renzi lotti tiziano saltalamacchia del sette

BRUNETTA: SULLA VICENDA CONSIP, PADOAN HA DORMITO – "DOVEVA INTERVENIRE E NON L’HA FATTO. LE RESPONSABILITA’ DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA SULLA GARA E LE PRESSIONI SUBITE DALL’AD MARRONI CHE NON E’ INTERVENUTO PER RIVEDERE LE MODALITA’ DELL’APPALTO"

 

Caro Dago,

PADOANPADOAN

 

nella vicenda Consip diventano centrali le dichiarazioni dell’amministratore delegato, Luigi Marroni, nominato nel mese di giugno 2015, - e sentito dai magistrati come testimone - contenute nei verbali dei PM che stanno conducendo l’inchiesta.

 

Da quanto si legge in diversi articoli di stampa che riportano le dichiarazioni di Marroni,  questi ha raccontato di un vero e proprio “ricatto” subito, di pressanti “richieste di intervento” che lo avrebbero “molto turbato” - provenienti da un “livello istituzionale altissimo” - sulle Commissioni di gara per favorire una specifica società, di “incontri” riservati, di “aspettative ben precise”  in merito all’assegnazione di gare d’appalto indette dalla Consip del valore di centinaia di milioni di euro.

 

BRUNETTABRUNETTA

Luigi Marroni, tuttavia, nonostante si dichiari “molto turbato” dalle pressioni ricevute, non avrebbe né sospeso, né revocato la procedura per l'appalto su cui avrebbe subito ricatti, facendolo proseguire senza comunicare nulla all'autorità giudiziaria; nei verbali risulta persino che Marroni abbia dichiarato di aver fatto rimuovere, grazie a un’operazione di bonifica, le microspie piazzate dai carabinieri del Noe nel suo ufficio, senza peraltro rendere alcuna formale segnalazione o denuncia sia delle pressioni e ricatti ora riferiti, sia delle microspie ritrovate e rimosse ne’ all’interno della struttura aziendale (collegio sindacale, organismo di vigilanza ex d.lgs. n. 231/2001, internal audit), ne’ presso il socio unico Ministero dell’economia e delle finanze, ne’ tanto meno in favore dell’autorità giudiziaria.

 

MARRONI CANTONEMARRONI CANTONE

Le gravi omissioni sopra ricordate hanno riguardato anche il Ministero dell’economia e delle finanze, come noto azionista unico di Consip s.p.a., con ciò determinando precise violazioni di espressi obblighi da Statuto (articolo 11.7, che prevede rapporti trimestrali al dipartimento del Tesoro e al Ministro dell’economia e delle finanze sull’andamento dell’amministrazione e della gestione per verificarne la rispondenza con le direttive impartite e il piano generale approvato, cui corrisponde la possibilità da parte dello stesso Ministero dell’economia e delle finanze di acquisire dagli Amministratori notizie e informazioni sulla gestione e amministrazione della Società) e Codice etico della Consip (art. 3.2 lett. c), non essendosi attenuto alla prescrizione che impone di "operare nei rapporti con i terzi con imparzialità, trasparenza e correttezza, evitando di instaurare relazioni che siano frutto di sollecitazioni esterne o che possano generare un conflitto di interesse".

angelino alfano saluta luigi marroni della consipangelino alfano saluta luigi marroni della consip

 

Il contesto descritto rende evidente come, a fronte della chiara percezione di pressioni indebite e minacce per tenere comportamenti chiaramente percepiti come illeciti da parte dei pubblici ufficiali preposti alla gestione di importantissime gare pubbliche, e della consapevolezza dell’esistenza di indagini in corso sulle stesse vicende che però sono state dolosamente ostacolate (come testimoniato dall’intervento di bonifica sulle micropsie installate presso la Consip senza alcuna autorizzazione o comunicazione nei confronti degli inquirenti, così pregiudicando l’ulteriore svolgimento delle indagini) nessun intervento sia stato adottato per salvaguardare in maniera inequivocabile ed oggettiva proprio quelle procedure di appalto oggetto di così pesanti inquinamenti, che si è lasciato proseguire come se nulla fosse accaduto, ed anzi continuando a pretendere dai partecipanti a gare pubbliche attestazioni di rettitudine che gli stessi amministratori di Consip hanno dimostrato di calpestare impunemente, anche facendosene vanto in pubbliche interviste successive.

 

LUIGI MARRONILUIGI MARRONI

A fronte di tali comportamenti sconcertanti da un punto di vista gestionale e di rispondenza ai canoni di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa – e per i quali quindi già si profilano risvolti di responsabilità sociale dell’amministratore, nonché erariale e per danno all’immagine – nessun intervento è stato adottato dal socio unico di Consip nei confronti degli amministratori che così candidamente hanno ammesso (e rivendicato) di avere sostanzialmente gestito in piena autonomia una delle procedure di appalto più importanti degli ultimi anni nella quale imperversavano le minacce, i ricatti, gli interventi di inquinamento e turbativa di enorme rilievo, tanto da “turbare molto” chi li doveva gestire con pesanti ricadute sulla credibilità della centrale acquisti di Stato di fronte a cittadini, imprese e concorrenti esteri, mentre si apprende che il Ministro interrogato avrebbe già riconfermato la fiducia all’AD, nonostante quest’ultimo gli abbia offerto la propria disponibilità a lasciare l’incarico.

 

PADOANPADOAN

Per tutti  queste ragioni questa mattina ho depositato un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan – che sarà discussa domani durante il question time a Montecitorio – per sapere se sia stato informato tempestivamente, a norma di Statuto sociale, delle gravi compromissioni dell’azione amministrativa in corso presso Consip rispetto ad una gara tra le più importanti a livello europeo nel suo settore per svariati milioni di euro.

 

In caso contrario, per sapere quali iniziative Padoan intenda adottare tenuto conto della violazione di espressi obblighi da Statuto e Codice etico, non essendo state fornite al MEF, agli organi societari e agli inquirenti le informazioni sulle pressioni che l’AD di Consip ha riferito (ma solo ora) di avere ricevuto, e per quali ragioni avrebbe rinnovato la fiducia all’AD, anziché convocare subito l'assemblea per sollevarlo dall'incarico, sostituire tutto il Consiglio d'amministrazione e adottare tutti i provvedimenti richiesti in tale situazione.

 

Renato Brunetta

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…