1. CHE C’ENTRA IL MINISTRO DELLE RIFORME CON I BAMBINI DEL CONGO? NIENTE, MA LA “PHOTO OPPORTUNITY” ERA TROPPO GHIOTTA PER LA BELLA BOSCHI, FIRST LADY D’ITALIA 2. ALLORA ECCO CHE RENZI REGALA ALLA “DIANA DE’ NOANTRI” LA PASSERELLA DEL RIENTRO DEI BIMBI ADOTTATI DA GENITORI ITALIANI MA CHE ERANO RIMASTI BLOCCATI IN CONGO 3. DOPO QUASI UN ANNO DI TRATTATIVE CHE HANNO COINVOLTO L’EX MINISTRO KYENGE E LA FARNESINA, A PRENDERE APPLAUSI E FLASH È STATA LA RESPONSABILE DEI RAPPORTI COL PARLAMENTO. NON LA MOGHERINI, O RENZI CHE HA TENUTO LE DELEGHE ALLA FAMIGLIA 4. E A SEGUIRE L’EVENTO È STATO L’EX PAPARAZZO BARCHIELLI, CHE RENZI SI È PORTATO A PALAZZO CHIGI (CHISSÀ PERCHÉ…) COME FOTOGRAFO UFFICIALE. VIVA LA PROPAGANDA!

1. RENZI REGALA ALLA BOSCHI LO SPOT COI BIMBI DEL CONGO
Roberta Catania per ‘Libero Quotidiano'

Maria Elena Boschi aveva confidato in un'intervista di desiderare tre bambini, Matteo Renzi gliene ha dati 31. Per poco, il tempo di un volo dal Congo all'Italia, ma il vero regalo è la passerella che il ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento ha inspiegabilmente ricevuto in dono dal premier. Stamattina, alle 9.45, la Boschi scenderà infatti dall'aereo di Stato con i figli di quelle 24 coppie italiane che da quasi un anno erano dolorosamente incastrate in un calvario burocratico che sembrava non avere epilogo.

Quando il ministro per le Riforme scenderà oggi la scaletta del velivolo arrivato sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino, al centro di una raffica di flash di fotografi e con le telecamere puntate sulle guance rigate dalle lacrime delle 24 mamme in attesa, i veri ministri titolati a stare lì se la prenderanno ancora di più di quanto non abbiano fatto finora.

Ad annunciare che la difficile situazione congolose era stata sbloccata era stato Renzi in persona con un twitter. Due giorni fa, il premier scriveva sul social network: «Ho appena dato il via libera: un aereo della Repubblica italiana parte per ilCongo per riportare i bambini adottati bloccati da mesi #acasa». Una notizia bellissima, per quelle famiglie e per coloro che avevano seguito le difficili tappe dei genitori volati in Congo e rimasti lì senza soldi né vaccini, mentre i loro figli erano intrappolati a Kinshasa per la mancanza del nulla osta da parte delle autorità congolesi.

La brutta avventura per questi nostri connazionali, come aveva rivelato Libero sette mesi fa, era esplosa lo scorso settembre,quando da Kinshasa avevano deciso di sospendere il rilascio del nullaosta per tutte le adozioni internazionali, per sospetti di procedure irregolari che, secondo quanto riferito dalle stesse autorità congolesi, non riguardavano l'Italia, che anzi rappresenta un modello di virtù.

Nel calderone erano finiti anche i casi di questi 31 bambini, nonostante le carte per affidarli ai nuovi genitori fossero state tutte espletate con cura e approvate dalle autorità congolesi.
Due mesi dopo, quindi, per cercare di arginare l'intoppo meramente burocratico, anche l'allora ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge, che aveva la delega alle adozioni internazionali, era tornata nel suo paese d'origine ricevendo assicurazioni su una conclusione positiva e rapida dell'iter adottivo. Invece non se n'era fatto nulla. Di più, la repubblica democratica del Congo aveva invitato i genitori rimasti per due mesi nelle case famiglia insieme ai loro figli, a lasciare il paese.

E di farlo in silenzio, senza più parlare con i giornali: altrimenti avrebbero rischiato di non potere mai abbracciare quei bambini che ormai avevano fatto breccia nel loro cuore. Dopo quasi un anno, dopo trattative riservate e lavori di sponda, a prendere gli applausi, i flash e forse i meriti del successo sarà inspiegabilmente Maria Elena Boschi.

Un regalo di Matteo Renzi, che probabilmente ha condotto questa battaglia in solitaria e ha poi deciso di fare dono della passerella alla bella ministra. Anche se, per logica e buon senso, oggi a Ciampino avrebbero dovuto esserci il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, o Matteo in persona, dato che le deleghe per la Famiglia sono rimaste alla Presidenza del Consiglio.


