TRATTATIVA STATO/ROM – IL CAMPIDOGLIO NEGA DI AVER TRATTATO CON IL CAPO DEI NOMADI ''ZORRO'' PER LA SICUREZZA DELLA SPIAGGIA "SPELACCHIA", MA UN AUDIO DE “IL MESSAGGERO” INCASTRA LA PROGETTISTA SIMONETTA DE AMBRIS – LA POLIZIA INDAGA E LA SINDACA NEGA TUTTO, PURE SALVINI ABBASSA I TONI: NON SERVONO POLEMICHE, CON LE AMMINISTRAZIONI GRILLINE C’È UN BUON FEELING, “MA SE FOSSE VERO…” – VIDEO
1 – L’AUDIO IN CUI LA PROGETTISTA DEL COMUNE PARLA DELLA TRATTATICA CON IL CAPO DEI ROM “ZORRO”
Camilla Mozzetti per www.ilmessaggero.it
Per il Campidoglio l'articolo pubblicato su Il Messaggero in cui si racconta l'incontro tra Zorro, guida dei rom del quartiere Marconi e i responsabili dello stabilimento "Tiberis" è una «fake news».
A definirla così, l'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari. Di seguito pubblichiamo le dichiarazioni della progettista, Simonetta De Ambris, architetto, che per il Comune di Roma, ricopre l'incarico di responsabile delle ville storiche della città. Come potrete ascoltare e leggere, nessuna frase da lei pronunciata è stata inventata da questo giornale
2 – TRATTATIVA ROM-COMUNE LA «SPIAGGIA» IN PROCURA
Alessia Marani e Camilla Mozzetti per ''Il Messaggero''
Sui rapporti intercorsi tra Campidoglio e il capo dei rom C. Z., meglio conosciuto come Zorro, per la sicurezza e il controllo dell' area sul Tevere, a Ponte Marconi, trasformata dal Comune in Tiberis, ora indaga la Squadra mobile capitolina.
Accertamenti della polizia sono in corso da ieri mattina per verificare o meno l' esistenza di un patto che Palazzo Senatorio avrebbe stretto con il rom, già indagato nel 2013 per estorsione e racket dalla Polizia locale per avere assegnato, con tanto di stalli segnati a terra, dietro compenso, le postazioni nel maxi-mercato abusivo di merce rubata e rovistata nei cassonetti in via della Vasca Navale, non distante dalla «spiaggia dei romani».
Presto un' informativa partirà per la Procura. Dopo le dichiarazioni fornite dall' uomo al Il Messaggero e quelle rese da Simonetta De Ambris, tra i progettisti della spiaggia e architetto in forza al Comune con il ruolo di responsabile delle Ville storiche romane, la Mobile vuole andare a fondo sulla vicenda.
E non è escluso che per il rom possa configurarsi nuovamente il reato di estorsione e che la funzionaria possa essere chiamata a rispondere quantomeno di abuso d' ufficio. Intanto ieri la De Ambris è stata ascoltata dagli investigatori.
«È stata sentita anche dalla polizia locale e ha negato di aver mai fatto quelle dichiarazioni», ha commentato la sindaca Virginia Raggi nel pomeriggio.
IL CAMPIDOGLIO
Ma ripercorriamo la giornata. È un risveglio scombussolato quello dell' amministrazione pentastellata in Campidoglio: esponenti delle opposizioni al governo annunciano interrogazioni parlamentari al ministro dell' Interno, Matteo Salvini, quelli del Campidoglio chiedono alla sindaca Virginia Raggi di chiarire la questione.
La sindaca di fronte al suo staff si dichiara «indignata» e convoca una riunione d' urgenza: «fatemi parlare con De Ambris» pretende la sindaca. La progettista si presenta e viene ascoltata: nega tutto. La prima nota ufficiale dal Campidoglio, però, arriva intorno alle 13.30. È l' assessore all' Ambiente, Pinuccia Montanari, ad esporsi, bollando la vicenda come una «fake news».
«Non c' è stato alcun contatto per garantire la sicurezza della struttura comunale a Ponte Marconi spiega la Montanari
matteo salvini e virginia raggi 9
La persona che ha rilasciato alla stampa tali dichiarazioni, che non corrispondono a verità, se ne dovrà assumere la responsabilità e dovrà risponderne a tutti gli effetti all' Amministrazione Capitolina». Il riferimento è sempre alla De Ambris che ha dichiarato di aver incontrato Zorro durante l' avvio dei lavori.
Lo stesso capo rom ha confermato ieri di essersi presentato al responsabile della spiaggia e di aver dato la sua disponibilità per aiutare volontariamente l' amministrazione: «Ho parlato con il responsabile della spiaggia mi sono presentato con il mio nome e lui mi ha risposto che mi conosceva, io posso, come mi ha chiesto lui, il responsabile, dare una mano».
Il rimpallo tra accuse e difese prosegue per tutto il giorno, mentre intorno alla spiaggia piombano volanti della polizia. Sulla vicenda interviene anche la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, che azzarda un' analogia tra la vicenda del Tiberis e Spelacchio, il famoso albero di Natale di piazza Venezia, che tanto ha fatto dannare il Campidoglio.
«Spelacchio ha portato il 10% di visitatori in più cinguetta la vicepresidente di Palazzo Madama Vediamo adesso se, con le fake news dei giornali, possiamo ripopolare anche le sponde del Tevere».
