
STASERA MI BUTTI: CHE FA GIORGIA MELONI CON IL SOTTOSEGRETAIO TRAVOLTO DALLO SCANDALO "COMOLAKE" (CHI PAGAVA AVEVA INCONTRI ONE-TO-ONE CON IL POTENTE POLITICO)? PER ORA, NON LO SCARICA, MA TIENE UN BASSO PROFILO PER FAR PASSARE LA BURIANA – IL POLITICO E LA MOGLIE, LISA GIUSSANI SOSTENGONO CHE IL MAXI-EVENTO SUL DIGITALE FOSSE “DI UNA SOCIETÀ PRIVATA”. MA “DOMANI” RILANCIA: “I DOCUMENTI DICONO UNA COSA DIVERSA” – IL RUOLO DEL CONSULENTE RAFFAELE BARBERIO E LA CACCIA AGLI SPONSOR DELLA SIGNORA BUTTI: CHE FARÀ IL GOVERNO? CHE SUCCEDE SE LA MAGISTRATURA APRE UN'INCHIESTA
Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per www.editorialedomani.it
giorgia meloni e alessio butti
Non bastavano i dazi di Donald Trump, la guerra in Ucraina e gli indicatori economici in calo. Sul tavolo di Giorgia Meloni è piombato anche lo scandalo del Comolake, maxi-evento nell’ambito del digitale, molto caro ad Alessio Butti.
Il coinvolgimento della moglie del sottosegretario all’Innovazione, Lisa Giussani, sulla ricerca dei nomi da contattare per gli sponsor allarga le ombre su un conflitto di interessi. E smaschera le versioni di comodo fornite dal meloniano.
[…] La presidente del Consiglio […] ha dovuto studiare l’affaire-Butti. […] Chi l’ha sentita racconta che è fortemente irritata se non addirittura «infuriata». […] Prevale la linea della prudenza. Meloni vorrebbe far passare la buriana. È notoriamente recalcitrante dinanzi all’ipotesi di dover cacciare qualcuno dei suoi.
Il tariffario di Comolake 2025 per gli incontri con le istituzioni - brochure di Micromegas
Il timore, tuttavia, è che possa arrivare un’inchiesta della magistratura. E sarebbero dolori. Intanto la questione finirà sicuramente in parlamento: «Chiederemo conto al governo con un’interrogazione parlamentare a cui l’esecutivo della destra non potrà sottrarsi», ha detto Marco Grimaldi, deputato di Alleanza verdi-sinistra.
Anche il Movimento 5 stelle ha annunciato un’interrogazione. A quel punto il governo dovrà chiedere conto a Butti. In ogni dichiarazione ha sempre garantito che il Comolake era «un evento di una società privata». Un mantra ripetuto ai vertici tecnici del dipartimento.
[…]
I documenti, però, dicono una cosa diversa. Gli articoli di Domani hanno svelato il coinvolgimento della famiglia del sottosegretario con l’organizzazione di Comolake, evento promosso per la prima volta nel 2023 per dare una vetrina al sottosegretario e creare un appuntamento ex novo nell’ambito del digitale. L’idea fu dell’allora consulente, molto in auge, Raffaele Barberio, arruolato con 80mila euro all’anno. Poi c’è stata la rottura e la cosa è passata in altre mani.
Fatto sta che la moglie di Butti, Lisa Giussani, ha avuto un ruolo attivo nella caccia agli sponsor per l’edizione dell’ottobre 2024. Ha inviato un mail a Fragassa, il 25 giugno 2024, allegando un documento con l’elenco di aziende interessate a sponsorizzare l’appuntamento comasco, a casa Butti, in pratica. Il sottosegretario ha il suo feudo elettorale in quell’area.
Giussani ha chiesto poi a Fragassa di interfacciarsi con la persona incaricata da Micromegas a contattare le aziende.
Nel documento c’erano nomi e riferimenti telefonici a cui rivolgersi. Nella prima parte del file era stata usata la formula «come da accordi con il dott. Serafino Sorrenti», tirando in ballo così il super consulente di Butti al dipartimento.
il programma di Micromegas di Comolake 2025
Sorrenti è infatti l’attuale responsabile sicurezza delle informazioni al dipartimento per un compenso di 130mila euro. Ma era già componente della segreteria tecnica dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) in rappresentanza del sottosegretario. Un rapporto stretto.
Eppure Giussani ha sostenuto di non aver mai avuto ruoli attivi nell’organizzazione e nella ricerca degli sponsor. «Solo consigli logistici», la versione.
I documenti di Domani dimostrano che non è così. Viene meno la narrazione del sottosegretario meloniano che ha sempre respinto qualsiasi coinvolgimento personale e del dipartimento.
Peraltro, il cappello delle risorse pubbliche era già agli atti con la presenza di società controllate dal ministero dell’Economia e dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), ente che fa capo alla presidenza del Consiglio.
[…] Cosa potrà dire il governo in aula, chiamato a rispondere alle interrogazioni alla Camera? Come si può giustificare il ruolo della moglie del sottosegretario, che a sua volta cita espressamente un consulente del dipartimento, rispetto all’elenco fornito a una società privata?
[…] Il caso era già esploso quando Domani e Il Fatto Quotidiano avevano raccontato che la società romana Micromegas, presieduta da Erminio Fragassa, ha inviato un programma (seppur provvisorio) per l’edizione 2025, promettendo possibili incontri «one-to-one» con il dipartimento per la trasformazione digitale.
Di fronte allo scandalo, c’è stata la retromarcia: Micromegas ha rinunciato all’organizzazione il Comolake 2025, cedendo il mandato alla fondazione innovazione digitale, costituita ad hoc, lo scorso febbraio.
Meloni non è rimasta indifferente alla vicenda. Dentro Fratelli d’Italia prevale la cautela. Poche dichiarazioni a difesa del sottosegretario: si contano 4-5 note dai parlamentari meloniani (nomi non di primissimo piano nelle gerarchie del partito) diffuse prima delle rivelazioni sul ruolo di Giussani. Dopo è calato il silenzio.