGGITE! - ONDATA DI DIMISSIONI NELLO STAFF DI BORIS JOHNSON - NEL GIRO DI 48 ORE CINQUE ESPONENTI DELL'AMMINISTRAZIONE DEL GOVERNO HANNO ABBANDONATO DOWNING STREET - A TAGLIARE LA CORDA SONO STATI IL DIRETTORE DELLE COMUNICAZIONI, IL CAPO DELLO STAFF E IL SEGRETARIO PRIVATO: MA SOPRATTUTTO L'INFLUENTISSIMA RESPONSABILE DELLA CELLULA POLITICA DI DOWNING STREET, MUNIRA MIRZA, CHE ERA CON JOHNSON DAI TEMPI IN CUI ERA SINDACO DI LONDRA…

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

boris johnson e carrie symonds

 

È iniziato il fuggi fuggi: e Boris è sempre più solo. Nel giro di 48 ore ben cinque esponenti dell'amministrazione del governo hanno abbandonato Downing Street: e ormai al N. 10 si respira aria da ultimi giorni di Pompei. A tagliare la corda sono stati il direttore delle comunicazioni, il capo dello staff e il segretario privato: ma soprattutto l'influentissima responsabile della cellula politica di Downing Street, Munira Mirza, seguita a ruota da una sua collaboratrice.

rishi sunak

 

Se i primi tre erano coinvolti in qualche modo nel Partygate, lo scandalo delle feste in lockdown, e dunque la loro dipartita era attesa, Munira ha invece sempre fatto parte del «cerchio magico» di Boris, fin da quando lui era sindaco di Londra: brillantissima, con un passato da rivoluzionaria trotskista, è stata in qualche modo il «cervello» del johnsonismo.

 

Se anche lei ha deciso di mollare gli ormeggi, vuol dire che la macchina del governo è entrata in una crisi terminale. Ma altrettanto significativa è stata la presa di distanza da parte del Cancelliere dello Scacchiere, ossia il ministro del Tesoro Rishi Sunak, che è la seconda figura più importante dopo Johnson: lui si è dissociato dalle accuse mosse da Boris a Keir Starmer, il leader laburista, che da procuratore generale non avrebbe perseguito un famigerato pedofilo.

boris johnson

 

Calunnie che Sunak non ha avuto il coraggio di appoggiare: dando adito al sospetto che ormai abbia lanciato l'operazione per spodestare il premier e prenderne il posto. Tutto dipende da quante lettere di sfiducia invieranno i deputati conservatori: se si raggiungerà il numero magico di 54, bisognerà andare al voto su Johnson all'interno del gruppo parlamentare. La Bbc sostiene che ne sono già state spedite 17, altri dicono che siamo già fra 20 e 30, altri ancora che quelle mancanti si contano sulle dita delle mani.

 

BORIS JOHNSON E MUNIRA MIRZA

Ma anche se si andrà alla conta, non è detto però che Boris venga sfiduciato subito: non c'è consenso su chi debba essere il successore e i vari candidati non sono giudicati abbastanza pronti. Per di più, come fanno notare i commentatori inglesi, non conviene installare un nuovo leader prima delle elezioni amministrative di maggio, quando è attesa una débacle dei conservatori: meglio che sia Boris a subire il bagno di sangue, in modo così da avere una ragione ulteriore per accompagnarlo alla porta. Come che sia, Johnson è sempre più simile a uno zombie, un morto che cammina.

Munira Mirza

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