COSA VUOLE BRUXELLES DALL’ITALIA? UN GOVERNO “USO A OBBEDIR TACENDO” - GLI EUROBUROCRATI TREMANO ALL’IDEA DI UN GOVERNO LEGA-M5S: “SIAMO PRONTI A COOPERARE, MA NEL RISPETTO DELLE REGOLE. SE L'OBIETTIVO DEL NUOVO GOVERNO ITALIANO È VENIRE QUI A ROVESCIARE IL TAVOLO, C'È IL RISCHIO CHE GLI CADA SUI PIEDI…”
Marco Bresolin per “la Stampa”
«Andrà a finire che rimpiangeremo Renzi». Ai piani più alti della Commissione europea c'è ancora chi ha voglia di scherzare. Ma è un'ironia amara. Perché un certo livello di preoccupazione è palpabile. Dopo un anno abbondante di «piena sintonia» con l'esecutivo Gentiloni, ora nel palazzo Berlaymont c'è il timore che torni un clima di scontro perenne tra Roma e Bruxelles.
Il team guidato da Jean-Claude Juncker è nato a fine 2014 proprio durante il governo guidato da Matteo Renzi e il biennio con l' ex premier è stato ricco di tensioni.
Ora, ricorda con quella battuta un funzionario «senior», c'è il rischio concreto di rimpiangere quei tempi.
A meno che il tentativo grillo-leghista non salti per aria. Per questo la reazione ufficiale della Commissione arriverà soltanto a governo fatto. La linea sarà quella indicata ieri dal ministro degli Esteri olandese, Stef Blok: «Siamo pronti a cooperare» a patto che il governo italiano «rispetti tutti le regole europee e il modo in cui lavoriamo». Ecco, la regola numero uno è: rispetto delle regole.
«Se l' obiettivo del nuovo governo italiano è venire qui a rovesciare il tavolo, c' è il rischio che gli cada sui piedi» riassume in modo crudo ma efficace un diplomatico del Nord Europa. Il doppio braccio di ferro Le trattative europee viaggiano su due binari. Da un lato ci sono quelle con gli altri governi, sicuramente le più ostiche. Premessa doverosa: nessuno considera realistica l' ipotesi di scoperchiare il vaso di Pandora dei Trattati Ue, promessa da Lega e M5S.
SALVINI DI MAIO E LA TRATTATIVA LEGA M5S
Detto questo, ci saranno subito da affrontare alcuni negoziati difficili. Come quello sul bilancio Ue, iniziato proprio ieri a Bruxelles tra i ministri (per l'Italia c'era l'ambasciatore Maurizio Massari).
Le riforme Al Consiglio europeo di giugno bisognerà poi prendere e difendere una posizione sulle riforme dell'Eurozona, ma soprattutto provare a respingere la riforma del diritto d' asilo che è ora sul tavolo. Il testo non piace affatto a Roma. Oggi ci sarà un nuovo confronto tra gli ambasciatori e l' Italia punta a un nuovo rinvio, ma non c' è più tempo e il nuovo governo dovrà avere la forza per imporre la sua linea.
L' altro binario è quello delle trattative con la Commissione, specialmente sui conti pubblici. L' esecutivo Ue potrebbe già affondare il colpo il prossimo 23 maggio, chiedendo una manovra correttiva da oltre 5 miliardi entro fine anno. Potrebbe ma non lo farà, perché - fanno notare più fonti - Bruxelles non intende aprire le ostilità. Semmai si tiene pronte le armi per rispondere in caso di «attacco». Tre dossier alla Corte Ue Ci sono però alcuni passaggi rinviati per troppo tempo e che ora sono inevitabili.
Giovedì la Commissione deferirà l' Italia alla Corte di Giustizia Ue su ben tre dossier: la xylella, lo smog (insieme con altri cinque Paesi) e la normativa sulle sperimentazioni animali. Ma non si tratta di mosse contro il nuovo governo, semmai contro quelli precedenti. E infatti sullo smog, per esempio, i 5 Stelle sono pronti a fornire una sponda a Bruxelles: «Vogliamo rassicurare i cittadini e la Commissione - dice l' eurodeputato M5S Piernicola Pedicini -, una volta al governo rimedieremo agli errori del passato. È giusto il pugno duro, ma le sanzioni dovrebbero servire a rimuovere le cause della multa stessa».