boris johnson passaporto

BORIS CE L'HA HARD (IL PIANO B) - IL PREMIER INGLESE NON INTENDE ESSERE BULLIZZATO DALL'UNIONE EUROPEA, CHE HA UN SOLO OBIETTIVO: FARNE UN ESEMPIO PER FAR PASSARE LA VOGLIA A CHI PENSA DI ABBANDONARLA. COSÌ NON ESCLUDE LA ROTTURA COMMERCIALE CON L'UE - L'USCITA DEL REGNO UNITO RISCHIA DI INCRINARE ANCHE L'ASSE CON I SERVIZI SEGRETI DEL CONTINENTE: CHE NE SARÀ DELLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI?

1 - E LA BREXIT RISCHIA DI INCRINARE L’ASSE CON I SERVIZI SEGRETI UE

Cristiana Mangani per “il Messaggero

 

Dal 31 gennaio il Regno Unito è fuori dall'Europa, ma ci sarà ancora un anno di transizione prima della data in cui sarà necessario mostrare il passaporto alla frontiera. In questo anno l'Italia e il resto della Ue dovranno rivedere una serie di accordi con Londra. Ma a prescindere dagli effetti in chiaro, cioè quelli sull'economia e il commercio, altri aspetti potranno creare qualche problema di rodaggio, a cominciare da quelli legati alla sicurezza e al terrorismo.

boris johnson discorso per la brexit

 

Che ne sarà dello scambio di informazioni tra servizi di intelligence? La collaborazione continuerà a funzionare? In questa situazione che per l'Uk somiglia un po' all'isolamento, i rischi maggiori potrebbe correrli proprio l'Inghilterra, anche se un impatto sulla sicurezza non si può escludere pure per il nostro Paese.

 

GLI ACCORDI

Gli analisti ritengono che niente cambierà, perché, pur modificandosi le procedure interne, l'Inghilterra è pur sempre nella Nato. E poi molti di questi accordi sono a livello bilaterale. «Parliamo del Regno Unito - sottolineano -, uno Stato che partecipa a tutti i maggiori forum e organizzazioni internazionali occidentali, con un ruolo di peso. Il fatto che abbia abbandonato la Ue non vuol dire rimanere fuori da una cooperazione in materia di sicurezza. Non converrebbe a nessuno».

 

dominic raab

A confermarlo è anche l'ambasciatrice britannica in Italia, Jill Morris, che ha puntualizzato nei giorni scorsi in diretta Facebook, che la Gran Bretagna, pur uscendo dalla Ue farà sempre parte dell'Europa. Fianco a fianco anche nelle istituzioni multilaterali come la Nato. «Si stanno predisponendo diversi negoziati - ha aggiunto il diplomatico - Il periodo di transizione terminerà il 31 dicembre 2020». In questi mesi, oltre ai vari protocolli che verranno firmati, ci sarà particolare attenzione per quelli che riguardano la sicurezza e i rapporti tra strutture di intelligence bilaterali ed europee nel loro complesso.

Tra gli elementi più impegnativi, comunque, c'è il sistema di condivisione delle informazioni con le varie tipologie di settori dell'intelligence e delle forze dell'ordine, a cominciare dall'Europol.

 

Secondo l'Economist, l'uscita dall'Ue per il governo inglese avrebbe dovuto portare una relazione ancora più stretta tra Inghilterra e Stati Uniti. Ma di recente il primo ministro Boris Johnson ha firmato l'accordo con la cinese Huawei per l'acquisto di servizi 5G, nonostante il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, abbia dichiarato che tutto questo potrebbe mettere a rischio la condivisione dei dati intelligence dei paesi, «perché la Cina potrà controllare internet». Senza contare l'aspetto della sicurezza informatica che non ha trovato una chiara formulazione durante i negoziati per la Brexit.

 

I CINQUE OCCHI

boris johnson ursula von der leyen 1

I rischi, dunque, esistono, soprattutto se si considera che il Regno Unito fa parte del Five eyes (il cerchio stretto di paesi anglofoni, Canada, Australia, Nuova Zelanda), capeggiati dagli Usa, che si scambiano intelligence. Finché Londra era nella Ue poteva rappresentare un trait d'union con gli altri paesi. Qualcosa che ora potrebbe diventare molto più difficile.

 

 

2 - ORA BORIS NON ESCLUDE LA ROTTURA COMMERCIALE CON L'UNIONE EUROPEA

L.Ip. per il “Corriere della Sera

 

Dicono che Boris sia «infuriato»: e stamattina scarica la sua ira sugli ambasciatori europei, davanti ai quali pronuncia un discorso sulle future relazioni tra Gran Bretagna e Ue. Non ci sarà «nessuna concessione, nessun allineamento, nessuna giurisdizione della Corte europea»: perché Londra vuole essere trattata da «eguale».

 

Il nodo del contendere è quanto i britannici potranno divergere dai regolamenti europei dopo la Brexit: sarà questo il nocciolo delle trattative che si svolgeranno nei prossimi 11 mesi. Bruxelles ha fatto capire che non ha nessuna intenzione di veder sorgere alle sue porte un concorrente che approfitti della deregulation per fare competizione sleale: ma Londra d' altra parte non ha nessuna voglia di fare la parte del Paese-satellite, tipo la Norvegia. Perché sarebbe uno scenario che «negherebbe la ragion d' essere della Brexit», ha fatto osservare ieri il ministro degli Esteri Dominic Raab:

DOMINIC RAAB

 

«Affronteremo i negoziati con spirito di buona volontà - ha spiegato - ma l' allineamento legislativo semplicemente non si verificherà». E perfino Nigel Farage, il leader del Brexit Party, ha salutato con favore l' approccio del governo, sostenendo che è «nell' interesse nazionale» della Gran Bretagna diventare «un concorrente sulla soglia della Ue».

 

E allora si profila un nuovo scontro, di cui la salva d' inizio è il discorso di Johnson di stamane. Il governo britannico non si sente più obbligato a perseguire un trattato di libero scambio sul modello canadese, che elimina i dazi sulla quasi totalità delle merci: potrebbe puntare in egual misura a un accordo «debole» sul modello di quello con l' Australia, dove ci si accorda solo su alcuni settori-chiave e il resto delle transazioni si svolge sulla base delle regole dell' Organizzazione mondiale del Commercio. Quest' ultimo scenario è di fatto un no deal che implica il ritorno a controlli doganali e dazi sulle merci (ma anche un trattato «canadese» non eliminerebbe i controlli doganali).

 

Happy Brexit Day - il volantino choc in un condominio di londra

Le conseguenze sugli scambi fra Europa e Gran Bretagna sarebbero pesanti. E l' Italia sarebbe fra i Paesi più colpiti: l' anno scorso l' interscambio è stato di oltre 30 miliardi di euro e le nostre esportazioni Oltremanica sono continuate a crescere, superando i 20 miliardi di euro. Siamo l' ottavo Paese fornitore del Regno Unito (dopo Germania, Stati Uniti, Cina, Olanda, Francia, Belgio e Svizzera) e vantiamo un saldo attivo di oltre 10 miliardi (in crescita del 9% rispetto all' anno precedente).

 

In particolare, i britannici hanno intenzione di divergere dai regolamenti europei in materia agro-alimentare e questo introdurrebbe un forte elemento di «attrito doganale» per le nostre esportazioni, in cui giocano buona parte il cibo e le bevande: vedremo le forme di Parmigiano bloccate nel porto di Dover?

festeggiamenti per la brexit 4prime pagine inglesi dopo la brexit 3festeggiamenti per la brexit 6festeggiamenti per la brexit 1

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...