prigozhin putin russia

LA MARCIA ABORTITA DI PRIGOZHIN PORTA ALLO SCOPERTO LA CORSA ALLA SUCCESSIONE DI PUTIN, UMILIATO E MAI COSI’ A RISCHIO DI USCITA DAL CREMLINO. LA SUA IMMAGINE DI LEADER DISTRUTTA DA UN ACCORDO CON IL CAPO DI UNA MILIZIA PARAMILITARE CHE LUI STESSO AVEVA CONTRIBUITO A CREARE. PRIGOZHIN AVEVA ALLEATI AL GOVERNO PRONTI AD APPOGGIARE L’INSURREZIONE? LO "CHEF DI PUTIN" POTREBBE FORSE AVER GODUTO DI PADRINI ALL’ESTERO. GLI OLIGARCHI IN ESILIO CHE BRAMANO LA REVOCA DELLE SANZIONI, COME DAGO-DIXIT, OPPURE LE POTENZE OCCIDENTALI INTENZIONATE A USARLO COME TESTA D’ARIETE PER ROVESCIARE “MAD VLAD” E CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA - DAGOREPORT+VIDEO

 

 

DAGOREPORT

https://m.dagospia.com/prigozhin-potrebbe-essere-stato-strapagato-dall-intelligence-occidentale-per-far-fuori-putin-358178

 

 

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per repubblica.it

 

vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin

Temeva le Rivoluzioni colorate nelle Repubbliche satelliti. Ignorava però di stare coltivando la sua nemesi in seno. Evgenij Prigozhin era una sua creatura. Gli doveva tutto. Eppure si è trasformato nel Mostro di Frankenstein che si è ribellato contro il suo artefice. E che ieri gli ha improvvisamente inferto un colpo quasi fatale sotto gli occhi del mondo.

 

 

In oltre un ventennio al potere Vladimir Putin è sopravvissuto come un’araba fenice a diverse crisi. Ma anche se è momentaneamente riuscito a prevalere nella battaglia contro la brigata Wagner, ne è uscito pericolosamente indebolito dall’umiliazione di aver visto i mercenari che per anni hanno combattuto in segreto le sue guerre nel mondo, dall’Africa alla Siria, marciare senza incontrare alcuna resistenza da parte delle forze armate quasi fino alle porte di Mosca, mentre i suoi soldati un anno e mezzo fa dovettero ritirarsi con la coda tra le gambe da Kiev dopo avere mancato la facile presa del potere in Ucraina vaticinata dai suoi.

prigozhin minaccia putin

 

(...)

 

Putin non ha menzionato neppure il ministro della Difesa Sergej Shojgu o il capo dello staff delle forze armate Valerij Gerasimov. Non può fare a meno di difenderli perché rappresentano lo Stato, come ha fatto appoggiando l’intesa che avrebbe soggiogato i mercenari della Wagner alla Difesa e che ha probabilmente accelerato il colpo di mano di Prigozhin, ma di certo mal tollera che i due leader dell’esercito abbiano lasciato che i loro dissidi personali finissero col mettere in pericolo la sua stessa sopravvivenza.

 

Se Prigozhin è arrivato così lontano però non è che colpa sua. Putin prima ha permesso che costituisse un potente esercito privato, mossa pericolosissima. Poi ha taciuto per troppo tempo sulle sue intemerate, sui suoi continui assalti contro l’esercito e, dunque, contro il suo stesso potere. Altri potrebbero un domani approfittare della sua estrema debolezza ora che è stata messa in mostra. Non solo i suoi nemici esterni, gli ucraini che cercheranno di approfittare del momento per tentare di sfondare le linee difensive dei russi. Ma soprattutto i suoi nemici interni.

Yevgeniy Prigozhin e Vladimir Putin

 

 

Il 18 marzo 2024 si terranno le elezioni presidenziali russe e il tentato golpe potrebbe portare allo scoperto la corsa alla successione che da mesi si svolge dietro le quinte tra i tecnocrati convinti che il conflitto vada ripensato e i falchi che vorrebbero invece che la Russia scatenasse tutta la sua potenza di fuoco contro l’Ucraina per chiudere definitivamente la faccenda.

 

Gli alleati di Prigozhin

evgenij prigozhin e vladimir putin 2

La domanda determinante per il futuro della Russia adesso è chiarire se Prigozhin avesse alleati al governo pronti ad appoggiare l’insurrezione. Per molto tempo l’ex galeotto diventato miliardario ha goduto della protezione del capo della Guardia nazionale Viktor Zolotov, del governatore di Tula ed ex guardia del corpo di Putin, Aleksej Djumin, e infine del capo dello staff del Cremlino, Anton Vajno, ma ultimamente i tre sembravano aver smesso di intercedere per lui. Mentre il miliardario e uno dei più stretti consiglieri di Putin, Jurij Kovalchuk, considerato il più potente “mecenate” del cuoco ribelle, recentemente ne aveva ufficialmente «preso le distanze».

 

 

evgenij prigozhin e vladimir putin 1

Una farsa per mascherare il complotto? Due dei suoi ex alleati militari, il generale Sergej Surovikin e il viceministro della Difesa Alekseev, venerdì notte avevano invece registrato video che condannavano il suo ammutinamento e invitavano i combattenti della Wagner a desistere. E le agenzie di sicurezza come l’Fsb, che tutto governa, a partire dal Cremlino, non hanno mai ben visto Prigozhin e le sue credenziali di ex galeotto. Il suo sostegno popolare infine è infinitesimale.

 

Prigozhin potrebbe forse aver goduto di padrini all’estero. Gli oligarchi in esilio che bramano la revoca delle sanzioni come Mikhail Fridman o la rimozione di Putin come Mikhail Khodorkovskij per poter tornare in patria. Oppure le potenze occidentali intenzionate a usarlo come testa d’ariete finché hanno un nemico in comune al Cremlino.

 

truppe della brigata wagner occupano rostov 8

Per quanto possa accattivare l’idea della follia momentanea, sembrerebbe però che avesse preparato il golpe per tempo: prima il video del falso raid contro Wagner, il casus belli fabbricato ad arte dal re della propaganda, poi la marcia su Mosca, senza sparare un colpo e incontrando quasi nessuna resistenza.

 

Prigozhin potrebbe avere avuto alleati influenti nell’élite che non si sono ancora fatti vivi. Ma che potrebbero farlo presto. La marcia abortita potrebbe soltanto essere stato un test dell’assalto al potere di Vladimir Putin.

truppe della brigata wagner occupano rostov 5truppe della brigata wagner occupano rostov 1truppe della brigata wagner occupano rostov 7

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