massimiliano fedriga salvini

IL CARROCCIO RIMESSO IN RIGA. ANZI, IN FEDRIGA – IL PRESIDENTE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA È LA VERA ANIMA GOVERNATIVA DEL CARROCCIO: FILO-DRAGHIANO, SUPER-MODERATO, CATTOLICO E MAI STATO NO-EURO, DURISSIMO CON I NO-VAX – MERCOLEDÌ IN CONFERENZA STAMPA DRAGHI, SPERANZA E GELMINI LO HANNO RINGRAZIATO A PIÙ RIPRESE - E IN MOLTI INIZIANO A PENSARE CHE SAREBBE IL SOSTITUTO IDEALE DI SALVINI ALLA SEGRETERIA, O COMUNQUE IL CANDIDATO PERFETTO PER RIUNIRE LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA

Alberto Maggi per www.affaritaliani.it

 

massimiliano fedriga

"Ringrazio il presidente Fedriga". "Grazie al presidente Fedriga". "I miei ringraziamenti al presidente Fedriga". Un mantra. Durante la conferenza stampa di mercoledì sera per illustrare il nuovo decreto che introduce il Super Green Pass dal 6 dicembre al 15 gennaio il presidente del Consiglio Mario Draghi, la ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno fatto a gara a chi ringraziava più volte il presidente, leghista, della Regione Friuli Venezia Giulia nonché numero uno della Conferenza delle Regioni.

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Fedriga, che secondo molti parlamentari del Partito Democratico "è uno di noi", vista la sua determinazione nella lotta contro i No Vax, ha annunciato che il Friuli Venezia Giulia da lunedì entra in zona gialla e il governo ha deciso di anticipare il decreto che nel resto d'Italia entrerà in vigore il 6 dicembre: dall'inizio della prossima settimana, dunque, in Fvg scatteranno i divieti per i no vax. L'ex capogruppo della Lega, quando ancora si chiamava Lega Nord, è quindi più draghiano di Draghi. Più speranziano di Speranza. E' il leader, il numero, il capofila, della lotta ai No Vax.

MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI

 

E infatti proprio Fedriga si è schierato anima e corpo contro la protesta dei no Vax-No Green Pass che nelle settimane scorse aveva bloccato il porto di Trieste con manifestazioni continue anche hanno alimentato il boom di contagi nell'angolo nord-orientale d'Italia.

 

GIANMARCO CENTINAIO MASSIMILIANO FEDRIGA GIANCARLO GIORGETTI

Fedriga è un leghista anomalo, ultra-moderato, e per certi versi molto diverso da Matteo Salvini. Nato a Verona il 2 luglio 1980, ma di origine bresciana, il presidente del Fvg è cresciuto fin da giovanissimo a Trieste in una famiglia cattolica (e anche lui si è sempre dichiarato tale). Terminati gli studi superiori al liceo scientifico Galilei della sua città, si è laureato in Scienze della comunicazione presso l'Università degli Studi di Trieste.

fedriga

 

Dopo la laurea, ha conseguito un master universitario in gestione e analisi della comunicazione, e si è occupato di consulenza su marketing e comunicazione per diverse aziende dell'Italia Nord-Est. E' sposato dal 2013 con Elena Sartori e ha due figli: Giacomo e Giovanni.

 

Fedriga si è iscritto alla Lega Nord di Umberto Bossi nel 1995, quando era ancora minorenne, grazie a un'autorizzazione firmata dai genitori. Successivamente è diventato membro del "Consiglio Nazionale", organo decisionale del partito nel Friuli-Venezia Giulia, ed è entrato poi nel Consiglio Federale. Nel 2003 diventa segretario provinciale della Lega a Trieste.

 

FEDRIGA TOTI FONTANA ZAIA

Alle elezioni politiche ad aprile 2008 viene candidato, ed eletto per la prima volta, alla Camera dei deputati nella circoscrizione Friuli Venezia Giulia, diventando successivamente capogruppo per la Lega Nord nella 11ª Commissione permanente (che si occupa di lavoro e politiche sociali) e fa parte della Commissione di controllo sull'attività degli enti gestori. Il 9 gennaio 2012 diventa vice-capogruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati. Una continua scalata quella di Fedriga.