2. UN PAPARAZZO A PALAZZO (CHIGI) - COME MAI TIBERIO BARCHIELLI, PRIMA AUTISTA, POI INVENTORE DI UN SITO DI GOSSIP (DI CUI ANCORA OGGI E' DIRETTORE RESPONSABILE) E' DIVENTATO FOTOGRAFO UFFICIALE DI MATTEO RENZI? AH, SAPERLO...

Davide Vecchi per "Il Fatto Quotidiano" - Da Dagospia del 5 maggio 2014
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/paparazzo-palazzo-chigi-come-mai-tiberio-barchielli-prima-autista-76556.htm

Non ho nulla da dire né da spiegare". Tiberio Barchielli non apprezza le domande. O meglio, la domanda: perché Matteo Renzi lo ha nominato suo fotografo ufficiale? Entrambi sono nati a Rignano sull'Arno, ma Barchielli ha 25 anni più del premier e quando Renzi con pantaloni corti di velluto blu e fazzolettone al collo frequentava i boy scout, Barchielli era già incravattato in divisa al volante dei pullman di linea Sita a lavorare come autista.

Classe 1958, nel 2002 trasforma la fotografia in lavoro. Ma già nel 1995 si dilettava con gli scatti tanto da essere denunciato da Antonio Di Pietro che, sorpreso da Barchielli a pranzo con Romano Prodi, prese il giovane di Rignano e lo portò dai Carabinieri. Nel 2003 diventa giornalista pubblicista e apre la società Focus Europe snc insieme con Carlo Brogi che poi chiude nel 2009. Comincia a definirsi "paparazzo" e nel 2012 apre il sito gossipblitz, un anonimo e sconosciuto portale con più foto di fondoschiena che parole.

Barchielli ne è direttore responsabile ancora oggi, nonostante l'incarico ufficiale ricevuto alla presidenza del Consiglio. Così, da una parte segue il premier nelle visite internazionali, lo fotografa assieme a Barack Obama, David Cameron e François Hollande o mentre giura da premier il 22 febbraio davanti a Giorgio Napolitano; dall'altra seleziona gli scatti da pubblicare sul suo sito. Ieri le notizie erano, tra le altre: "Valeria Marini un sexy bikini a Ibiza" e "Claudia Galanti nuda tra le bolle a Marrakech".

Barchielli ora lavora da Palazzo Chigi, seppure ancora il decreto di nomina non sia stato firmato, gli è stato dato un ufficio e gli è stata fornita l'intera attrezzatura fotografica. Lo ha raccontato lui stesso ai colleghi fiorentini, confidando anche la soddisfazione del salto di qualità dal punto di vista economico. Loro sono stati i primi a essere stupiti di vederlo con il premier: Barchielli, spiegano, non era tra quanti lo seguiva né è mai stato al suo fianco prima d'ora.

Ecco: tiberio Barchielli non è tra gli amici di sempre del premier. L'unico a non avere mai avuto rapporti lavorativi con lui prima d'ora, a differenza dei vari Luca Lotti e Marco Carrai. L'unico legame tra i due passa attraverso il sito gossipblitz a cui fornisce il supporto tecnico Dotmedia srl, la società di cui è co-fondatore e proprietario Alessandro Conticini, fratello di Andrea, socio della famiglia Renzi nonché marito della sorella del premier, Matilde.

Dotmedia, fra l'altro, gestisce anche il sito dell'azienda di Alessandro Dini, proprietario dell'abitazione di via degli Alfani 8, dove l'ex sindaco di Firenze prese la residenza per tre anni facendosi pagare l'affitto da Carrai. Coincidenze fiorentine. Del resto Dotmedia ha ricevuto fondi da Palazzo Vecchio, ha lavorato per Firenze Parcheggi (presieduta da Carrai), per Publiacqua (nel cda siedeva Maria Elena Boschi) e ha curato, tra l'altro, la comunicazione delle due convention alla Leopolda e la campagna per le primarie 2012 dell'allora sindaco.

Non stupisce dunque che lavori anche per il sito di gossip del fotografo ufficiale del premier. Stupisce, piuttosto, la distanza tra le sue poche dichiarazioni pubbliche e il pensiero del premier. Su Twitter, per dire, elogia "il giornalista Alessandro Sallusti" e critica pesantemente Angela Merkel "come Schettino", scrive.

A Rignano, comunque, tutti conoscono Barchielli. "Era un ragazzo estroverso, ma è una brava persona, ha sempre lavorato", ricorda Piero Certosi, ex sindaco del Partito democratico. "Era di casa dai Renzi, i due padri erano molto amici", aggiunge. Insomma "era uno di famiglia, ma qui a Rignano siamo tutti una grande famiglia". Basta questo per avere un incarico a Palazzo Chigi?

 

 

 

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