LA SINDACA
Tutti, però, cercano la sindaca Raggi, tutti si aspettano da lei un commento. Nel corso del pomeriggio Il Messaggero pubblica sul sito l' audio con le parole della De Ambris. E a palazzo Senatorio riparte il circo.
La sindaca, che è a Ostia per presentare insieme al ministro ai Trasporti, Danilo Toninelli, il versante di Ponente riconsegnato ai cittadini dopo l' operazione spiaggelibere della Guardia costiera, sgrana gli occhi.
La De Ambris viene nuovamente chiamata: «venga in Campidoglio domani mattina» (oggi ndr). Cosa dire intanto ai cronisti che la assediano in cerca di risposte? «Questa amministrazione non fa accordi con i rom dice la Raggi se qualcuno ha parlato, lo ha fatto a nome proprio».
Come se quell' architetto progettista fosse altro rispetto a un dipendente comunale. E alla fine coglie l' occasione per sottolineare i pregi dell' operazione Tiberis (anche se lei in questa spiaggia non ci ha ancora messo piede) che è stata «un successo».
3 – LE VERIFICHE DEL LEADER DELLA LEGA: «SE FOSSE VERO SAREBBE GRAVISSIMO»
Mario Ajello per ''Il Messaggero''
matteo salvini e virginia raggi 4
«Se fosse vero sarebbe gravissimo. Però spero che non sia vero, anzi voglio credere alla versione fornita dal Comune».
Matteo Salvini, prima di iniziare il suo comizio ad Arcore, racconta: «Quando ho letto questa notizia mi sono subito attivato per cercare riscontri, l' ho trovato una roba pazzesca, inaudita».
In effetti lo stupore dalle parti del Viminale c' è stato subito, fin dalla prima mattina. E in molti dentro la Lega si sono dovuti mordere la lingua, soprattutto mentre leggevano la pioggia di dichiarazioni (e interrogazioni parlamentari) da sinistra e, soprattutto, da destra.
Tutte chiamano in ballo il leader e ministro dell' Interno Matteo Salvini sul caso della spiaggia sul Tevere, frutto di un accordo tra i rom della zona e il Comune. Le «chat del Capitano» ribollono: che facciamo, che diciamo, dobbiamo esporci?
La linea però fino alla sera è stata chiara: nessuno intervenga su questa vicenda, nessuno attacchi Virginia Raggi e per, osmosi, il M5S. «Visti i buoni rapporti con la grillina - raccontavano durante la giornata dallo staff di Salvini - non servono polemiche».
Soprattutto perché con le amministrazioni pentastellate «in generale c' è un buon feeling, come testimoniato dallo sgombero di questa mattina (ieri-ndr) al Moi di Torino».
E qui dunque prevale, nella testa di Salvini, la ragion di coalizione, la cura di non attaccare il Campidoglio, lasciando al resto del centrodestra, ammesso che esista ancora, i tweet, le critiche, i post su Facebook.
Anzi, in questo caso il vicepremier si nutre di dubbi. «Chissà cosa avrebbe detto Matteo se non fosse stato al governo con i grillini», sospirano, con l' aria di chi sa come funziona il mondo, dalle parti del partito di Giorgia Meloni.
Il caso comunque approderà in Parlamento. Maurizio Gasparri per Forza Italia e Bruno Astorre per il Pd chiedono spiegazioni «urgenti» al titolare dell' Interno. Il ministro per tutta la giornata ha preferito non parlare, lasciar correre. Meglio pensare ad altro, a cose più importanti.
Anche perché c' è già un fronte aperto con il M5S sui grandi temi e aprire tensioni locali potrebbe diventare complicato. Di sicuro è uno schema che si ripete, quello del guarda e passa.
Già nelle settimane scorse dal Viminale e dunque dal quartier generale del leghista hanno preferito glissare sulle politiche di inclusione di Raggi per i rom. I soldi per ritornare in patria, i contributi per chi apre un' impresa, gli affitti pagati per chi esce dal campo.
Non proprio la linea di Salvini, ma anche in questo caso, per carità di patria e di coalizione, «Matteo» ha preferito non commentare, non chiosare, non punzecchiare sui social la sindaca della Capitale.
Di pari passo con questa strategia - che chissà quanto durerà - c' è il lavoro sotterraneo, ma pressante delle nuove truppe leghiste sbarcate nella Capitale.
L' ALTRO FRONTE
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In Comune e nei consigli municipali, un pezzo di classe dirigente della vecchia e classica destra ha cambiato casacca ed è salita su quello che sembra essere ora il Carroccio del vincitore.
Sicché per ciascun alzata di spalle dei vertici leghisti su Roma corrisponde un lavoro certosino e ai fianchi dei neo amministratori che sognano la conquista del Campidoglio quando sarà. Ma l' importante ora, visti i rapporti tesi su manovra e infrastrutture, è non aprire vertenze local contro tra Lega e M5S.
Se dovesse precipitare la situazione del Governo, poi sarebbe tutto un altro film. E solo in serata Matteo ha deciso di commentare. In maniera scaltra: «Se fosse vero sarebbe gravissimo». Salvo inchiodare: «Ma voglio credere alla versione del Campidoglio». Per ora.
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