CHE FAI, MI CACCI? BOSSI SFIDA MARONI: “FARO’ RIENTRARE ALCUNI DEGLI ESPULSI, PER IMPEDIRLO DOVRANNO SBATTERE FUORI ANCHE ME” - IN DIFESA DI RE GIORGIO: “D’AMBROSIO? BISOGNA STARE ATTENTI A BUTTARE LA GENTE NEL TRITACARNE, QUALCUNO POI CI LASCIA LA VITA” - CETRIOLO PER BERLUSCONI: “NIENTE ALLEANZA FINCHE’ SOSTIENE MONTI” - SCARICATA ROSY MAURO - IL TROTA AGRICOLTORE? BRACCIA RUBATE ALLA POLITICA!...

Paolo Berizzi per "la Repubblica"

Il ritorno di Berlusconi. «Non ci credo. Silvio, politicamente, è finito». La trattativa Stato- mafia («L'Italia è un Paese mafioso, ma D'Ambrosio era una brava persona») e la magistratura («fa solo casino»). Monti («sta distruggendo tutto») e Napolitano («dovrebbe cacciare il premier, ma non può farlo»). E poi i contrasti nella Lega. «Farò tornare alcuni espulsi, io ho sempre voce in capitolo, e morirò nel Carroccio». Umberto Bossi, ospite alla festa della Lega Nord di Torre Boldone, analizza con Repubblica i temi dell'agenda politica. Ieri sera è tornato a minacciare la secessione: «Lo Stato italiano ha fallito. Non possiamo più restare in Italia».

Che cosa pensa delle polemiche sulla morte di D'Ambrosio?
«Lo conoscevo, era una brava persona. Bisogna stare attenti a buttare la gente nel tritacarne, perché poi qualcuno ci lascia la vita».

Vuole dire che l'inchiesta della magistratura sulla trattativa Stato- mafia non la convince?
«Sul fatto che l'Italia sia un paese mafioso, non ci piove. Ci sono tante vicende che lo dimostrano. Ma la magistratura italiana fa casino, attacca tutti. Ha impallinato anche noi della Lega, solo perché siamo contro il centralismo di Roma...».

La sua tesi del complotto non regge, ci sono montagne di prove documentali che dicono che nei conti della Lega sono state fatte porcate. Lo ha appena certificato anche la società di revisione che avete incaricato.
«Avevamo un tesoriere (Belsito) che era quello che era».

Sì, vicino ad alcune persone legate alla ‘ndrangheta.
«Troppo scemo per essere al servizio della mafia».

Maroni ha fatto pulizia cacciando chi ha sbagliato. Un'operazione necessaria?
«Sì, ma nel rastrellamento sono state coinvolte anche persone a posto. Questa settimana inizio a fare il mio lavoro, farò rientrare alcuni degli espulsi».

Sicuro di poterlo fare? Il nuovo statuto della Lega prevede che il presidente federale abbia voce in capitolo solo sugli espulsi dopo il 30 giugno. E cioè nessuno di quelli che sono stati fatti fuori.
«Io ho voce in capitolo anche quando dicono che non ho voce in capitolo. Statuto o non statuto farò rientrare chi non meritava di essere mandato via. Poi voglio vedere se cacciano anche me».

Chi vuole fare rientrare?
«Non nomi importanti. Ma è gente che ha pagato per colpe di altri. E adesso è giusto riaprire la porta».

Con Maroni avete fatto pace?
«Sì, non potevamo continuare a dare questa immagine all'esterno. La Lega sembrava una gabbia di matti litigiosi. Non siamo dei chierichetti, è vero, però se te le suoni tra colleghi di partito la gente che cosa pensa? Se litighi non ti votano».

Anche se non litigherete non è che sarà proprio una passeggiata rialzarsi, i sondaggi vi danno parecchio malconci.
«È vero, faremo fatica. Ma adesso sono messi tutti male. A destra e a sinistra. C'è un delirio mai visto prima, la gente ne ha piene le scatole e Monti ha peggiorato le cose. Sta distruggendo l'Italia. Se Napolitano fosse una persona responsabile, arrivati a questo punto, lo caccerebbe via. Ma siccome l'ha messo su lui per mandare a casa Berlusconi, non può tornare indietro. E così ci stanno trascinando a fondo».

Tornerete ad allearvi con il Pdl?
«Non so, ne stiamo parlando ma è ancora tutto in alto mare. Finché sostengono Monti non se ne fa niente».

In Lombardia la partita tra voi e Formigoni, al di là delle dichiarazioni di facciata, sembra ancora molto aperta. Come finisce?
«Per ora lo stiamo graziando. Non so, però, fino a che punto sarà possibile. Formigoni dice che tiene fino al 2015... per me si va a votare l'anno prossimo anche in Lombardia ».

Berlusconi ha annunciato il suo ritorno. Ci crede?
«No. Non ho capito nemmeno perché lo ha detto prima di farlo, eventualmente. Che senso ha? Non mi sembra molto strategico. Comunque se torna i voti non li prende più. Politicamente è finito. Gliene hanno tirate addosso troppe: prima la storia delle donne, poi persino le accuse di mafia con Dell'Utri... ».

Quindi niente ritorno dell'asse Bossi-Berlusconi?
«Per ora no».

È la settimana decisiva per l'euro. Monti e Draghi stanno facendo di tutto per salvare la moneta unica.
«Così come è l'Europa non ha senso, e l'euro ci ha portato al disastro. Il futuro è nel sistema delle macro regioni, ognuna con la sua moneta. Altro che eurozona e salvataggi europei. È, anche questo, un sistema centralista: non puoi continuare a cacciare soldi per salvare Stati che si sono inguaiati con le loro mani. La stessa cosa succede in Italia con le regioni meridionali».

Parliamo ancora della Lega. Continuano a girare voci di possibili scissioni, coi "lealisti bossiani" che stanno riorganizzando le truppe - per esempio in Veneto - e che potrebbero dare vita a un nuovo gruppo parlamentare. È vero?
«Non so gli altri che cosa vogliono fare. Io non farò scissioni e non dividerò la Lega. L'ho fatta nascere, e ci morirò».

Dicono che Rosy Mauro stia facendo pressioni per convincere lei e le persone a lei più vicine - per esempio sua moglie Manuela Marrone - a entrare nel neonato movimento "Siamo gente comune".
«Mava'... Dove vuoi che vada Rosy Mauro con quella roba lì... Sono due gatti».

Ai funerali di Cesarino Monti si è rivisto suo figlio Renzo, è vero che adesso fa l'agricoltore?
«Sì, anche. Poverino, ha preso una legnata pazzesca, starà lontano per un po', farà altro, maturerà. E se un giorno avrà voglia di tornare a fare politica nessuno glielo potrà impedire. La Lega l'ha fondata suo padre».

 

BOSSI UMBERTO UMBERTO BOSSI E ROBERTO MARONI ELETTO SEGRETARIO DELLA LEGA NORD jpegROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANA GIORGIO NAPOLITANO MARIO MONTI MARIO DRAGHI UMBERTO BOSSI E ROSY MAURO ROSY MAURO

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