CAMPANIA A-MARA PER BERLUSCONI: CALDORO IN “FUGA” VERSO STRASBURGO, LA CARFAGNA IN POLE PER LA SUCCESSIONE

1-NITTO PALMA SCONCERTATO: "STEFANO NON TRADIRA' IL MANDATO" (E LANCIA LA CARFAGNA)
Carlo Tarallo per Dagospia

Quando ha letto il Corriere del Mezzogiorno, questa mattina, il coordinatore regionale del Pdl Nitto Palma ha avuto un sussulto. La notizia che Stefano Caldoro vuole mollare la Regione Campania per "trasferirsi" a Strasburgo ha sorpreso Nittonapalm, alle prese in questi giorni con le problematiche giudiziarie di Silvio Berlusconi. Inserito dal Corriere (con Mara Carfagna) tra i possibili successori, Palma ha avuto un sussulto prima che iniziasse una tempesta di preoccupatissime telefonate dei dirigenti locali all'insegna del "Che succede? Perché molliamo la Regione?".

Con alcuni è rimasto sul vago, con qualcun altro si è lasciato andare: "Non credo a queste indiscrezioni - avrebbe detto Palma a un fidato interlocutore - perché Stefano non lascerebbe mai incompiuto il suo lavoro in Regione. I cittadini vivrebbero una eventuale fuga in Europa come un tradimento del mandato elettorale. Sono certo - ha rassicurato - che rimarrà a Santa Lucia dove c'è ancora tanto bisogno di lui: tra l'altro, mi sembra difficile una lotta all'ultima preferenza alle Europee tra Caldoro e Luigi Cesaro".

Ma se così non fosse? "A quel punto - ha scandito Nittonapalm - l'amica Mara sarebbe la candidata più forte...".
2- CALDORO PRONTO PER UNA CANDIDATURA ALLE EUROPEE. PER LA SUA SUCCESSIONE CI SONO CARFAGNA E PALMA
Paolo Grassi per il Corriere del Mezzogiorno

La voce, ma probabilmente è molto più di una voce, circola con insistenza sempre maggiore. Stefano Caldoro, che nell'ultimo periodo si è avvicinato ancor più a Berlusconi, mettendoci spesso anche la faccia nella battaglia a sostegno del Cav, potrebbe candidarsi alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo previste per maggio 2014.

Ossia tra nove mesi. Naturalmente non ci sono conferme ufficiali, ma è chiaro che se il leader nazionale del Pdl - magari tra un po' della rinata Forza Italia - dovesse chiedere al presidente della Regione un impegno nel segno del Sud, l'ex ministro per l'Attuazione del programma di governo non potrebbe tirarsi facilmente indietro.

Del resto, come filtra dal suo stesso entourage, guidare il listone meridionale per poi andare a continuare nell'assemblea comunitaria le battaglie per l'allentamento dei vincoli del patto di stabilità, per la nascita di nuovo federalismo basato sulle performance di miglioramento della spesa storica (sanità e non solo) e soprattutto per una riforma dell'utilizzo dei fondi strutturali incentrata su macroregioni, significherebbe per Caldoro dare ancora più forza a sollecitazioni importanti in favore della Campania e dell'intero Mezzogiorno.

SCENARI
Sul tavolo ci sarebbero temi a lui molto cari, insomma, sui quali - va detto - il governatore ha già ottenuto nella sua attuale veste più di un risultato positivo. Scenari e strategie. Ma cosa succederebbe nel caso in cui questa (insistente) voce di una candidatura alle Europee dell'inquilino di Palazzo Santa Lucia si trasformasse in realtà?

Premesso che per il presidente di una Regione non è prevista l'incandidabilità al Parlamento con sedi a Strasburgo e Bruxelles, subito dopo l'(eventuale) elezione scatterebbe però l'incompatibilità a ricoprire i due ruoli.

Ed è qui che si starebbero verificando le possibili strade e strategie per evitare di disperdere il processo amministrativo avviato nel 2010. Posto che il rinnovo del consiglio campano dovrebbe consumarsi a marzo (o al massimo a inizio aprile) del 2015, Caldoro potrebbe essere costretto ad optare per il seggio comunitario appena prima o appena dopo l'estate dell'anno prossimo. Almeno così dovrebbe essere in base alle attuali regole.

Non si tratterebbe di troppi mesi, comunque, prima del voto di marzo 2015 (difficile ipotizzare, infatti, urne aperte già a dicembre) che servirà a scegliere il nuovo presidente della giunta di via Santa Lucia. Appuntamento al quale, teoricamente, si dovrebbe arrivare con un governo regionale guidato dal vicepresidente facente funzioni (oggi il numero due è Guido Trombetti) e dunque da una figura che garantirebbe sicuramente continuità al progetto avviato da Caldoro.

IN LIZZA
I possibili successori Detto questo e ammesso che una possibile crisi dell'Esecutivo guidato da Enrico Letta non riporti presto l'Italia al voto - ma anche qui ci sarebbe una concreta possibilità di vedere il nostro in campo per Montecitorio o Palazzo Madama - si aprirebbe uno scenario relativo alla successione del governatore. Due i possibili candidati: l'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma - se dall'altra parte della barricata ci sarà ancora il sindaco (di Salerno) e viceministro Vincenzo De Luca - o Mara Carfagna.

L'attuale numero uno del Pdl regionale, peraltro, nelle ultime settimane ha più volte attaccato frontalmente l'esponente del Pd sul doppio incarico che continua a mantenere. Prove di (futura) campagna elettorale?

Staremo a vedere. Fatto sta che, tornando alle prossime europee, potrebbe scendere in campo anche un altro «big» del Popolo della libertà: Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia partenopea e attuale parlamentare della Repubblica. Sel e Pd, attacchi su Ravello Sel e il Pd di Salerno attaccano il governatore Caldoro per il finanziamento concesso alla Fondazione Ravello guidata dall'ex ministro e attuale capogruppo dei deputati del Pdl, Renato Brunetta.

 

 

Mara Carfagna CARFAGNA CON STEFANO CALDORO jpegLUIGI CESAROFrancesco Nitto Palma Vincenzo De LucaMANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RENATO BRUNETTA

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