IL PONTE DI CALATRAVA E I SALOTTI DI CACCIARI - DOPO 10 ANNI DI LAVORI, 7 ANNI DI INDAGINI E INFINITE POLEMICHE, ARRIVA IL CONTO DEL QUARTO PONTE SUL CANAL GRANDE DELL’ARCHITETTO SPAGNOLO CALATRAVA: UN DANNO DA 3,4 MLN € - L’ARCHISTAR E ALTRI 6 TECNICI SOTTO INCHIESTA: LA CORTE DEI CONTI DENUNCIA “UN IMBARAZZANTE, QUANTO STUPEFACENTE INSIEME DI ERRORI” - IL COSTO DELL’OPERA è PASSATO DA 3,8 A 11,7 MLN € - IL PROF. FEIFFER: “FRUTTO DI UNA SCELTA SALOTTIERA”….
1 - PONTE DI CALATRAVA, A VENEZIA ERRORI E SPRECHI LA CORTE DEI CONTI CHIEDE I DANNI ALL´ARCHISTAR
Nicola Pellicani per "la Repubblica"
Santiago Calatrava sotto inchiesta della Corte dei Conti, con altri sei tecnici, per la costruzione del quarto ponte sul Canal Grande. L´ipotesi è un danno di 3,4 milioni per la lievitazione dei costi e dei tempi, nonché per gli errori commessi nella realizzazione dell´opera.
Non c´è pace sul ponte di Calatrava, costruito tra mille polemiche, venuto alla luce dopo un interminabile cantiere durato oltre un decennio ed oggi attraversato quotidianamente da migliaia di pendolari che arrivano in città . Le indagini della Corte dei Conti sono durate quasi come il cantiere: sette anni.
Alla fine il procuratore regionale Carmine Scarano ha quantificato un danno complessivo di 3 milioni e 467 mila euro che si è tradotto in un "invito a dedurre", l´equivalente di un avviso di garanzia, spedito a New York nella casa dell´archistar spagnolo e ai sei tecnici (Roberto Scibilia, Salvatore Vento, Roberto Casarin, Franco Bonzio, Luigi Licciardo e Hermes Redi) coinvolti a vario titolo nell´inchiesta. Gli "indagati" avranno 90 giorni di tempo per rispondere con una memoria difensiva. Dopo di che la procura contabile deciderà se rinviare a giudizio Calatrava e gli altri tecnici, oppure archiviare.
A supporto dell´accusa Scarano cita quattro consulenze tecniche, una dell´Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e le altre firmate da Paolo Leggeri, Gianfranco Roccataglia e la perizia di Massimo Majowiecki, il quale ha definito il ponte «un´opera in prognosi riservata».
I pareri arrivano comunque tutti alla stessa conclusione consentendo alla procura di scrivere che «la realizzazione del ponte ha comportato un oggettivo e sconsiderato aumento dei costi rispetto agli oneri inizialmente preventivati - di fatto totalmente disattesi - e comporterà per il futuro un costante e spropositato esborso economico da parte dell´amministrazione» per la manutenzione straordinaria.
E ancora: «Dalla documentazione emerge una macroscopica approssimazione e diffusa incapacità sfociata in un imbarazzante, quanto stupefacente insieme di errori. Un´incapacità tecnica e una leggerezza nell´uso del denaro pubblico».
La storia del ponte di Calatrava parte dal 1996, quando l´architetto spagnolo dona al Comune lo studio di fattibilità del ponte. Nel 1999 si passa all´incarico ufficiale per la progettazione definitiva, quindi nel 2001 arriva la gara. Nel frattempo si passa dai 3,8 milioni preventivati ai 6,7 del progetto esecutivo, fino ad arrivare agli 11,7 milioni finali nel 2008.
Di fronte alla richiesta di danni della Corte dei Conti l´ex sindaco Massimo Cacciari, che ha seguito per buona parte il progetto, è polemico: «Ma dove vive la Corte dei Conti? Si sapeva fin dall´inizio che i conti non potevano reggere. Con questa normativa le opere pubbliche in Italia non si possono fare». Più cauto l´attuale sindaco Giorgio Orsoni: «I giudici useranno tutta la prudenza del caso per una vicenda così complessa. Dei tecnici bisogna comunque fidarsi, ma se sbagliano è giusto che paghino».
2 - "QUELL´OPERA COME UN´ASTRONAVE PAGHIAMO UNA SCELTA SALOTTIERA"
N. P. per "la Repubblica"
Cesare Feiffer è uno di quei veneziani che porta sempre Venezia nel cuore, anche quando è lontano dai canali e dai ponti della laguna. Abita a Venezia, ma insegna Restauro architettonico all´Università di Roma 3, e accoglie la notizia dell´inchiesta sul ponte di Calatrava con un sospiro di sollievo: «à un´inchiesta sacrosanta, tutti auspicavamo che qualcuno andasse a guardare dentro i numeri dell´opera. à una questione anzitutto etica, rispondere del denaro pubblico che si spende».
Professor Feiffer, lei non è mai stato entusiasta del ponte di Calatrava. Perché?
«Innanzitutto per il metodo adottato, con la scelta del progettista senza gara, quando sarebbe stata obbligatoria. Un metodo salottiero come spesso purtroppo avviene a Venezia».
Solo per questo?
«No, l´amarezza maggiore deriva dalla completa assenza di un approccio storico nell´elaborazione del progetto. Si è calata un´astronave a Venezia senza alcuna valutazione sull´impatto di una forma moderna in un contesto antico. à come inserire una nuova finestra in un palazzo storico. Prima di farlo bisogna esaminare a fondo le caratteristiche storiche dell´ambiente, altrimenti si finisce per calare un corpo estraneo nel cuore della città ».
Più colpa di Calatrava o di chi lo ha scelto?
«La qualità la fanno i professionisti che lavorano conoscendo la realtà dove operano. Il Comune invece ha voluto fare un monumento a se stesso. Il ponte di Calatrava sarebbe bellissimo a Porto Marghera, in un contesto moderno, non lì dov´è».
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