CALTARICCONE SCARICA IL DE-GENERO PIERFURBY E INCORONA RENZI: “MI PIACE, È IL NUOVO PER L'ITALIA"

1. CALTARICCONE SCARICA PIERFURBY E INCORONA RENZI: "MI PIACE, È IL NUOVO PER L'ITALIA"
Liberoquotidiano.it

Francesco Gaetano Caltagirone va in tv per la sua prima intervista. Sceglie il salotto di Otto e mezzo su La7 e fa il punto sulla situazione politica nel Paese. Lui imprenditore e suocero di Pierferdinando Casini sale sul carro di Matteo Renzi: "Il sindaco di Firenza è il 'nuovo' in Italia. Io non sono convinto che il vecchio sia necessariamente male e il nuovo un bene - spiega - penso però che il vecchio abbia perso il contatto con la gente: Renzi ha contatto, sa sentire la gente ed è il nuovo per questo".

Scarica Casini - E subito dopo aver incensato il rottamatore, Caltagirone parla del genero impegnato per ora a salvare ciò che resta dell'Udc, tentando anche un riavvicinamento a Berlusconi dopo il fallimentare matrimonio con Monti.

Su Casini Caltagirone afferma: "Rispetto le sue idee, non voglio interferire sulla sua politica". Insomma Casini non è più in cima ai pensieri di Caltagirone. Ormai c'è solo Renzi. E a sorpresa, l'imprenditore romano, sposa anche la causa grillina: "Il M5S è un movimento positivo che ha indirizzato in modo democratico la protesta, ma Grillo non è costruttivo".

Poi si concede anche una battuta su Berlusconi: "Non è più giovanissimo. Anche se con questo governo ha ancora una posizione". Infine a chi gli chiede di acquistare la Roma risponde secco: "Esistono tre modi per perdere il proprio patrimonio: il più piacevole è con le donne, il più rapido è con il gioco, il più sicuro è con il calcio". In un colpo solo Caltagirone fa fuori la Roma giallorossa e il genero centrista. Ora tifa Fiorentina...(I.S.)

2. «CI SONO TRE MODI PER PERDERE IL PROPRIO PATRIMONIO. IL PIÙ PIACEVOLE È CON LE DONNE. IL PIÙ RAPIDO È CON IL GIOCO. IL PIÙ SICURO È CON UNA SQUADRA DI CALCIO»
Mario Ajello per Il Messaggero

La prima intervista televisiva di Francesco Gaetano Caltagirone, è con Lilli Gruber a "Otto e mezzo". L'imprenditore ed editore del "Messaggero" affronta tutte le questioni rilevanti del Paese. Spazia tra economia, politica, Roma. Illustra in ogni ambito il suo punto di vista. Non lesina giudizi netti. Senza ideologismi nè divagazioni nè auto-indulgenza nei confronti dell'Italia.

Di fronte alla crisi, al debito e ai problemi nazionali, Caltagirone vede una possibile soluzione nel coinvolgimento dell'intero continente: «O l'Europa comincia a stampare moneta o alla fine ci porremo il problema se restare nell'euro». Ricette di questo tipo, e non palliativi, sono quelle proposte in questa conversazione televisiva: «Temo che il nostro Paese - incalza l'ingegnere - possa avere situazioni di difficile sostenibilità del debito».

L'Italia deve negoziare bene i vincoli europei, questo il cuore del ragionamento di Caltagirone, in un contesto di estrema pericolosità nel quale «la Germania è rigida in maniera irragionevole» e occorre arrivare a «una ridefinizione degli obblighi di tutti i Paesi di quest'area». Il problema è che, agli occhi di Caltagirone, «i governi italiani in genere mediano troppo. Siamo il Paese delle mediazioni».

L'Italia descritta da Caltagirone, conversando con la Gruber, la quale ha aperto la trasmissione citando un articolo del Financial Times dedicato a «uno dei più influenti imprenditori italiani», è una nazione a forte rischio di deindustrializzazione. Quanto alle banche, «non vedo una loro responsabilità nella crisi economica». Mentre sarebbe opportuno, come extrema ratio, che lo Stato - «come sta accadendo nell'America di Obama» - «faccia supplenza entrando con un intervento a tempo nell'azionariato degli istituti di credito, se non sono percorribili altre vie».

E ancora. Mediobanca? «E' giusto e molto sano concentrarsi sul core business». Il Corriere della sera? «Della Valle può essere un buon editore». Sull'eventualità di una patrimoniale, Caltagirone apre spiragli ma sottolineando che si tratta di un sacrificio estremo in nome della patria, quasi «come mandare un figlio in guerra»: «Per risanare un Paese, a patto che poi non ricominci la festa, c'è il bisogno del sacrificio di tutti. Anche attraverso una patrimoniale, una tantum».

E la politica? C'è Enrico Letta che sta perseguendo una politica della «concordia» (valore che sta a cuore a Caltagirone) e c'è, tra gli altri, Renzi: «I partiti hanno perduto il contatto con la gente, lui invece quel contatto ce l'ha. Renzi non è un bene perchè nuovo, è un bene perchè capisce la società attuale».

L'editore del Messaggero ha alcune idee chiare a sostegno di Roma: «Marino è il mio sindaco perchè io sono romano. Mi auguro che faccia bene per questa città. Se farà bene, cioè farà funzionare la Capitale, il mio appoggio ci sarà. Non per appoggiare Marino ma per appoggiare Roma».

E la Roma, magari Caltagirone la compra? Segue gustosa battuta finale: «Ci sono tre modi per perdere il proprio patrimonio. Il più piacevole è con le donne. Il più rapido è con il gioco. Il più sicuro è con una squadra di calcio».

 

ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA GAETANO CALTAGIRONE E GIOVANNI BAZOLI FOTO LA PRESSE Virman Cusenza e Francesco Gaetano Caltagirone Caltagirone con i figli CARLO CONTI E MATTEO RENZI FOTO LAPRESSE PIERFERDINANDO CASINI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE CON FIGLIA AZZURRA E PIERFERDINANDO CASINI

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