E LA LEGA FINALMENTE RIUSCÌ NELLA SECESSIONE. DELLA LEGA - CALDEROLI SCRIVE A TOSI E AI SUOI: "O LASCIATE LA VOSTRA ASSOCIAZIONE O IL PARTITO" - DOMANI LA RISPOSTA DEL SINDACO DI VERONA
Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Carota e bastone. Dichiarazioni concilianti, l’invito a non strappare. Ma anche la carta che canta: entro sette giorni i leghisti con la tessera dell’associazione di Flavio Tosi dovranno scegliere. O con la Lega o con i «Fari». E il primo a dover scegliere è proprio lui: il sindaco di Verona, nonché segretario della Liga veneta.
salvini calderoli e il presepe di bergamo
Roberto Calderoli, nella sua veste di responsabile organizzativo della Lega, ieri ha inviato a tutte le sezioni «con richiesta di massima diffusione e obbligo di affissione in tutti le sedi» uno stralcio del verbale del consiglio federale leghista che si è svolto l’altro giorno: «Con decorrenza lunedì 9 marzo, l’iscrizione o l’adesione alla Fondazione che fa capo a Tosi è incompatibile con la qualifica» di socio della Lega. Questo perché «il Consiglio federale stabilisce che la Fondazione e/o associazione “Ricostruiamo il Paese”, altresì nota come “Il Faro” ha natura politica». E dunque è incompatibile con l’iscrizione alla Lega.
Insomma, i tempi per la scelta sono strettissimi. Ma Flavio Tosi potrebbe aver bisogno di meno ancora. Giovedì con ogni probabilità, dirà la sua nel consiglio nazionale veneto da lui convocato già la settimana scorsa. In questi giorni, sta infatti facendo la conta delle forze su cui puoi fare affidamento dentro alla Liga. E, appunto, domani lo scisma tosiano dal movimento potrebbe essere proclamato.
FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpeg
Fabio Venturi è considerato il delfino del sindaco di Verona, un collaboratore storico di fede indiscussa. E lui, di dubbi, ne ha pochi. «Che cosa dovrebbe fare Tosi? Quella avvenuta nei suoi confronti al consiglio federale è stata un esecuzione. Ai sensi dello Statuto, assolutamente ingiustificata». Il riferimento, in particolare, è alla nomina di Giampaolo Dozzo a commissario della Lega con delega alle liste elettorali: «È un commissario per violare lo Statuto. Il fatto che le liste spettino alla Liga veneta è incontestabile».
Ma anche l’incompatibilità tra l’associazione tosiana e il movimento, secondo Venturi, non avrebbe alcuna ragione d’essere: «I fari sono nati nell’ottobre 2013, sulla base di un patto con Salvini e Maroni, secondo cui Tosi sarebbe dovuto diventare il punto di riferimento nel centrodestra. Che cosa è successo lunedì scorso che fino a quel giorno non era accaduto?». Forse il fatto che Tosi ha parlato della possibilità di correre contro il candidato della Lega, il governatore Luca Zaia. Quello è ormai un fatto acquisito? «No — spiega ancora Venturi — le opinioni le sta raccogliendo Tosi, e lui tirerà le somme». Ma l’uscita dalla Lega è assai probabile: «Che cosa dovrebbe fare? Rimanere dopo essere stato sfiduciato?».
Intanto, il segretario leghista Matteo Salvini rilasciava dichiarazioni di apertura nei confronti del segretario veneto: «Per Flavio Tosi sono convinto che ci sia grande spazio nella Lega che cresce». Però, anche un vecchio amico del sindaco di Verona come il governatore Roberto Maroni, ieri prendeva le distanze. Osservando che al consiglio federale «non c’è stato alcun tradimento: si è semmai chiusa una vicenda che è durata anche troppo». Perché «questa contrapposizione incomprensibile nel Veneto fra Tosi e Zaia ha come unico risultato quello di danneggiare la Lega».
Il governatore lombardo ha anche sottolineato che «Tosi era presente quando Salvini ha proposto la sua incompatibilità con la Fondazione e non ha detto nulla. Mi sembrava che intervenire ed essere più tosiano di Tosi non fosse proprio il caso».
BERLUSCONI E MARONI A MONTECITORIO
La svolta nella Lega apre la strada a un’accordo in Veneto tra il Carroccio e Forza Italia. Salvini ha precisato che ieri non ha visto o sentito nessun emissario di Silvio Berlusconi. E difficilmente accadrà oggi, anche perché il leader leghista sarà a Bruxelles: «Di certo, dovremo parlare. Però, è vero che io ho parlato per un’ora a Radio Padania e nessun militante mi ha chiesto degli accordi con Forza Italia, ma erano tutti assai felici per Luca Zaia».
Dell’alleanza con Forza Italia ha parlato lo stesso Maroni a «Radio anch’io», dicendosi favorevole all’accordo, «perché facciamo parte del centrodestra». Però, a livello nazionale, Silvio Berlusconi dovrebbe avere il coraggio e la lungimiranza di fare un passo a lato. Dovrebbe accettare di lavorare per ricreare una coalizione vincente di centrodestra, facendo quello che ha sempre fatto: sparigliare le carte».