milei meloni

CHE C’AZZECCA LA TURBO-STATALISTA (DI RITO FAZZOLARIANO) GIORGIA MELONI CON L’ANARCO-LIBERISTA JAVIER MILEI? – CAZZULLO: “MILEI È MOLTO DIVERSO DALLA DESTRA ITALIANA. PER FARE UN SOLO ESEMPIO, HA LIBERALIZZATO COMPLETAMENTE IL SETTORE DEI TAXI. VI IMMAGINATE IL NOSTRO MINISTRO DEI TRASPORTI FARE LO STESSO?” – “PIÙ IN GENERALE, SOSTIENE CHE LO STATO DEVE RITIRARSI DALL’ECONOMIA. NON MI PARE CHE FRATELLI D’ITALIA SI STIA MUOVENDO IN QUESTA DIREZIONE. ANZI, LA MORSA SUL PARASTATO SEMBRA PIÙ FERREA CHE MAI. L’ARGENTINA, CON L’INFLAZIONE CHE MILEI SI VANTA DI AVER RIDOTTO AL 124%, È PER NOI UN MEMENTO DI COME POTREBBE ESSERE RIDOTTA L’ITALIA SENZA L’ANCORAGGIO EUROPEO…”

 

1 - MA MILEI È MOLTO DIVERSO DALLA DESTRA ITALIANA

Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”

 

MILEONI - MEME BY EMILIANO CARLI

Caro Aldo, Meloni e Milei si abbracciano sul palco di Atreju per ostentare la loro perfetta sintonia. Lei che ne pensa?

Massimo Marnetto

 

Applausi scroscianti a un «turbo liberista» da parte di personaggi che fanno l’impossibile per proteggere le corporazioni (tassisti, balneari, ecc.). Sono sconcertato...

Antonio Alessi

 

Risposta di Aldo Cazzullo:

Cari lettori, Milei non mi piace. Non mi piacciono le sue basette, il suo stile, il suo linguaggio violento. Non mi piace la leggerezza con cui liquida il passato drammatico del suo Paese e con cui parla di cose che non sa, tipo la «falange romana», che non è mai esistita. Non sono convinto che il futuro appartenga a chi nega il ruolo dello Stato e delle Nazioni Unite, di cui avremmo bisogno come non mai […].

 

aldo cazzullo

Tuttavia Javier Milei è molto diverso dalla destra italiana. Per fare un solo esempio, ha liberalizzato completamente il settore dei taxi. Vi immaginate il nostro ministro dei Trasporti fare lo stesso?

 

Più in generale, Milei sostiene che lo Stato deve ritirarsi dall’economia. Non mi pare che Fratelli d’Italia si stia muovendo in questa direzione. Anzi, la morsa sul parastato sembra più ferrea che mai.

 

Inoltre, Milei ha poco in comune con la destra sovranista che si è affermata o si sta affermando in altri Paesi, dall’Ungheria alla Francia. Ad esempio è contro Putin, ha respinto le sirene del «Grande Sud globale», ha rifiutato di entrare nei Brics […].

 

Per quanto riguarda l’Argentina, romanticamente definita da Giorgia Meloni «nazione sorella», in effetti nessuno di noi ha mai conosciuto un argentino che non avesse almeno un nonno italiano (quello di Milei era calabrese). Proprio per questo l’Argentina, con l’inflazione che Milei si vanta di aver ridotto al 124%, è per noi un memento di come potrebbe essere ridotta l’Italia senza l’ancoraggio europeo.

 

 

GIORGIA MELONI BACIA JAVIER MILEI - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK

2 - GIOVANNI ORSINA: PERCHÉ LA MOTOSEGA DI MILEI NON FUNZIONA CON LE DESTRE EUROPEE

Estratto dell’articolo di Giovanni Orsina per “la Stampa”

 

La nuova destra […] ha un problema con l'economia. Che da ultimo è stato evidenziato dal grande favore col quale il Presidente argentino Javier Milei è stato accolto alla festa di Fratelli d'Italia, Atreju, malgrado il partito di Giorgia Meloni non sia certo vicino alle sue posizioni anarco-capitaliste.

 

A volerlo semplificare molto, quel problema potrebbe essere enunciato così: una nuova destra che desideri difendere le tradizioni e i confini delle comunità, in che modo può convivere con un mercato che tende a triturare le tradizioni e a prescindere dai confini? Come può esser conciliato il desiderio di conservare con la forza distruttrice del capitalismo?

 

milei meloni atreju

Se lo si affronta da un punto di vista storico, il problema ha a che vedere col rapporto che la destra dei nostri giorni ha con quella che l'ha preceduta: la destra degli anni Ottanta del secolo scorso, rifondata da Margaret Thatcher e Ronald Reagan. A partire dagli anni Sessanta, le forze politiche moderate e conservatrici dell'Occidente si son trovate a doversi confrontare con profonde trasformazioni storiche: l'appassire delle strutture sociali tradizionali, la liberazione dei desideri individuali, la moltiplicazione dei diritti, la globalizzazione economica e culturale.

