mario draghi

"CHI RICOPRE LA MASSIMA CARICA POLITICA NON PUÒ RIFIUTARSI DI RISPONDERE A DOMANDE POLITICHE" - ALESSANDRO CAMPI INFILZA DRAGHI E IL SUO SILENZIO ALLE DOMANDE SUL QUIRINALE: "SI È TRINCERATO IN UNA PRUDENZA CHE RASENTA L'IMBARAZZANTE. QUESTA È L’ANOMALIA DEI TECNICI CHE SI RITROVANO A GESTIRE LA POLITICA, ANCHE DRAGHI, CHE PURE HA UNA GRANDE ESPERIENZA, DIMOSTRA DI MUOVERSI MALE NEL CONTESTO - FORSE HA CAPITO CHE NON C'È TUTTA QUESTA VOLONTÀ, DA PARTE DELLE FORZE POLITICHE, DI SOSTENERE REALMENTE LA SUA CANDIDATURA AL QUIRINALE…"

alessandro campi

Paolo Bracalini per "il Giornale"

 

«Chi ricopre la massima carica politica non può alzare un muro così rigido e rifiutarsi di rispondere a domande politiche. Un leader non può dire “di questo non parlo”. Questa è l’anomalia dei tecnici che si ritrovano a gestire la politica, anche Draghi, che pure ha una grande esperienza, dimostra di muoversi male nel contesto politico». Una situazione che, secondo il politologo Alessandro Campi, ha dell’«imbarazzante».

 

la conferenza stampa di mario draghi

Nel senso che Draghi è attivamente in campo per il Quirinale ma non si può dire?

«Per certi aspetti è una consuetudine che i candidati al Colle non si dichiarino apertamente ma che lavorino dietro le quinte. Quella del capo dello Stato un’elezione fatta di ammiccamenti, silenzi, tatticismi. D’altro canto con tutta la pressione che si è creata sul suo nome, da mesi, tutti si aspettano che Draghi qualcosa la dica. Sarebbe una violazione di un costume antico, ma nella particolare situazione in cui ci troviamo sarebbe risolutiva. Invece il premier si è trincerato in una prudenza che rasenta, appunto, l'imbarazzante».

la conferenza stampa di mario draghi 4

 

Cosa teme il premier, di bruciarsi da solo?

«Forse ha capito che non c'è tutta questa volontà, da parte delle forze politiche, di sostenere realmente la sua candidatura al Quirinale. Quando nella scorsa conferenza stampa aveva detto una frase che era stata letta come una sua disponibilità a salire sul Colle, in molti - vedi Salvini - lo avevano invitato a rimanere dov' è e togliersi dalla testa di diventare capo dello Stato. Da quel momento deve aver pensato che fosse meglio non dire nulla sull'argomento».

 

MARIO DRAGHI

Ma il presidente del Consiglio aspira al Colle?

«Lui ovviamente si ritiene in corsa. Il fatto stesso di non aver voluto parlare del Quirinale è la prova che Draghi ci punta. Però è in difficoltà. Ha fatto un elenco di emergenze legate alla pandemia che dovranno essere affrontate, della scuola da mantenere in presenza, al Pnrr, e che certo non saranno risolte nei prossimi 14 giorni, e quindi potranno richiedere ancora la sua presenza a Palazzo Chigi. Credo che Draghi stesso si sia reso conto che la partita del Quirinale per lui è tutta in salita. Si è reso conto che più ci sia avvicina a quella data più l'unanimismo che si era creato attorno alla sua figura viene meno. E poi che sono venuti fuori nodi politici molto seri».

 

Ce li dica.

MARIO DRAGHI

«Bé, sarebbe il primo caso nella storia d'Italia di premier che diventa capo dello Stato. Questo rappresenta una anomalia. L'altro problema è che il passaggio di Draghi al Quirinale equivarrebbe ad un commissariamento della vita politica italiana. A quel punto anche il risultato delle prossime elezioni politiche non sarebbe decisivo perché tanto sarebbe sempre Draghi il grande regista della vita pubblica in Italia, sarebbe sempre lui dal Quirinale a dare la carte.

 

Ci continuiamo a ritenere un paese ingovernabile che ha bisogno del salvatore di turno per legittimarsi di fronte ai poteri internazionali, ogni volta riproduciamo lo stesso schema. Siamo l'unica democrazia occidentale che, di fronte alla pandemia, ha deciso di commissariare il proprio sistema politico. Senza renderci conto che così ci presentiamo da soli come un paese fallito».

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…