matteo piantedosi giorgia meloni matteo salvini

C’ERA BISOGNO DI SCONTRARSI CON L’EUROPA PER I MIGRANTI, PROPRIO ORA CHE L’ITALIA HA BISOGNO DELL’UE PER TUTTO, DAL PNRR ALLO SCUDO DELLA BCE FINO ALL’OK PER LA FINANZIARIA? - SORGI: “AVER SFIORATO LO SCONTRO CON LA COMMISSIONE LASCIA APERTO UN PROBLEMA NEL GOVERNO. SABATO IL MINISTRO PIANTEDOSI HA CAMBIATO LINEA, EVIDENTEMENTE SPINTO DA SALVINI, ENTRANDO IN CONFLITTO CON BRUXELLES E CON QUEL CHE MELONI AVEVA GARANTITO ALLA VON DER LEYEN. CON IL RISULTATO DI SPINGERE L'ITALIA VICINA ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE NEI GIORNI IN CUI HA PIÙ BISOGNO DEL SOSTEGNO DELL'EUROPA”

Marcello Sorgi per "La Stampa"

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

È ciò che Meloni non avrebbe voluto e a cui invece la stava portando l'irrigidimento di Salvini e del ministro dell'Interno Piantedosi nella gestione del caso Ong e immigrati sbarcati solo in parte a Catania: il primo conflitto formale tra Italia e Ue - evitato in extremis con la decisione di far scendere tutti a terra -, proprio mentre il governo sta aspettando il via libera di Bruxelles alla manovra economica di fine anno.

 

Notificata come avviso da una portavoce della Commissione guidata da Von der Leyen, la divergenza riguardava la gestione degli approdi dei migranti delle navi delle Ong, con la suddivisione tra "fragili", accolti a terra, e non, lasciati a bordo. Per la Commissione tutti avevano diritto ad approdare e poter presentare domanda di asilo. Solo dopo si sarebbe valutata l'eventualità di una suddivisione dei naufraghi tra i partner dell'Unione disponibili.

piantedosi salvini meloni

 

L'apertura del porto di Marsiglia da parte della Francia - un chiaro gesto di Macron in favore di VdL - ha di fatto affossato la linea Salvini-Piantedosi. Inutilmente il leader della Lega ha cercato di presentarla come effetto della durezza italiana, quando da Palazzo Chigi era partito l'ordine di far sbarcare tutti i naufraghi.

 

E tuttavia, aver sfiorato lo scontro con la Commissione lascia aperto un problema all'interno del governo: dal momento che Meloni già giovedì era tornata da Bruxelles con la consapevolezza che le autorità europee a ogni livello chiedevano di risolvere il problema delle navi delle Ong senza farne un caso: cosa che purtroppo è accaduta.

 

giorgia meloni ursula von der leyen 2

Dalla sera di venerdì, dopo il Consiglio dei ministri che ha varato la manovra, quando in conferenza stampa ha annunciato che sarebbe stata assicurata «assistenza umanitaria» ai profughi, alla mattina di sabato, quando è stata annunciata la scelta sciagurata della distinzione tra migranti "fragili" e non - come se i naufraghi non fossero tutti bisognosi di cure sanitarie - il ministro dell'Interno ha cambiato linea, evidentemente spinto da Salvini, entrando in conflitto con Bruxelles e, peggio ancora, con quel che Meloni aveva garantito alla presidente della Commissione. Con il risultato di spingere l'Italia vicina alla procedura d'infrazione nei giorni in cui ha più bisogno del sostegno dell'Europa.

piantedosi salvini meloni tajani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...