caroline cayeux emmanuel macron

IL “CAMPO LARGO” DI MACRON - IL PRESIDENTE FRANCESE, ORA CHE È STATO RIELETTO, VUOLE COSTRUIRE UN PARTITO SIMILE A QUELLO DEMOCRATICO AMERICANO: UN FRITTO MISTO CHE CONTENGA AL SUO INTERNO LA SINISTRA LIBERALE, MA ANCHE I MODERATI DI CENTRO (E CENTRO-DESTRA), DA OPPORRE AI SOVRANISTI LE PEN E ZEMMOUR. CHI CI STARÀ? PER ORA, QUASI NESSUNO - INTANTO DEVE TROVARE UN NOME ADATTO PER LA POLTRONA DI PREMIER: VORREBBE UNA DONNA, E POSSIBILMENTE UN SINDACO. IL NOME CHE CIRCOLA È QUELLO DI CAROLINE CAYEUX, PRIMA CITTADINA DI BEAUVAIS…

emmanuel macron discorso dopo la vittoria 8

1 - ORA IL PRESIDENTE PENSA A BATTEZZARE UN PARTITO CHE UNISCA SINISTRA E LIBERALI

Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”

 

Il più è fatto: Emmanuel Macron si è assicurato altri 5 anni all'Eliseo. Ma quello che è emerso dalle urne è un Paese politicamente in macerie, spaccato 58 a 42, dove i partiti tradizionali sono scomparsi: fagocitati dai tre grandi blocchi emersi da queste elezioni.

 

I centristi di Lrem, appunto, che hanno preso il voto delle città e della popolazione adulta e agiata. La destra sovranista di Marine Le Pen forte in provincia e fra i ceti bassi. E la sinistra populista di Jean-Luc Mélenchon capace di pescare fra i giovani e nelle periferie.

 

ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI

Con le elezioni politiche alle porte, il voto di giugno per rinnovare la maggioranza all'Assemblea Nazionale, si pone però il problema di come trovare una maggioranza per governare fino al 2027 […]

 

Ebbene, il presidente appena rieletto potrebbe aver svelato il suo piano ai francesi già due settimane fa: quando nel corso del discorso pronunciato al Parc des Expositions subito dopo i risultati del primo turno, ha annunciato l'intenzione di creare «un grande movimento politico di unità e di azione che lavori per il bene del Paese».

 

[…] Ma, nota il quotidiano Libération, quella frase in buona parte sfuggita al grande pubblico ha subito messo in subbuglio gli ambienti politici francesi. Con parte dei macronisti che già la interpreta come volontà di trasformare il movimento in un partito, magari con caratteristiche simili a quello democratico americano: capace di coagulare le aspirazioni della sinistra liberale, accogliendo sia pulsioni conservatrici che socialdemocratiche.

marine le pen

 

[…] Peccato, svela il settimanale L'Express, che l'idea di partito convince poco proprio chi dovrebbe aderire: Bayrou e pure Édouard Philippe, l'ex premier oggi a capo di Horizons. Perplesso sarebbe pure il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, convinto che la nascita di un partito unico finirebbe per rafforzare la retorica dei populisti avvantaggiandoli alle prossime elezioni.

 

Meglio una federazione: unita da un contratto di governo, garantito da un premier scelto a maggioranza. […]

CAROLINE CAYEUX EMMANUEL MACRON

 

2 - MACRON SE NE VA IN RITIRO. GOVERNO ENTRO 7 GIORNI

Estratto dell'articolo di Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

[…] Macron è al lavoro, e il lavoro non è poco: comporre un nuovo governo possibilmente entro il primo maggio, condurre la battaglia per le elezioni legislative del 12-19 giugno che dovranno dargli una (non facile né scontata) maggioranza parlamentare per governare, e soprattutto dare prova di quella inventiva di quella necessità di reinventarsi, trovare quel segno di discontinuità che ha promesso già prima del ballottaggio di domenica, quando era chiaro che a portarlo all'Eliseo sarebbero stati molti francesi ostili a lui e al suo programma, ma pronti a compiere il loro dovere repubblicano di sbarrare il passo all'estrema destra di Le Pen.