 

javier milei giorgia meloni foto lapresse 3

Nel tentativo di adeguare il proprio quadro di valori alle nuove sfide, hanno puntato con grande convinzione sul mercato […]. Il mercato però, e tanto più quanto più si globalizza e finanziarizza, mal si concilia con la salvaguardia delle tradizioni. È possibile sostenere che nell'ultimo mezzo secolo la sua importanza e autonomia abbiano anzi agevolato l'affermarsi di un'etica liberale, individualistica e universalistica. In una parola: antitradizionalista.

 

Sposando il mercato i conservatori avrebbero così involontariamente promosso proprio quella moralità astratta che, convinti come sono del valore irrinunciabile delle coordinate storiche e geografiche entro cui vivono gli esseri umani, hanno sempre aborrito.

 

meloni milei

Sono state scritte biblioteche su come negli anni Novanta la sinistra – quella, per capirci, di Bill Clinton e Tony Blair – abbia accettato il mercato. Si è notato molto meno quanto […] la destra abbia riconosciuto i diritti universali e, in fondo, trangugiato perfino il politicamente corretto.

 

I movimenti politici di protesta degli ultimi due o tre lustri sono emersi proprio in opposizione a questa convergenza centrista fra destra e sinistra e ai suoi (presunti) fallimenti, collocandosi spesso a sinistra della vecchia sinistra o a destra della vecchia destra.

 

Se quella convergenza al centro pretendeva di tenere insieme il mercato, la tutela universale dei diritti individuali e la moralità liberale, la protesta ha cercato di staccare questi elementi gli uni dagli altri, accettandone alcuni e rifiutandone altri.

GIORGIA MELONI E JAVIER MILEI IN ARGENTINA

 

Semplificando un po', possiamo dire che la protesta di sinistra – Podemos, la France Insoumise, per certi versi il Movimento 5 stelle – ha accettato i diritti e la moralità e rigettato il mercato. Mentre quella di destra – ad esempio il Rassemblement National, Vox, la Lega, Fratelli d'Italia – ha di certo respinto diritti e moralità, ma senza assumere una posizione univoca di fronte alla questione economica.

 

Molto dipende dalle differenze fra Paese e Paese, certo. Ma molto dipende anche da un'ambiguità ideologica di fondo: la nuova destra tende a voler favorire la produzione e il lavoro; a voler deregolamentare, deburocratizzare, abbattere la pressione fiscale; a voler rendere più innovativa, competitiva e attrattiva l'economia nazionale. Insomma: vorrebbe più concorrenza e più mercato. E al contempo, non da ultimo perché si contrappone all'eredità degli anni Ottanta, vorrebbe pure limitare il potere distruttivo (ma anche, a suo modo, liberatorio) del mercato e della concorrenza.

 

meloni milei casa rosada

È possibile raggiungere un compromesso fra queste due esigenze così contraddittorie? Il Novecento è stato ricco di terze vie, qualcuna più, qualcuna meno funzionante, e non si vede perché nel ventunesimo secolo non se ne debba aggiungerne un'altra alla lista. Si tratta di capire dove si vuol aprire e dove si vuol chiudere, ossia di regolare i processi di globalizzazione economica e finanziaria – per altro, è soprattutto questo quel che gli elettori chiedono alle nuove destre. Dopodiché, capire e regolare […]  sono attività la cui misura dovrà esser trovata da ciascun Paese, e che non convergeranno affatto da un Paese all'altro […]. Per questo Javier Milei è destinato a restare, con ogni probabilità, l'eccentrico del gruppo, di gran lunga troppo argentino perché lo si possa esportare.

 

meloni milei casa rosadamilei meloni atrejujavier milei giorgia meloni 6javier milei giorgia meloni 5javier milei giorgia meloni g7 borgo egnazia GIORGIA MELONI POSTA LA FOTO CON JAVIER MILEI giorgia meloni e javier milei a buenos aires foto lapresse 5giorgia meloni e javier milei a buenos aires foto lapresse 4giorgia meloni e javier milei a buenos aires foto lapresse 1giorgia meloni e javier milei a buenos aires foto lapresse 3giorgia meloni e javier milei a buenos aires foto lapresse 2GIORGIA MELONI CON L ACTION FIGURE DI JAVIER MILEI CON LA MOTOSEGA javier milei giorgia meloni foto lapresse 1milei meloni atrejuGIORGIA MELONI BACIA JAVIER MILEI - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROKmeloni milei casa rosada

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...