IL DEMANIO STA NEI DETTAGLI – IL SENATO HA APPROVATO IL DECRETO MILLEPROROGHE, CHE CONTIENE IL DISCUSSO EMENDAMENTO CHE FA SLITTARE DI UN ANNO LA SCADENZA DELLE CONCESSIONI BALNEARI. UN PROVVEDIMENTO CHE È KRYPTONITE AGLI OCCHI DELLA COMMISSIONE EUROPEA. ANCHE IL QUIRINALE HA ESPRESSO MOLTE PERPLESSITÀ, PERCHÉ LA NORMA VA CONTRO LE REGOLE EUROPEE SULLA CONCORRENZA (E UNA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO), E RISCHIA DI PENALIZZARE L'ITALIA, SOLO PER DIFENDERE LA SOLITA LOBBY DEI TITOLARI DELLE SPIAGGE...
Estratto dell’articolo di Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”
Il decreto Milleproroghe ha ottenuto ieri il via libera del Senato con 88 voti a favore, 63 contrari e 3 astenuti. La settimana prossima sarà la Camera a dover esaminare il provvedimento che va convertito in legge entro il 27 febbraio. Ecco perché il governo ha già annunciato, per accelerarne il percorso, che martedì prossimo potrebbe porre la questione di fiducia con il voto finale previsto tra il 23 e il 26 febbraio.
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
[…] Ma la giornata di ieri è stata caratterizzata soprattutto dal caos sulle concessioni balneari ancora una volta al centro di polemiche e accuse tra maggioranza e opposizioni, ma anche causa di tensioni tra la stessa maggioranza e il governo. Tra le norme del Milleproroghe, c’è infatti quella che fa slittare di un anno – a fine 2024 - la scadenza delle autorizzazioni demaniali e quindi anche la loro messa a gara prevista dal primo gennaio 2024. Un’ennesima proroga che mette ancora una volta l’Italia in difficoltà con l’Europa che già più volte ha richiamato il nostro Paese al rispetto della concorrenza proprio sulle concessioni demaniali.
Una norma su cui anche il Quirinale ha espresso delle perplessità nelle sue interlocuzioni con il governo, soprattutto sulla questione del rinvio delle gare, tanto da spingere Palazzo Chigi ad una revisione di alcuni emendamenti.
Durante la discussione in Senato ad un certo punto è sembrato infatti che il governo volesse modificare il testo quando il ministro Ciriani ha chiesto una pausa per «verificare la natura degli emendamenti già depositati ed eventualmente depositarne altri».
Da lì il caos, con le opposizioni che temevano problemi di copertura finanziaria sollevati dalla Ragioneria dello Stato e accusavano il governo «di essere allo sbando», il Mef e la Ragioneria che smentivano, ma soprattutto Forza Italia e Lega, da sempre molto vicini ai balneari e firmatari dei vari emendamenti sulla proroga, che bocciavano qualsiasi modifica ribadendo «la centralità del Parlamento».
A quel punto il governo ha dovuto soprassedere con il ministro Ciriani che certificava: «Non ci saranno altre ulteriori modifiche». E la ministra del Turismo Daniela Santanchè ribadiva: «L’intenzione dell’esecutivo è intervenire». Assobalneari festeggia ma il caso è solo rimandato. E non è escluso che il Colle, al momento della firma della legge, possa dire la sua. […]
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