boschi

E ALLORA...DALLA! LA BOSCHI SI LANCIA IN UNA SOBRIA DANZA CON UN ATTEMPATO MILITANTE DEL PD ALLA FESTA DELL'UNITÀ DI FIRENZE, SULLE NOTE DELLA "CASA IN RIVA AL MARE" DI LUCIO DALLA – 'MARIA ETRURIA' ESCLUDE LA SCISSIONE (PER ORA) MA AVVISA IL PD: “SE TORNASSERO D’ALEMA E BERSANI…” – INTANTO RENZI… – VIDEO

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/video/maria-elena-boschi-1.4780273

 

 

Da il Giornale

Una scissione nel Pd? «Noi, almeno il gruppo che ha sempre fatto riferimento a Matteo Renzi, stiamo nel Pd, lo abbiamo sempre detto - argomenta Maria Elena Boschi nell' intervento alla Festa dell' Unità di Firenze -.

boschi

 

Ovviamente se da qui alla Leopolda dovesse cambiare qualche cosa ne discuteremmo tra di noi, ne discuteremo con Zingaretti». In questi giorni si è parlato delle ipotesi di un nuovo partito dell' ex premier. «Non sarà una scissione nel caso - prosegue Boschi -, dovremo capire le condizioni. Certo, se è vero che si pensa a un rientro di D' Alema e Bersani, penso che dovremo discuterne dentro al Pd».

 

RENZI STUDIA LA SCISSIONE PER RAFFORZARE IL GOVERNO

Pasquale Napolitano per il Giornale

 

La formula dovrebbe essere quella della scissione consensuale.

Matteo Renzi rallenta ma non blocca l' operazione per sganciarsi dal Pd di Nicola Zingaretti. La prospettiva è chiara: fondare un movimento liberal-popolare per occupare lo spazio al centro.

boschi

 

L' idea originaria di annunciare alla decima edizione della Leopolda (dal 18 al 20 ottobre) la nascita di gruppi autonomi in Parlamento e di un contenitore politico nuovo sarà congelata.

 

L' ex premier vuole attendere che l' esecutivo giallorosso superi il primo banco di prova: l' approvazione della finanziaria. E soprattutto capire quale direzione assuma la discussione sulla riforma del sistema elettorale.

 

Con un ritorno al proporzionale puro (nel Pd nascono i primi malumori) Renzi darebbe un' accelerata alla scissione. In caso contrario sarebbe costretto a rivedere i piani. L' operazione renziana punterebbe però a consolidare (e non a indebolire) l' esecutivo Conte.

 

MARIA ELENA BOSCHI DURANTE LA FIDUCIA AL CONTE BIS 1

Portando a quattro le gambe della maggioranza. Renzi valuta pro e contro dell' operazione, senza forzare la mano. E soprattutto senza creare uno strappo con il Pd. Due giorni fa, il segretario dei dem, rispondendo a una domanda sul rischio Renzi faccia un gruppo parlamentare, dopo la Leopolda, ha esternato la preoccupazione: «L' unica cosa che non si capisce quali motivi possano esserci alla base di un fatto lacerante.

 

 Come ha detto ieri Papa Francesco sullo scisma, io mi auguro che non avvenga uno scisma». L' ex sindaco di Firenze non vuole un divorzio al veleno. Ma un addio senza rancori.

MARIA ELENA BOSCHI DURANTE LA FIDUCIA AL CONTE BIS

 

L' operazione dovrebbe prendere il via in Parlamento. Al Senato, il regolamento vieta la costituzione di nuovi gruppi. I senatori renziani confluiranno nel Misto con un obiettivo: diventarne maggioranza e imporre il presidente. Però Renzi non vuole una guerra con il Pd. E dunque non svuoterà il gruppo dem. Ma si limiterà a «prelevare» una pattuglia per monopolizzare il Misto. A Montecitorio l' operazione renziana avrà sembianze molto più chiare. Non c' è alcun divieto per la nascita di nuovi gruppi (servono almeno 20 iscritti).

 

maria elena boschi

Anche qui il metodo è identico: non ci sarà alcun svuotamento del gruppo dem. Le correnti che fanno capo a Luca Lotti e Lorenzo Guerini resteranno nel Pd. Anna Ascani, Roberto Giachetti ed Ettore Rosato dovranno lavorare alla composizione del nuovo gruppo. L' obiettivo non sarà il rovesciamento del governo Conte. Anzi, Renzi punta ad allargare il perimetro della maggioranza. Soprattutto al Senato, dove il rottamatore spera di raccogliere adesioni da Forza Italia e qualche leghista scontento. Il Conte bis parte da 169 voti: una maggioranza risicata. L' ex segretario del Pd confida di arrivare almeno a 180.

 

BOSCHI CON LE AMICHE

E confida di diventare, dopo Di Maio e Zingaretti, il terzo azionista forte dell' alleanza, con un ruolo decisivo nelle scelte politiche e sulle nomine. Con l' addio di Renzi, si riaprirebbero le porte del Pd per Massimo D' Alema, Pier Luigi Bersani e tutti gli scissionisti. Oltre l' operazione parlamentare, il senatore di Scandicci lavora al radicamento territoriale del nuovo movimento. Un lavoro, già ben avviato, che sta portando avanti il fido Rosato con i Comitati civici. Che alla Leopolda potrebbero debuttare ufficialmente.

maria elena boschi a l'aria che tiraBOSCHI E AMICAMARIA ELENA BOSCHI IN BIKINI TRA LE AMICHEmaria elena boschi arriva al nazareno per la direzione del pdmaria elena boschi 1BOSCHI CON LE AMICHE 6maria elena boschimaria elena boschi (3)maria elena boschi maximmaria elena boschi (1)MARIA ELENA BOSCHI TEN YEARS CHALLENGEmaria elena boschi (2)BOSCHIMARIA ELENA BOSCHI ALL ONUBOSCHI MILAN CLUB PARLAMENTOboschi milan club parlamentoMARIA ELENA BOSCHIboschimaria elena boschi arriva al nazareno per la direzione del pd 5

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…