IL BRUTTO VIZIO DI GIORGIA MELONI: IN FRATELLI D’ITALIA E AL GOVERNO SI CIRCONDA SOLO DEI FEDELISSIMI (E POCO IMPORTA SE SONO DELLE PIPPE) - INVECE DI ALLARGARE A NUOVE ENERGIE, LA DUCETTA SI È INFILATA IN UN BUNKER DI DIFFIDENZE E SOSPETTI: “ME POSSO FIDA’?” – E POCO IMPORTA SE TRA I TANTI CHE HA IGNORATO, UNA VOLTA A PALAZZO CHIGI, C’E’ ANCHE CHI L’HA AIUTATA, CONSIGLIATA E PROTETTA NELLA SCALATA AL POTERE…
Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”
Roma. “Niente brindisi, concentrati”. All’alba del 23 settembre 2022 Giorgia Meloni, dopo un breve discorso, mette in riga tutti i colonnelli accorsi al Parco dei Principi, l’hotel dove Fratelli d’Italia è riunito per i risultati delle elezioni che lo lanceranno a Palazzo Chigi. E’ passato un anno, domani la premier riunirà tutti all’auditorium della Concilazione, per tracciare un bilancio di questi dodici mesi. […] Al di là dei successi rivendicati, il governo Meloni non si è aperto a nuove energie e contributi eretici. Anzi, per paradosso, sembra essersi ristretto: sono sempre meno i decisori e i consiglieri, sono sempre di più i mondi che restano fuori dal piano nobile del palazzo del governo.
[…] tra i primi atti del nuovo esecutivo c’è lo spostamento del Pnrr: i fondi europei finiranno direttamente sotto l’egida di Palazzo Chigi, tolti dalla solida e ramificata struttura del dicastero di Via XX Settembre[…] Dopo un anno l’unico consigliere economico della premier è Renato Loiero, proveniente dalla direzione Servizio bilancio del Senato. Per il capo di gabinetto salterà l’ipotesi di Riccardo Pugnalin (manager Fininvest, Sky, Vodafone, transitato anche in America Tobacco) che andrà a ricoprire il ruolo di capo delle relazioni esterne di Autostrade.
La scelta cade su Gaetano Caputi, pescato dal ministero del Turismo. La Fiamma magica non si allarga nemmeno nell’ufficio stampa, anzi. Prova ne è l’esperienza di Mario Sechi, durato da febbraio a settembre: sette mesi. Veniva dalla direzione dell’agenzia Agi ora è sulla tolda di comando di Libero. Meloni lo ha sostituito formalmente con il caporedattore sempre dell’Agi Fabrizio Alfano, già portavoce di Gianfranco Fini […] E ora dopo un anno di assenza, con i corrispondenti disperati, pare essere stato individuato anche un responsabile dei rapporti con la stampa estera (si pensa a un diplomatico, ma non a un giornalista).
Nel frattempo […] la comunicazione politica del governo e del partito […] è stata centralizzata nelle mani di Giovanbattista Fazzolari, pirotecnico sottosegretario alla presidenza del Consiglio nonché ideologo di Via della Scrofa. […] In tantissimi casi in questi dodici mesi – in una perenne sindrome di accerchiamento fatta di “ me posso fida’ ?” – si interviene a colpi di normale spoil system solo se c’è un uomo d’area di provata fiducia da inserire.
E’ il caso in Rai di Giampaolo Rossi, predestinato a Viale Mazzini, diventato dopo la pasticciata uscita di Carlo Fuortes direttore generale. Come viene da fuori anche il navigato Gian Marco Chiocci, direttore già del Tempo e dell’agenzia Adnkronos, nominato alla guida del Tg1 (una rivoluzione gradita dalla redazione, a quanto pare, visto che tutti commentano così: “E’ un giornalista e uomo squadra: nulla da eccepire”). Le logiche che hanno governato Fratelli d’Italia fino al boom sono state riprodotte a Palazzo Chigi in carta carbone. I pochi uomini e donne che ruotavano intorno al partito quando era al 4 per cento sono gli stessi che adesso danno le carte.
Non c’è dunque da stupirsi della promozione di Arianna Meloni, sorella maggiore della leader e compagna del ministro Francesco Lollobrigida, a responsabile della segreteria politica oltre che del tesseramento. L’unico innesto in questo grumo di potere porta ad Alfredo Mantovano, prezioso sottosegretario alla presidenza con delega al deep state . Tutti gli altri, come le stelle di Cronin, stanno a guardare.