BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI – RENZIE IN TUTA DA COMBATTIMENTO: O SI FANNO LE RIFORME O SI VA A VOTARE (E RE GIORGIO CHE FA, SCIOGLIE IL PARLAMENTO?) – E ANNUNCIA CHE SUL LAVORO È PRONTO A MUOVERSI PER DECRETO – QUI SI FA UNA BRUTTA FINE

Francesco Bonazzi per Dagospia

 

Lui non ha paura, né delle elezioni né dello scontro sulla riforma del lavoro che verrà fatta per decreto. Matteo Renzi espone il programma dei “Mille giorni” alle Camere e indossa la tuta da combattimento per far vedere quanto è motivato ad andare avanti per la sua strada.

RENZI POLETTI
RENZI POLETTI

 

Il premier mostra i muscoli anche contro la magistratura e a proposito dell’inchiesta Eni dice a muso duro: “Non consentiamo a nessuno scoop di mettere in difficoltà o in crisi decine di migliaia di posti di lavoro e non consentiamo che avvisi di garanzia, più o meno citofonati sui giornali, consentano di cambiare la politica aziendale in questo Paese". Insomma, il fronte con la magistratura è sempre aperto.

 

Ma il passaggio chiave della giornata è quello in cui Renzie spiega che «i mille giorni sono l'ultima chance per l'Italia per recuperare il tempo perduto». E che l'ipotesi di un voto anticipato «potrebbe essere presa in considerazione se il Parlamento si dimostrasse incapace di fare ciò che è necessario nei prossimi anni». Una minaccia in piena regola da parte di chi è convinto, comunque, di vincere le elezioni.

 

renzi nerio alessandri technogymrenzi nerio alessandri technogym

Poi il premier apre il fronte più delicato, quello che costituisce il vero banco di prova del governo anche in Europa: la riforma del lavoro. Renzie annuncia che il diritto del lavoro sarà rivoluzionato perché «non c’è cosa più iniqua che dividere i cittadini tra quelli di serie A e quelli di serie B» e va superato un «mondo del lavoro basato sull’apartheid». E aggiunge che il governo è pronto a usare l’arma del decreto legge.

 

Luciano Violante Luciano Violante

Ma sul lavoro è lo stesso Pd a essere diviso, e profondamente. Stefano Fassina dice che “Renzi parla il linguaggio delle destre” e va giù duro: “Propone tutte lavoratrici e lavoratori in serie C”. Mentre il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ribadisce il suo 'no' alla cancellazione dell'articolo 18 e alla riscrittura dello Statuto dei Lavoratori. Sul fronte sindacale, immediata replica anche di Luigi Angeletti, capo della Uil, per il quale la modifica dell’articolo 18  annunciata dal premier “è inutile in termini di creazione di posti di lavoro”- Mentre il leader della Fiom, Maurizio Landini, dice che intervenire sulla materia per decreto sarebbe “un grave errore”. Questo è solo l’antipasto dello scontro che andrà in scena nelle prossime settimane, ma la sensazione è che più si incendia il dibattito e più Renzie si trova a proprio agio.

Maurizio Landini Maurizio Landini

 

Renzie ha invece sorvolato sulla partita in corso con Bruxelles sulla finanza pubblica, dopo i pessimi dati forniti ieri dall’Ocse. E oggi anche il centro studi della Confindustria ha tagliato le stime sul Pil, previsto in calo dello 0,4% per quest’anno. Il vero convitato di pietra, a questo punto, è il rispetto del parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil, che appare in serio pericolo.  

 

In serata, intanto, è ricominciata la votazione per la Consulta e per il Csm, con Luciano Violante e Donato Bruno che questa volta dovrebbero farcela. In gioco ci sono anche la tenuta e il prestigio del patto del Nazareno tra il Cavaliere e Pittibimbo. I grillini hanno denunciato la proposta di votare Violante in cambio dell’appoggio ai loro candidati per il Csm, proposta rifiutata con sdegno perché, come si legge sul blog di Beppe Grillo, Violante altro non sarebbe che il “maggiordomo” di Berlusconi.

BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO