C’ERA UNA VOLTA IL MIDWEST - OBAMA E ROMNEY SI SFIDANO NEGLI STATI IN BILICO, IN PRIMIS OHIO E PENNSYLVANIA - IL PRESIDENTE PUNTA SUL SALVATAGGIO DELL’INDUSTRIA AUTO (OSTEGGIATO DAI REPUBBLICANI) CHE HA GARANTITO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO, E SUL RIPUDIO DI WALL ST.: “BANCHE SCONSIDERATE” - IL MORMONE PUÒ CONTARE SU CONTRIBUTI RECORD (SOLO A GIUGNO OLTRE 100 MLN $), SULL’INCAZZATURA DELLA CLASSE MEDIA IN DECLINO, E SULLA DISOCCUPAZIONE…

1 - OBAMA FRA GLI OPERAI DELL'OHIO: ROMNEY E LA CINA I NEMICI DELLA CLASSE MEDIA
Maurizio Molinari per "la Stampa"

A quattro mesi dall'Election Day Barack Obama sceglie un bus tour a tappe forzate fra Ohio e Pennsylvania per chiedere la rielezione agli americani, indicando in Mitt Romney e nella concorrenza sleale cinese gli avversari da battere.

Il percorso con sette comizi in 36 ore inizia a Toledo e termina (oggi) a Pittsburgh attraversando la «Rust Belt» del Midwest, dove la crisi delle manifatture ha sferzato di più una classe media che ora inizia a risollevarsi grazie alla ripresa dell'auto. Ecco perché quando Obama, pantaloni sportivi neri e camicia marrone a maniche corte, sale sul bus a Toledo sono drappelli di famigliari di operai di Gm, Ford e Chrysler ad accoglierlo fuori dell'aeroporto ritmando l'augurio «Four More Years! Four More Years!».

Obama li saluta sorridendo dal bus nero presidenziale mentre il suo staff scruta con qualche preoccupazione nel cielo l'aereo da turismo degli sfidanti repubblicani che volteggia non troppo lontano, trascinando la scritta gigante multicolore «Romney 2012» con l'evidente intento di far capire al presidente che è in questo angolo d'America che i conservatori spenderanno di più per tentare di rimpossessarsi della Casa Bianca.

A Maumee il bus del Team Obama si ferma davanti alla Wolcott House, un museo rudimentale dell'imprenditoria locale circondato da balle di fieno e coperto da coccarde a stelle e strisce. Il pubblico di cinquecento persone, quasi tutte di mezza età, tradisce emozione quando Ina Sidney, operaia della fabbrica Chrysler di Perrysburg, racconta la sua parabola: «Nel 2009 l'impianto chiuse e persi il lavoro, non avevo soldi per pagare il mutuo, i dottori, la scuola per i figli ma poi la paura ha lasciato posto alla speranza quando Obama ha salvato l'auto, Chrysler si è risollevata e oggi sono qui a dirvi che stiamo assumendo».

Il rilancio dell'auto è il cavallo di battaglia del tour che inaugura lo slogan «Betting on America» Scommettere sull'America - perché nella sola area di Toledo ha consentito di creare nell'ultimo anno 5900 posti di lavoro, con una prova concreta della validità della strategia economica della Casa Bianca. Quando prende la parola a Maumee, e due ore dopo al Washington Park di Sandusky, Obama lo dice così: «Mitt Romney voleva la bancarotta dell'auto ma noi l'abbiamo salvata, ora la concorrenza sleale cinese minaccia la ripresa dell'auto ma sapremo fronteggiarla e batterla».

L'avversario repubblicano e i dazi cinesi sull'importazione di auto «made in America» sono gli opposti avversari che Obama mette all'indice per rassicurare la classe media dell'Ohio sul non ritorno della recessione. «Romney è un sostenitore dell'outsourcing» sottolinea Obama, riferendosi al coinvolgimento in operazioni finanziarie per facilitare il trasferimento di aziende Usa all'estero, «mentre noi abbiamo creato i posti di lavori qui, restituendoli a chi li aveva perduti».

È una maniera per assegnare allo sfidante l'identità del candidato «di chi i soldi li ha sempre avuti e non ha problemi di lavoro» in contrapposizione con «le fatiche del ceto medio, la cui risorsa più importante è saper lavorare duramente».

Se Romney è il nemico interno da battere nelle urne del 6 novembre, la Cina «concorrente sleale» è l'avversario esterno e per fronteggiarlo la Casa Bianca, in contemporanea con il bus tour, presenta all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) a Ginevra un ricorso ad hoc contro i dazi imposti da Pechino all'importazione di fuoristrada «made in Usa» assemblati proprio a Toledo. È la terza volta che Washington compie tale passo e il portavoce Jay Carney lo spiega con la volontà di «proteggere Gm e Chrysler».

«Siamo americani, non abbiamo paura delle sfide e amiamo la concorrenza - incalza il presidente - ma vogliamo un confronto con regole uguali per tutti». La platea del Washington Park, oltre duemila anime, lo copre di grida «We love you!» fra le quali c'è anche chi gli chiede «ma dov'è Michelle?». Barack risponde d'istinto: «So bene di essere il numero due, sono qui per portarvi i suoi saluti, Michelle verrà presto fra voi».

