paolo gentiloni valdis dombrovskis

UNA COSA BUONA LA GUERRA IN UCRAINA L’HA FATTA: IL PATTO DI STABILITÀ RIMANE CONGELATO - NEL 2022 NON CI SARÀ NESSUNA PROCEDURA DI DEFICIT ECCESSIVO, E IL PROSSIMO ANNO NON RIENTRERÀ IN VIGORE L’OBBLIGO DI RIDURRE IL DEBITO. MA COMUNQUE L’ITALIA DEVE STARE ATTENTA: IN BASE ALLE RACCOMANDAZIONI PRE-PANDEMIA, GIÀ DALL’ANNO PROSSIMO ROMA SARÀ RICHIAMATA A…

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

 

paolo gentiloni valdis dombrovskis

Il conflitto russo-ucraino ha determinato un'«inversione a u» della politica economica europea. Nel 2022 non sarà avviata nessuna procedura di deficit eccessivo e l'anno prossimo non rientrerà in vigore l'obbligo di ridurre il debito di un ventesimo rispetto alla soglia eccedente il 60% del Pil prevista dal Patto di Stabilità (prescrizione mai applicata; ndr).

 

È quanto hanno annunciato ieri, presentando le linee guida della politica di bilancio, il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. Questa presa di posizione sorprende in positivo. L'Unione europea ha mostrato una capacità di reazione agli eventi avversi come la guerra anche superiore a quella della crisi pandemica.

PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI

 

È presto, tuttavia, per affermare che la clausola di salvaguardia sul superamento del tetto del 3% del deficit/Pil causa crisi sarà prorogata anche all'anno prossimo. «La valutazione sarà fatta in primavera», ha sottolineato Dombrovskis perché il conflitto «rende difficile, se non impossibile, valutare l'impatto economico in questa fase».

 

missile sul palazzo del governo di kharkiv 8

Anche le linee guida per i bilanci pubblici 2023 sono «indicative» e saranno «aggiustate» in concomitanza con la pubblicazione delle previsioni di primavera.

 

Questo non significa che i Paesi ad alto debito come l'Italia potranno spendere a piacimento e, in base alle raccomandazioni pre-pandemia, già dall'anno prossimo Roma sarà richiamata a improntare le proprie politiche alla prudenza sul versante della spesa, tuttavia - se si optasse per un atteggiamento cauto - potrebbe attuarle senza la spada di Damocle della procedura di extra-deficit.

Vladimir Putin

 

Gentiloni ha ben sintetizzato l'orientamento. «Non ci sarà sostegno straordinario all'economia come non ci sarà una restrizione di bilancio ma resta fondamentale garantire la sostenibilità del debito attraverso un aggiustamento di bilancio e una crescita economica graduali e di elevata qualità», ha specificato l'ex premier.

 

 In particolare, ha aggiunto, le strategie di bilancio degli Stati membri dell'Ue dovrebbero essere «differenziate»: quelli ad alto debito pubblico dovrebbero «iniziare un consolidamento nel 2023, limitando la crescita della spesa e promuovendo gli investimenti». Gli Stati con un debito «medio-basso» dovrebbero, invece, assicurare al La crescita del Pil dell'area euro stimata per il 2022.

 

GENTILONI DOMBROVSKIS

L'inflazione al 5,8% è una minaccia per l'economia In miliardi di euro il debito pubblico italiano alla fine del 2021. I tassi a zero ne aiutano la sostenibilità Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis (a sinistra), e il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni (a destra), sono i due titolari della politica di bilancio dell'Unione Europea contempo che la spesa corrente non sia mortificata.

 

valdis dombrovskis paolo gentiloni

L'invasione russa dell'Ucraina, l'aumento dei prezzi di gas e petrolio e la conseguente corsa dei prezzi (5,8% l'inflazione a febbraio nell'area euro) e le strozzature negli approvvigionamenti delle filiere industriali hanno convinto Bruxelles a non pigiare sull'acceleratore del ritorno al passato, come si prevedeva fino a poche settimane fa.

 

Le nuove misure comunitarie contro il caro-energia dovrebbero essere presentate la settimana prossima: allo studio, tra le varie ipotesi, il ricorso a una maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato e la costituzione di un fondo per compensare i rincari subiti da imprese e consumatori. Il Pil 2022 resterà comunque colpito dall'impennata dell'inflazione. Il conflitto «peserà sull'espansione economica ma non la farà deragliare», ha spiegato Gentiloni. Questo indirizzo è condiviso anche dalla Bce.

putin colpito dal lanciacazzi 1

 

«Se l'inflazione attuale è al di sopra del livello target ma le previsioni indicano che l'inflazione scenderà al di sotto del livello target nell'orizzonte di proiezione, un inasprimento della politica in risposta a un'inflazione temporaneamente elevata sarebbe controproducente», ha detto il capo economista Philip Lane rassicurando su una permanenza dei tassi a quota zero.

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…