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CALENDA E RENZI HANNO NEL MIRINO LETTA E BERLUSCONI – I DUE “STANLIO E OLLIO” DEL TERZO POLO MENANO SUL PD E FORZA ITALIA, I DUE PARTITI DA CUI SPERANO DI FREGARE VOTI – DAL NAZARENO SONO IRRITATI PER I CONTINUI ATTACCHI, E CALENDA PARLA DI “STRABISMO” DI LETTA. L’OBIETTIVO DI CARLETTO È SUPERARE LEGA E MOVIMENTO 5 STELLE, MA SOLO A PAROLE. QUELLO PIÙ REALISTICO (MA DIFFICILE) È STARE SOPRA FORZA ITALIA – ROSATO: “NEL PD FANNO TUTTO DA SOLI, IN QUESTO LETTA È UN CAMPIONE…”

Estratto dell’articolo di G.C. per “la Repubblica”

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

Più che il Terzo polo, il terzo incomodo. All'indomani della kermesse a Milano con 5 mila persone al Superstudio (e molti sono rimasti fuori), la coppia Calenda e Renzi stringe il bulloni della strategia elettorale. L'obiettivo è convincere gli elettori delusi del Pd, ma anche di Forza Italia. Renzi lo ammette: i voti a noi vengono per metà dai dem e per l'altra metà dai forzisti.

 

Da qui il gioco di contrasto su Enrico Letta, che irrita moltissimo il Pd, anche perché sia Matteo Renzi che Carlo Calenda provengono da quelle file. I Dem li accusano di ingratitudine e di avvantaggiare il centrodestra di Salvini e Meloni.

 

SILVIO BERLUSCONI ENRICO LETTA

«Voi smettete di dire bugie su di noi e noi smettiamo di dire la verità su di voi»: è lo slogan di Renzi. Mentre Calenda parla dello «strabismo » del segretario dem. Che risponde con una battuta: «Calenda dice che sono strabico? Non lo vedo ». Scaramucce. Ma la posta sono i consensi che il leader di Azione vede in forte crescita e cita i sondaggi che danno il Terzo Polo sopra FI.

 

«Tutti quelli che arrivano da Forza Italia mi dicono se sono contento. Ma noi dobbiamo stare sopra il Movimento 5 Stelle e la Lega per iniziare ». È l'ambizione di Calenda che pensa a un cantiere liberale e riformista a cui invitare Carlo Cottarelli, Emma Bonino, Marco Bentivogli. Tutti però sono oggi accasati nel centrosinistra. Offerta estesa al sindaco di Milano, Beppe Sala che dichiara di votare Pd.

 

COPERTINA TPI - 19-25 AGOSTO 2022

[…]  Nella diaspora di Fi, dopo la caduta del governo Draghi, molti forzisti sono passati con Calenda, a cominciare dalle ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, calamita quindi di voti dal centrodestra.

 

Tuttavia alla domanda come mai la linea Calenda-Renzi è di attaccare il Pd, la risposta di Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, ex dem, è: «Fanno tutto da soli, in questo Letta è un campione. Il regalo a Giorgia Meloni lo ha fatto il segretario del Pd, che poteva fare tutto tranne quello che ha fatto. L'alleanza con Nicola Fratoianni è un suicidio e il voto utile non esiste».

 

Renzi entra nel merito dei temi concreti e rivendica le politiche sui diritti fatte quand'era premier: «Tutti bravi a promettere l'allargamento dei diritti, "aumenteremo i diritti", tutti grandi slogan, convegni, post, tweet. Chi davvero ha allargato i diritti sa cosa si prova quando si firma una legge. A me tremava la mano. Mi tremava la mano, quando ho firmato la legge sulle unioni civili, sul "dopo di noi", sull'autismo, sul terzo settore, contro il caporalato. Mi tremava la mano perché sapevo che dietro quelle leggi c'era una grande conquista storica».

mariastella gelmini carlo calenda mara carfagna

 

Quindi l'accusa al Pd: «Oggi alcuni partiti, utilizzano le bandierine dei diritti solo per prendere voti. Senza concretezza ».  […]

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