raggi

I RAGGI DEL CAOS - DIVERSI PARLAMENTARI M5S ESULTANO ALLA MANCATA NOMINA DI TUTINO COME ASSESSORE AL BILANCIO: “L’ABBIAMO ABBATTUTO” - GRILLO IN BAMBOLA ORDINA IL SILENZIO STAMPA - E SUI SOLDI DELLE OLIMPIADI LITE TRA RAGGI E IL GOVERNO

RAGGIRAGGI

Annalisa Cuzzocrea e Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

Doveva essere la settimana della ripartenza, dopo la festa di Palermo, dove Virginia Raggi è stata acclamata come una rockstar dai militanti, finendo però impallinata dal fuoco amico dei big a cinquestelle.

 

raggi tutinoraggi tutino

Si è trasformata nell’ennesima corsa a eliminazione. Che ieri ha fatto fuori il terzo assessore comunale al Bilancio, individuato a fatica nell’arco di un mese dopo una sfilza interminabile di rifiuti, e bruciato tutti i ponti con il governo nazionale, precipitando di nuovo nel caos l’amministrazione grillina di Roma.

 

Il giudice contabile Salvatore Tutino ha infatti declinato l’offerta di entrare in giunta, che pure venerdì pareva cosa fatta. «Era solo una delle persone che stavamo esaminando, il nome arriverà presto», ha provato a difendersi la sindaca. Ma appena le agenzie annunciano il rifiuto, al Senato e alla Camera più di un parlamentare esulta: «L’abbiamo abbattuto, l’abbiamo abbattuto».

 

Quel magistrato non piaceva a molti, visto che sulla sua nomina alla Corte dei Conti c’era stata un’interrogazione parlamentare dei 5 stelle che accusavano il governo Letta di aver proceduto con una tempistica tale da evitare il tetto di 300mila euro. Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia, Roberta Lombardi, a Palermo, non avevano nascosto i loro dubbi. Di qui la paralisi.

 

Per Beppe Grillo è troppo. L’ala pragmatica guidata da Luigi Di Maio è convinta che se il fuoco amico continuerà, Roma rischi l’immobilismo. Il capo politico è d’accordo ed emana l’ordine di fare silenzio. «Ringrazio di cuore tutti i portavoce M5S che non faranno né dichiarazioni né interviste su Roma nei prossimi giorni», scrive in un tweet. Poi, in un post sul blog ringrazia pubblicamente la sindaca per il no alle Olimpiadi, contrapponendolo alle parole di Renzi sul ponte sullo Stretto.

 

raggi ass bilancioraggi ass bilancio

Non che si fidi di Virginia, Grillo. A Palermo, in un incontro di due ore, non è stata scattata neanche una foto. Non ci sono immagini di una ritrovata intesa perché la linea è: «Piena autonomia, se sbaglia non dobbiamo essere noi a pagarne le conseguenze. Lasciate che faccia da sola».

 

virginia raggi virginia raggi

E da sola, ma incarnando perfettamente lo spirito grillino, la sindaca lancia un ultimatum al premier: «Sarebbe stato da irresponsabili dire sì alle Olimpiadi dice in commissione Sport al Senato - c’è un problema di insostenibilità dei costi. Ma adesso, come è stato fatto il patto per Milano, non vedo perché il governo non possa sottoscrivere un patto per Roma, utilizzando le risorse che derivano dalla mancata candidatura ai Giochi. Spero che nessuno provi a fare di questa scelta un ricatto politico ed economico ». Durissima la replica del sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti: «Il comune di Roma è il più aiutato dallo Stato italiano, grazie ai soldiper il debito, fatto dai romani e pagato dagli italiani.

virginia raggivirginia raggi

 

Noi siamo pronti al Patto per Roma, ma il sindaco non pensi di bluffare: i soldi che sarebbero arrivati per le Olimpiadi andranno a Parigi o a Los Angeles. Aver rinunciato alle Olimpiadi toglierà perciò risorse alle periferie romane». Poi l’affondo: «Quando avrà voglia di passare a Palazzo Chigi, Virginia Raggi troverà la porta aperta. Le spiegheremo nel dettaglio come funziona un bilancio pubblico» .

raggiraggi

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…