 

giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

Alle elezioni politiche del 2013 è stato riconfermato deputato alla Camera nella medesima circoscrizione, divenendo membro del Consiglio direttivo del gruppo della Lega Nord (rinominato "Lega Nord e Autonomie") alla Camera dei deputati con delega d'aula. L'8 luglio 2014 è stato eletto per la prima volta capogruppo del partito a Montecitorio, succedendo a Giancarlo Giorgetti. Il 28 settembre successivo è stato eletto segretario nazionale della Lega Nord Friuli Venezia Giulia, incarico che mantiene fino al 2019.

 

berlusconi, salvini e fedriga 821a c7d615484293

Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto deputato per la terza volta, tra le liste della Lega nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia. Nonostante la coalizione di centro-destra avesse, inizialmente, indicato come candidato alla Presidenza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia l'ex presidente Renzo Tondo, il 21 marzo 2018 viene ufficializzata la candidatura di Fedriga a Palazzo del Lloyd Triestino da parte del centro-destra, candidatura su cui il segretario federale Salvini ha puntato molto fortemente.

 

GIANNI MALAGO GIANCARLO GIORGETTI MASSIMILIANO FEDRIGA

Appoggiato dal suo partito, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Autonomia Responsabile di Renzo Tondo e Progetto FVG, viene eletto Presidente il 29 aprile con il 57,09% dei voti contro il 26,84% di Sergio Bolzonello (appoggiato dalla coalizione di centro-sinistra), l'11,67% di Alessandro Fraleoni Morgera del Movimento 5 Stelle e il 4,40% di Sergio Cecotti di Patto per l'Autonomia, diventando il più giovane tra i presidenti di regione in Italia. Entra in carica il successivo 3 maggio, dimettendosi contemporaneamente per incompatibilità dalla carica di deputato l'8 maggio; alla Camera gli subentra Aurelia Bubisutti.

 

massimiliano fedriga

Il 9 aprile 2021 è stato eletto, inoltre all'unanimità, Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, dopo che la sua candidatura era stata avanzata l'8 aprile dal Presidente della Regione Lombardia (nonché compagno di partito) Attilio Fontana.

 

E da quando Fedriga guida le venti Regioni italiane è diventato un interlocutore privilegiato del governo e del presidente del Consiglio, un ruolo che va perfino oltre quello ufficiale. Di fatto, è la vera anima governativa del Carroccio, filo-draghiana, centrista, mai stata contro l'euro e l'Europa, sempre moderata anche su temi caldi, per il Carroccio, come l'immigrazione e la sicurezza.

 

matteo salvini claudio borghi

Forte della stima che gode anche nel Centrosinistra, Fedriga non ha mai ricevuto una sola critica dai Governatori Pd e, soprattutto, secondo molti osservatori si sta rapidamente affermando come leader nazionale e possibile candidato premier di un eventuale governo di Centrodestra dopo le prossime elezioni politiche.

 

Sono in molti, anche in Forza Italia, ad affermare che una figura come quella di Fedriga potrebbe unire la coalizione, nel segno dell'Europa, senza gli strappi che invece potrebbero esserci con un'eventuale leadership di Salvini. Considerando che Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia si sono chiamati fuori da ruoli nazionali di primo piano (Palazzo Chigi), Fedriga sta diventando di fatto il contraltare naturale di Salvini. Il candidato alla presidente del Consiglio di una Lega moderata, europeista e cattolica che avrebbe certamente il pieno sostegno anche del Quirinale, qualora sul Colle più alto della Capitale ci fosse un certo Draghi. Proprio quello che ieri sera continua a ringraziarlo...

Saltamartini (gruppo misto), Fedriga (Lega), Scotto (Sel), Brunetta (Forza Italia), Rampelli (Fratelli d’Italia)claudio borghi matteo salvini alberto bagnaicristian invernizzi barbara saltamartini massimiliano fedrigaFranco Mattiussi Massimiliano Fedriga

Ultimi Dagoreport

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO IL CINISMO POLITICO: TRA DUE MESI SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – FERMI TUTTI: LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)