BUONE NOTIZIE PER IL BANANA: ALEMANNO MOLLA IL PDL E PASSA A “FRATELLI D’ITALIA”

Mauro Favale per "la Repubblica"

La data per lo "sganciamento" non è ancora stata fissata e anche sull'approdo desiderato, per adesso, ci sono delle resistenze. Ma ormai l'addio di Gianni Alemanno al Pdl sembra proprio cosa fatta. Un mese e mezzo dopo la bruciante sconfitta elettorale, l'ex sindaco di Roma ha deciso che il suo futuro non coinciderà con quello della formazione fondata da Silvio Berlusconi. Una frattura maturata nell'arco di poche settimane, in coincidenza con la scelta del Cavaliere di trasformare il Pdl in una Forza Italia 2.0. Alemanno l'aveva spiegato proprio a Repubblica un mese fa: «Se l'idea è tornare a Forza Italia, al partito-azienda, per me non resterebbe altro che pensare a un soggetto politico nuovo».

Da allora, da metà giugno, Alemanno ha ragionato con i suoi fedelissimi, ha avuto colloqui con pezzi importanti del centrodestra, ha incontrato sia Angelino Alfano sia lo stesso Berlusconi per cercare di spuntare la collocazione interna al partito che ritiene di meritare dopo i 5 anni alla guida della capitale. Dal segretario del Pdl ha trovato porte sbarrate, dal leader, invece, quasi una "benedizione" davanti alla sua prospettiva- minaccia di lasciare il partito.

E così, dopo aver esplorato con Italo Bocchino (ex braccio destro di Gianfranco Fini dentro Fli) la possibilità di mettere in piedi una formazione nuova per intraprendere un percorso fino alle Europee del 2014 (dove però esiste uno sbarramento del 4%), Alemanno ha deciso di riavvicinarsi al vecchio "colonnello" di An, Ignazio La Russa, oggi una delle tre gambe di Fratelli d'Italia. Sarebbe, infatti, proprio la formazione guidata anche da Fabio Rampelli e Guido Crosetto l'approdo auspicato dall'ex sindaco di Roma.

Il suo ingresso non è stato ancora ufficializzato e sembra che Alemanno voglia comunque aspettare qualche settimana prima dell'annuncio che avverrà, in ogni caso, dopo la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset che pende sul capo di Berlusconi. Un altro po' di tempo servirà a smorzare le resistenze di Rampelli ad accogliere nella sua formazione l'ex primo cittadino, la cui presenza dentro Fdi rischia di oscurare Giorgia Meloni. Dall'altra parte, a spingere per l'ingresso di Alemanno sarebbero invece Crosetto e La Russa che sul territorio romano e laziale si sentono in minoranza.

In ogni caso, il passaggio sarebbe "personale". Nessuno della vecchia "corrente" alemanniana del Pdl sarebbe pronto al salto con il leader. Né Vincenzo Piso né Barbara Saltamartini né Pietro Di Paolantonio lo seguirebbero in Fratelli d'Italia, pronti invece a giocarsi la loro partita restando nel Pdl.

E anche Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale dell'ex sindaco, disapproverebbe il cambio di casacca. Dopo anni di immobilismo, dunque, si scompone la geometria sulla quale si reggeva il centrodestra romano. Sulla reale trasformazione, però, c'è chi resta scettico: «Non cambierà nulla, figuriamoci. Non vedo nessun terremoto alle porte», afferma un dirigente pidiellino. E mentre dai Fratelli d'Italia si limitano a confermare solo alcuni colloqui con Alemanno, dal Pdl sono molto più pronti ad annunciare, sotto anonimato, che «lui per noi è già fuori dal partito. Non c'è più spazio. Anzi, abbiamo proprio cambiato le serrature».

 

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