La First Lady è più popolare del marito nei sondaggi nazionali e Jim Messina, regista della campagna per la rielezione, sta definendo i dettagli di un programma ritagliato su di lei nei sei Stati considerati più in bilico: Colorado, Virginia, North Carolina e Florida oltre a Ohio e Pennsylvania.

Rimettendosi in moto verso Parma, un sobborgo industriale di Cleveland, Obama lascia i sostenitori di Washington Park con un avvertimento: «Preparatevi a subire un diluvio di spot negativi, il mio avversario sta accumulando grandi risorse e le useranno qui accusandomi di tutto ma anche quando mi candidai per la prima volta al Senato l'altra parte aveva raccolto più fondi e non influì sul risultato finale».

È l'ammissione delle difficoltà che sta incontrando sul fronte dei finanziamenti a causa di defezioni in massa a Wall Street e contributi assai più bassi rispetto al 2008 anche da parte dei sostenitori più noti: basti pensare che il finanziere liberal George Soros quattro anni fa versò 23 milioni di dollari ed al momento non va oltre 1 milione. La somma fra disoccupazione nazionale, timori di una nuova recessione e progressi repubblicani nella sfida dei dollari preannunciano per Obama un difficile testa a testa con Romney, ma il sostegno di cui gode nelle «contee delle auto» è per la Casa Bianca la piattaforma da cui lanciare la riscossa. Promettendo nel secondo mandato di «ripetere il successo di Bill Clinton che con politiche simili alle nostre creò 23 milioni di posti di lavoro».

2 - OBAMA, NON VOGLIO PIU' SALVARE BANCHE WALL STREET
(ANSA) - "Voglio attuare la riforma di Wall Street. Non voglio che ci troviamo di nuovo costretti a salvare le banche di Wall Street. Voglio che le banche agiscano con senso di responsabilità e non più in maniera sconsiderata": lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso di un comizio in Ohio, chiedendo agli elettori di regalargli il secondo mandato per completare il lavoro di riduzione del deficit e del debito pubblico. "Non basta riprendersi e tornare al punto in cui eravamo prima della crisi. Dobbiamo vincere una sfida di più lungo termine - ha detto Obama - che è quella di costruire una middle class più forte e dare alle prossime generazioni le stesse opportunità che abbiamo avuto noi".

3 - USA 2012: ROMNEY, A GIUGNO RACCOLTA RECORD OLTRE 100 MLN DLR
(ANSA) - Raccolta di fondi record a giugno per il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Mitt Romney: oltre 100 milioni di dollari, migliorando il risultato di maggio, quando il dato già superava quello del presidente americano, Barack Obama. Il record assoluto di raccolta di fondi elettorali in un solo mese appartiene a quest'ultimo, che nel settembre 2008 riuscì a racimolare ben 150 milioni di dollari. Soddisfazione nell'entourage di Romney. Anche se queste cifre riguardano le singole donazioni e non tengono conto dei cosiddetti 'SuperPac', i supercomitati di azione politica che raccolgono le risorse versate ai due candidati dalle lobby.

4 - ROMNEY, POLITICHE PRESIDENTE CHIARAMENTE FALLITE
(ANSA) - "Le politiche del presidente Obama sono chiaramente fallite": così il candidato repubblicano alla presidenza, Mitt Romney, commenta il dato sulla disoccupazione americana rimasta a giugno invariata all'8,2%. "Le politiche di Obama non stanno funzionmando - afferma - e il presidente è responsabile di un elevato livello di disoccupazione che è inaccettabile". "Questi - aggiunge - sono tempi davvero difficili per gli americani e la middle class".

Tutto il partito repubblicano va all'attacco di Obama sulla disoccupazione. "I dati di oggi dimostrano come il settore privato non sta affatto andando bene e che le politiche del presidente sino fallimentari", ha detto lo speaker della Camera, John Boehner, sottolineando come "il presidente deve smetterla di scommettere sulle sue politiche inadeguate e cominciare a lavorare con i repubblicani per rimuovere gli ostacoli alla creazione di posti di lavoro".

Duro anche Eric Cantor, leader dei repubblicani alla Camera: "Questo andamento lento dell'occupazione - afferma - non basta per i milioni di americani che hanno perso il lavoro. Serve un piano di lungo termine. Il presidente ha avuto tre anni per fare qualcosa, per far ripartire economia e occupazione. Ma così non é stato".

 

OBAMA IN CAMPAGNA ELETTORALE NEL MIDWESTOBAMA FA IL PIACIONE AL CENTRO ANZIANIOBAMA ARRIVA A TOLEDO PER LA CAMPAGNA ELETTORALEMICHELLE E BARACK OBAMACENA ALLA CASA BIANCA: BARACK E MICHELLE OBAMAGeneral MotorsGENERAL MOTORS CINA Lancia Thema ovvero la Chrysler trecento cchrysler FIATMITT ROMNEYROMNEY E NETANYAHU

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