LA CAMERA DELLA CUCCAGNA - MONTECITORIO SPENDE 2 MILIONI L’ANNO PER MOSTRE, CONVEGNI E MARCHETTE VARIE - HA PURE IL DIRETTORE ARTISTICO

Paolo Bracalini e Vittorio Macioce per "Il Giornale"

Per favore non chiamatela cultura. Se qualcuno vi raccontasse che c'è una pro loco che spende due milioni di euro l'anno, sei milioni in tre anni, quale reazione avreste?
La più immediata, istintiva, è sbarrare gli occhi: non ci credo. Qualcuno che ha appena pagato le tasse comincia a sacramentare in aramaico e goto.

Una persona saggia e razionale per prima cosa chiede: dipende da quello che fa. La cifra certo è alta, molto alta. Ma se organizza eventi straordinari, creativi, che restano nella storia e di cui parla tutto il mondo, se magari aumenta di botto il turismo o offre opportunità a chi ha talento e voglia di faticare allora se ne può pure parlare. Non c'è spreco se i soldi vengono spesi bene, se creano valore aggiunto.

È giusto. Allora andiamo a vedere cosa fa questa pro loco milionaria. Mah. Più o meno fa quello che fanno le pro loco stanche di molti Comuni italiani. Le pro loco peggiori. Quelle che sanno di muffa e di vecchi signori imbolsiti. Ecco. Presentazioni di libri, convegni, tavole rotonde, una giornata sul tema Verità e riconciliazione nelle primavere arabe, un'altra sul metafisico interrogativo Parole libere o parole d'odio, l'anteprima di qualche film, un Concerto di Natale sulla coralità di montagna, un paio di mostre di pittura e una di fotografia: Piedi, scarpe, bagagli. C'è pure un premio letterario e presto, scommettiamo, si inventeranno anche una bella sagra di paese.

Si può permettere invece una buona stagione di concerti con le bande delle forze armate. Questa pro loco ha appoggi molto in alto. Nel 2012 ha organizzato 543 micro manifestazioni, di solito favori a notabili, politici, ex politici, giornalisti, intellettuali che conoscono qualcuno nel Palazzo, pensionati che hanno appena finito di scrivere la propria monumentale e indispensabile biografia, signore annoiate e affini. La pro loco ha anche un direttore artistico. Il suo titolo ufficiale è «consulente sugli aspetti artistici e architettonici». E guadagna 150mila euro lordi l'anno.

A questo punto molti di voi diranno che questa storia è assurda. Non c'è una pro loco che può spendere tanto per qualche convegno, un po' di concerti e un paio di mostre. Eppure esiste. No, non è la pro loco del paese dei balocchi e neanche l'associazione amici della domenica. Non è la confraternita delle signore del tè e neppure il Maxxi, che su certe spese non scherza. È la pro loco Montecitorio. È la Camera dei deputati. Quella che dovrebbe fare le leggi e controllare il governo delle larghe intese. Ed è tutto certificato. Il pubblico di questi eventi? In genere catacombale. Basta andarci in un pomeriggio d'inverno e si resta depressi per una settimana.

Il 6 novembre è stato presentato il bilancio. Per il triennio 2013-2015 ci sono in bilancio 6.235.000 euro. Questi soldi sono solo per la logistica. Non si parla di costi per gettoni di presenza o pagare i musicisti delle bande. Vengono spesi per «provvedere all'allestimento degli spazi e alla gestione degli eventi, con la fornitura di arredi moderni secondo criteri ergonomici (ci si preoccupa insomma del fondoschiena degli ospiti ndr), la manutenzione straordinaria degli arredi in stile, nonché le funzioni di supporto logistico, compresi i servizi di facchinaggio».

Il punto di forza dell'onorevole pro loco è «Montecitorio a porte aperte». L'obiettivo è far innamorare i cittadini della Camera: guardate come lavoriamo bene. Non si sa se lo scopo è stato raggiunto. Diciamo che la popolarità dell'autorevole palazzo non è alle stelle. Se un privato vuole affittare i saloni per un evento ad personam il costo è di 500 euro per mezza giornata, mille per mattina e pomeriggio. A meno che non si conosca qualcuno. C'è sempre l'amico di un amico che può darti una mano.

Gli stessi relatori del bilancio 2013 fanno notare in un passaggio del testo l'anomalia. «La Camera dei deputati - scrivono - non è un'università né un museo né un centro congressi e tantomeno un auditorium». Forse, consigliano, vista la crisi è il caso di ridurre i costi. Perfetto. Meno male che se ne sono accorti. A questo punto ti aspetti che dalle parole si passi ai fatti. Ci prova Davide Caparini, deputato leghista, con un ordine del giorno. L'idea è di abolire il consulente artistico e tagliare l'attività di mostre e congressi. Risparmiare. Magari evitando di aprire la domenica. «I costi fissi della Camera - dice Caparini - sono 230 milioni di euro l'anno. Ossia: 730mila euro al giorno. Ecco quanto ci costa la domenica. Non è meglio chiudere?».

Oltretutto, ricorda il deputato, la pro loco Montecitorio pesa sul bilancio totale il 9,8 per cento. Come si dice, calzolaio fai il tuo mestiere. E se proprio a Montecitorio c'è questa voglia di improvvisarsi manager della cultura almeno lo si faccia a costi umani, ragionevoli. Montecitorio non è la Biennale di Venezia.


È già un museo e una biblioteca. Acquisto opere d'arte: 379mila euro. Restauro: 354 e passa mila euro. Spese per il patrimonio bibliotecario: 1.309.335. Acquisto libri: ben più di un milione di euro. Restauro libri: 64.470 euro. Patrimonio archivistico storico: 869.348 euro. Valorizzazione di questo patrimonio: 739.498. È proprio necessario oltre a questo spendere due milioni di euro l'anno anche per fare eventi? Non bastano il museo e la biblioteca? No. L'ufficio di presidenza della Camera ha bocciato l'ordine del giorno Caparini. La Pro Loco Montecitorio non si tocca.

 

 

ristorante montecitorio montecitorio adn x buvette Montecitorio sitocamera x Banchi con deputati del M S alla Camera jpegcamera dei deputatiLAURA BOLDRINI CON IL FRATELLO UGO

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....