BRINDISI, VENDETTA PRIVATA? - GLI INVESTIGATORI STANNO TORCHIANDO UN UOMO DEL LECCESE, LA PISTA DELL’ATTENTATO ALLA SCUOLA “MORVILLO FALCONE” PUNTA ORMAI SULL’AZIONE DI UN UOMO ISOLATO, CHE AVREBBE AGITO FORSE IN RITORSIONE CONTRO IL PRESIDE DELLA SCUOLA - MA IL PROCURATORE ANTIMAFIA, DOPO I PRECEDENTI DISASTRI COMUNICATIVI, NON SI SBOTTONA: “NON C’È ALCUNA NOVITÀ”. MA ORMAI SAREBBERO ESCLUSE LE IPOTESI MAFIOSE E ANARCHICHE…
1- BRINDISI/SOTTO TORCHIO UOMO DEL LECCESE,IPOTESI VENDETTA PRIVATA IL MOVENTE FORSE UNA RITORSIONE CONTRO IL PRESIDE DELLA SCUOLA
(TMNews) - Una vendetta privata. La volontà di punire qualcuno all`interno della scuola Morvillo Falcone. Sarebbe questo per gli investigatori il motivo che ha mosso la mano dell`attentatore di Brindisi. La mano di chi sabato 19 maggio ha fatto esplodere tre bombole di gas fabbricate artigianalmente e ha provocato la morte della giovane Melissa Bassi.
Sotto torchio in queste ore c`è un uomo, residente a Trepuzzi, in provincia di Lecce. Stando alle prime indiscrezioni trapelate da fonti investigative, potrebbe essere stato il sospettato ad aver provocato la strage in cui ha perso la vita la 16enne Melissa Bassi. Dietro l`attentato ci sarebbe dunque una ritorsione nei confronti di un rappresentante dell`istituto, forse del preside stesso. Escluse dunque le piste della criminalità organizzata e degli anarchici, gli inquirenti stanno arrivando alla svolta dell`inchiesta seguendo la pista della vendetta privata.
ATTENTATO DI BRINDISI C'à UN SOSPETTATO - MA IL PROCURATORE ANTIMAFIA DI LECCE CATALDO MOTTA SMENTISCE CATEGORICAMENTE: «NON C'à ALCUNA NOVITû
Alfio Sciacca per il "Corriere.it"
Le indagini sull'attentato alla scuola «Morvillo» di Brindisi in cui è morta la 16enne Melissa Bassi potrebbero essere ad una svolta. Secondo indiscrezioni, non confermate dagli inquirenti, una persona sarebbe stata individuata e viene attualmente sottoposta ad accertamenti per verificare se è l'uomo ripreso dalle telecamere di un chioschetto mentre preme il telecomando. Stando sempre alle indiscrezioni questa persona sospettata avrebbe fatto tutto da sola, fabbricando e poi facendolo esplodere il rudimentale ordigno composto da tre bombole del gas collegate tra di loro.
Non ci sarebbe dunque alcun coinvolgimento della criminalità organizzata, ma si tratterebbe di una «vendetta privata». La polizia si mantiene comunque estremamente cauta per evitare di ripetere gli stessi errori fatti nei giorni successivi alla strage quando venne fermato un cinquantenne subito additato come l'assassino e che per questo ha pure rischiato il linciaggio tranne poi risultare totalmente estraneo all'attentato.
Per questo è stato personalmente il procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Cataldo Motta a tentare di raffreddare gli animi. «Non c'è alcuna novità -ha affermato- novità non ci sono e se ci saranno vi informeremo al momento opportuno»
IL CAPO DELLA POLIZIA - A far pensare ad un'imminente svolta erano state anche le parole del capo della polizia Antonio Manganelli che è tornato a parlare dell'attentato di Brindisi affermando: «Non è opera né della mafia né degli anarcoinsurrezionalisti». Rivelando poi che il giorno della tragedia «i detenuti della Sacra Corona Unita hanno fatto un telegramma di solidarietà alla famiglia di Melissa: un segnale specifico per dire noi non ci entriamo». E anche per quanto riguarda la Fai «faccio fatica a immaginare che sia opera loro un attentato così vigliacco». In ogni caso, ha assicurato Manganelli, «arriveremo a chi è stato e scopriremo la matrice dell'attentato».
CONTROLLI SUL TERRITORIO - Da parte sua la polizia ha diffuso i risultati di un'intesa attività di controllo del territorio. Dopo l'esplosione all'Istituto «Morvillo-Falcone» la Questura di Brindisi ha avviato «servizi di controllo del territorio eccezionali» con 1.400persone controllate e 32 perquisizioni domiciliari. «L'attività - si legge in una nota della Questura- è svolta da decine di equipaggi Volanti della questura supportati da altrettanti equipaggi del Reparto prevenzione crimine Puglia», oltre cento uomini che, in coordinamento con i reparti investigativi, giornalmente presidiano la provincia di Brindisi.
«Gli agenti - è precisato - presenziano all'ingresso e all'uscita degli studenti, monitorano persone e veicoli, osservano, attuano simultaneamente perquisizioni e posti di blocco, eseguono controlli mirati su soggetti di elevata caratura criminale, esercitano pressione su persone orbitanti organizzazioni criminali». Il servizio ha consentito di denunciare 28 persone per reati contro il patrimonio e un arresto.
L ATTENTATORE DI BRINDISI DAL VIDEO DI SKYTG L ATTENTATORE DI BRINDISI DAL VIDEO DI SKYTG IL KILLER DI BRINDISIMELISSAATTENTATO A BRINDISIDE GENNARO MANGANELLI