TRANI A GO-GO! - LA MAGISTRATO PRENDE A BORSETTATE L’ISPETTORE (17 PUNTI DI SUTURA!), SEGUONO DENUNCE E CONTRODENUNCE E NE ESCE UNO SPACCATO CHE LE ARCORE’S NIGHTS SEMBRANO UN COLLEGIO DI EDUCANDE: FILMINI A LUCI ROSSE, DECISIONI FAVOREVOLI AD HOC, ACQUISTO DI AUTOVETTURE, CASE, RAPPORTI CON UOMINI DELL’ARMA. DI TUTTO, E TANTO DI PIÙ - PERSINO RETROSCENA INQUIETANTI SULLA INCHIESTA AGCOM-MINZOLINI…

Gian Marco Chiocci per "Il Giornale"

Ristorante di Sassari. Luglio 2011. Scena, atto primo: un alto magistrato della città e un ispettore del ministero della Giustizia, già in servizio a Trani, degustano un piatto di pesce quando nel locale irrompe una donna che non sembra aver voglia di pranzare. È abbastanza su di giri, decisa a farsi giustizia di un qualche torto subito da uno dei due commensali.

Il tempo di individuare il tavolo giusto e la borsa della signora finisce violentemente in faccia allo 007 di via Arenula, che crolla a terra, semisvenuto, una maschera di sangue. Seguono insulti e accuse. La toga padrona di casa prova a separare l'aggredito dall'aggressore.

Intervengono i camerieri, mentre un cliente seduto vicino chiama l'ambulanza perché l'ispettore è conciato male. La rissa finisce lì: la signora, soddisfatta, se ne va. L'ispettore finisce immediatamente sotto i ferri dell'ospedale cittadino: 17 punti di sutura e interventi di chirurgia plastica a ricomporre il viso. Così, almeno, la racconta la vittima dell'aggressione in un esposto in procura e al Csm.

Lecce, atto secondo. Scena: di lì a poco l'aggredito prende carta e penna e denuncia l'aggressore, una signora magistrato di Trani, con la quale già da tempo è in attrito per varie questioni legate a complicati rapporti personali. L'esposto è dettagliato e agghiacciante. Le accuse sono incredibili quanto allucinanti.

La procura leccese, competente sui magistrati del distretto tranese, apre immediatamente un fascicolo, altrettanto fa il Consiglio superiore della magistratura. Lei reagisce denunciando lui per stalking dando così vita a un altro fascicolo e non si capisce più se sia solo lei indagata, se lo sia anche lui, e se entrambi ricoprano pure la figura di parti offese. Un casino.

Un groviglio di accuse via sms, mail, telefonate, piazzate sotto casa, urla, schiaffi, liti furibonde, danneggiamenti di auto, addirittura un video, per non parlare delle minacce di morte a familiari e parenti. Per capire chi abbia cominciato prima e/o continuato poi, i pm di Lecce dispongono una perizia tecnica affidata a un consulente esperto di telefonia e computer chiamato a riesumare la memoria dei 5 telefonini sequestrati a lei e del pc sequestrato a lui.

La procura, intanto, interroga lei e interroga lui. A lui vengono fatti vedere documenti e chieste delucidazioni su alcuni fatti gravi: l'esistenza di filmini a luci rosse, alcune decisioni favorevoli adottate dal magistrato donna nei confronti di persone da lei conosciute, l'acquisto di autovetture e di case, i rapporti con uomini dell'Arma. Esce fuori di tutto, e tanto di più.

Uno spaccato indescrivibile della realtà tranese che ruota intorno al tribunale. Anche storie pruriginose, oltre che di ripicche e di vendette con altri appartenenti all'ordine giudiziario, con avvocati, ufficiali dei carabinieri. Il Csm, caso rarissimo nella sua storia, si muove alla velocità della luce. La donna ha chiesto, invano, di essere spostata a Lucera. Il procuratore generale presso la Cassazione ha invece sollecitato il provvedimento della sospensione dalla funzione e dallo stipendio tanto sarebbe grave, a suo avviso, il comportamento tenuto dal magistrato di Trani. Addirittura si vocifera di un intervento del Quirinale.

Alla fine la sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli reputa la richiesta del pg esagerata ma prende comunque una decisione dura, senza se e senza ma: trasferimento d'urgenza, immediato, per la signora magistrato da Trani a Matera.

Ma non è tutto. Sullo sfondo, stando alle carte depositate, vi sarebbe anche una traccia che porterebbe a retroscena inquietanti sulla genesi dell'inchiesta della procura di Trani nei confronti di Berlusconi, quella nota come Agcom-Minzolini, sulle pressioni per bloccare la trasmissione televisiva di Michele Santoro, Annozero. Protagonista indiretta, anche qui, la signora in toga e un altro magistrato col quale la donna avrebbe avuto rapporti diventati col tempo più che conflittuali.

All'ufficialità della notizia dell'inchiesta e del provvedimento del Csm corrisponde l'ufficiosità del vortice di pettegolezzi che da mesi tiene banco negli uffici giudiziari di Trani e Lecce, per non dire dei commenti increduli al Csm a Roma. Gossip allo stato puro alimentato dalle voci sull'esistenza di esposti anonimi con gravi notizie di reato snocciolate con dovizia di particolari, video a luci rosse girati col telefonino, lettere, appunti, memorie, diari. Siamo all'inizio della «guerra dei Roses» fra toghe, all'inizio della verità dell'inchiesta che voleva colpire Berlusconi attraverso Minzolini e l'Agcom.

 

 

procura traniminzolini SILVIO BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…