tria di maio

CARO CI COSTA LO ''SPREAD DELLE PAROLE'': 6 MILIARDI IN DUE ANNI - COTTARELLI NON MOLLA L'OSSO DEL GOVERNO PENTALEGHISTA E RICORDA CHE MESI DI PROMESSE, O MEGLIO MINACCE, DI STRAVOLGERE I CONTI PUBBLICI PER ACCONTENTARE IL FANTOMATICO CONTRATTO DI GOVERNO, COSTERANNO ALLE CASSE DELLO STATO UN BEL PO' DI INTERESSI SUL DEBITO IN PIÙ. DAL DEF SI CAPIRÀ SE SONO STATE PAROLE AL VENTO O SE ARRIVERÀ QUALCOSA DI NUOVO

 

conte e tria

Gianluca Paolucci e Francesco Spini per la Stampa

 

Il paradosso è che il primo a pagare il prezzo sarà proprio il governo. Gli effetti dello «spread delle parole», le dichiarazioni estive di esponenti dell' esecutivo che hanno spaventato gli investitori, facendo calare i prezzi e aumentare i rendimenti dei titoli di Stato, si vedranno tra qualche giorno, scritte nelle tabelle dell' attesissimo aggiornamento del Def 2018.

 

Il «rischio politico» Le parole di ieri di Mario Draghi («Purtroppo abbiamo visto che le parole hanno fatto alcuni danni, i tassi sono saliti, per le famiglie e le imprese») sembrano ispirate a una breve nota di Dbrs.

 

L' agenzia di rating, il cui giudizio sul debito italiano è uno dei quattro considerati dalla Bce per accettare i titoli in deposito a fronte delle linee di finanziamento alle banche, ha spiegato martedì, con i numeri, come «il rischio politico influenza i costi di finanziamento sovrano dell' Italia», i cui effetti saranno che «l' impatto dei maggiori costi di finanziamento sarà maggiore di quanto il governo aveva inizialmente previsto. I numeri dicono questo: il costo del debito pubblico all' emissione (il rendimento dei titoli) nel periodo tra gennaio e agosto è stato dello 0,16% per i titoli a due anni e del 2,37% per i titoli a dieci anni.

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

 

Tra gennaio e aprile, l' ultima asta di titoli pubblici prima del caos di metà maggio sulla formazione del governo Conte, lo stesso costo era negativo (-0,24%) per i titoli a due anni e dell' 1,97% per i titoli a dieci anni.

 

Se i rendimenti fossero rimasti stabili, avremmo risparmiato circa 180 milioni all' anno di interessi sui 27,8 miliardi di euro di Btp decennali emessi nel corso del 2018 e circa 80 milioni sui titoli a due anni. Altri 180 milioni è il maggior costo di interessi sui 52,2 miliardi di Bot a un anno emessi da gennaio a oggi. E così via per tutte le scadenze. Il totale, secondo uno studio Teh Ambrosetti con l' Osservatorio sui conti pubblici guidato da Carlo Cottarelli, per il 2018 è di 898 milioni di euro, più altri 5,1 miliardi per il 2019.

 

Il caos di maggio Lo choc c' è stato all' asta dei titoli di Stato di fine maggio.

Quelli andati erano nuove tranche di titoli già in circolazione e andati in asta anche il mese precedente. Il minore incasso per il Tesoro rispetto all' asta di aprile, effetto dei prezzi crollati, è stato di 744 milioni di euro. Da allora, alle parole - di esponenti del governo o della maggioranza - sono seguiti i fatti - dei mercati -.

 

giovanni tria e claudio borghi

Qualche esempio: il 21 giugno, con la nomina di esponenti anti euro nelle commissioni parlamentari, lo spread, in discesa dopo il picco nei giorni del caos sulla formazione del governo, risale a 238 punti. Il 5 agosto il vicepremier Matteo Salvini, parlando del rispetto del vincolo europeo del deficit, dichiara che «il 3% non è la bibbia».

 

Lo spread risale oltre 260 punti dopo un luglio tranquillo. Il 13 agosto tocca a Luigi Di Maio, che promette una «dura battaglia» con la Ue. Lo spread risale oltre i 280 punti. Dopo il crollo del ponte Morandi si moltiplicano gli interventi sulla necessità di spendere in deficit per le opere pubbliche. Il 16 agosto siamo oltre i 290 punti. Il clima si raffredda solo il 5 settembre, quando Di Maio afferma che la manovra «manterrà i conti in ordine» e smentisce una contrapposizione con il ministro Tria.

 

Gli effetti in banca Poi ci sono gli effetti indiretti.

spread

Sempre secondo lo studio Teha-Cottarelli, se si cerca una correlazione tra lo spread e i tassi bancari, la dinamica dei tassi attivi e passivi «risulta solo parzialmente determinata dall' andamento dei rendimenti sui titoli di Stato». Dipende invece «dall' andamento dell' economia, dall' andamento degli investimenti, dalla domanda di prestiti e da altre variabili reali». Una dimostrazione sta nelle medie mensili del tasso Euribor, cui è collegata la buona parte dei mutui a tasso variabile.

 

Quello a 6 mesi, per dire, a gennaio era pari a -0,27% e tale si è mantenuto almeno fino ad agosto. Le banche in quanto tali invece tendono a soffrire assai maggiormente. C' è una correlazione diretta e inversa tra lo spread e l' andamento dei titoli in Borsa. Se il differenziale sale i titoli scendono: per ogni 100 punti base di aumento degli interessi dei titoli di Stato determinato dall' innalzarsi dello spread, il Cet1 ratio, il principale indice di patrimonializzazione delle banche, si riduce di circa 40 punti base. Quando si andò alle urne, a marzo, il Cet1 di Intesa Sanpaolo era al 13,3%, a giugno (ultimo dato disponibile) era già sceso al 12,8%; quello di Unicredit è passato dal 13,1 a 12,5%; l' indicatore del Monte dei Paschi dal 14,4 al 13%.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...