 

Ieri, nell'entourage di ministri e consiglieri molti non nascondevano perplessità per il silenzio che arriva dalla Lanterne. Si sa che Macron è in contatto costante con i due presidenti di Senato e Parlamento, Gerard Larcher e Richard Ferrand, che ha consultato per primi i suoi predecessori, François Hollande e poi Nicolas Sarkozy (ma questo è un fatto soprattutto di galateo istituzionale).

 

Il primo compito è ora trovare un nome per sostituire Jean Castex alla guida del governo. Occorre un esecutivo che dia subito un segno di andare nella giusta direzione (cambiamento e presa in considerazione anche delle aspirazioni più sociali ed ecologiste di parte dell'elettorato che lo ha votato), ma anche un (o una) premier locomotiva in grado di condurre la battaglia per le legislative.

brigitte emmanuel macron

 

Circolano tanti nomi (dalla ministra del Lavoro Elisabeth Borne al ministro dell'Agricoltura e suo fedelissimo Julien Denormandie) ma come ha insegnato finora, Macron ha una certa allergia ai nomi che circolano e difficilmente sono quelli che poi tirerà fuori dal cappello.

 

Più possibile che il presidente volga lo sguardo verso qualche sindaco o, meglio ancora, sindaca. I politici sul campo, preferibilmente non parigini (come Castex d'altra parte), abituati a risolvere i problemi e al contatto con i cittadini, sono quelli che potrebbero avere i migliori requisiti.

 

I PROFILI

brigitte emmanuel macron

Il profilo di Caroline Cayeux, sindaca di Beauvais, potrebbe corrispondere. Lei non smentisce del tutto, si limita a un frequente: «Io lavoro per Beauvais». Il nuovo governo potrebbe debuttare già il primo maggio. Solo 4 o cinque ministri sono più o meno sicuri di restare (tra questi Darmanin, ora agli Interni, o Le Maire all'Economia). Tra le prime mosse del Macron bis, ci sarà una visita a soldati francesi feriti e «una visita a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco», per dimostrare «l'importanza della relazione franco-tedesca», soprattutto in questo semestre di presidenza francese della Ue.

 

jean castex ed emmanuel macron 1

Pochi credono che ripeterà i gesti di apertura che hanno contraddistinto il primo mandato, anche perché a destra e a sinistra quello che c'era da prendere è ormai stato preso. Una sorpresa potrebbe essere la scelta di un personaggio del mondo antico, come il centrista François Bayrou, leader del Modem e partner della prima ora dell'avventura macroniana.

 

MACRON PHILIPPE

In un'intervista al Figaro, lo stesso Bayrou ha dichiarato che «la preoccupazione profonda espressa dalla società francese esige una sensibilità, una visione, un entusiasmo, una capacità di allenamento politico».

 

«Non nominerà un generale per la guerra delle elezioni politiche, ma qualcuno che sarà capace di far andare avanti il paese per i prossimi anni» assicurava ieri un membro della maggioranza. Per il presidente dell'Assemblée Ferrand, «bisogna trovare una personalità in grado di riunire i francesi e che possa rispondere alle sfide poste in primo piano dal presidente, in particolare l'ecologia».

emmanuel macron Clement Beaune

 

D'accordo anche il ministro agli Affari europei Clément Beaune: «La prima scelta del presidente sarà quella di dare un segno di unità». [...]

emmanuel macron discorso dopo la vittoria 1emmanuel macron discorso dopo la vittoria 3brigitte emmanuel macron 4marine le pen dopo la sconfitta emmanuel macron discorso dopo la vittoria 2

 

jean castex ed emmanuel macron 2

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...