schlein taruffi

IL CASINO DELLE LISTE PD PER LE EUROPEE HA UN RESPONSABILE: IGOR TARUFFI – IL RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO, AMICO DI GUCCINI E GRANDE TESSITORE DELL’ALLEANZA PD-M5S, HA SPINTO PER CANDIDARE CECILIA STRADA ED È UNO DEI POCHI CHE SCHLEIN INTERPELLA - DI LUI NEL PARTITO DICONO “È DI SINISTRA-SINISTRA” - I BIG DEL PD RESPINGONO LA SUA MEDIAZIONE: “IO PARLO SOLO CON ELLY” - A POTENZA SAREBBE STATO CACCIATO DAI DIRIGENTI LOCALI DA UNA RIUNIONE: CERCAVA DI…

Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

schlein taruffi

È l’uomo dell’unità tra Pd e M5S, il piano della leader che lui persegue tessendo le alleanze e superando le reciproche riottosità in Regioni e Comuni al voto. Ma è anche l’uomo della discontinuità, quello che sostiene la strategia di dar spazio nelle liste delle Europee a personalità esterne al partito ma gradite a sinistra: sua sarebbe la spinta decisiva a candidare nel Nord Ovest Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency. Lui è Igor Taruffi, che sulla delicatissima partita delle candidature ha molta influenza, tanto che il disegno delle cinque capolista esterne è chiamato «schema Taruffi».

 

Il responsabile Organizzazione del Partito democratico guidato da Elly Schlein ha 44 anni e dalla segretaria, nel frattempo eletta in Parlamento, ha «ereditato» l’incarico di assessore regionale in Emilia-Romagna nella giunta di Stefano Bonaccini. Ma la passione politica di Taruffi è antica e tutta al di fuori del partito di cui ha preso la tessera solo un anno fa: «Taruffi è di sinistra-sinistra», dicono di lui con l’aria di non fargli un complimento.

schlein taruffi

 

La prima elezione, nel Consiglio comunale della sua città, Porretta Terme, sull’Appennino bolognese, arriva a 21 anni sotto le insegne di Rifondazione comunista. Nella transizione del Prc in Sinistra italiana guadagna i gradi di componente della segreteria nazionale. Nel 2011 ottiene l’endorsement del quasi concittadino e grande amico Francesco Guccini per sfidare, sempre per conto di Sel, il candidato sindaco del Pd alle primarie in nome del rinnovamento. Taruffi non ha fortuna in quella circostanza. Nel 2014, però, sempre con Sel, entra in Consiglio regionale.

 

igor taruffi

Quindi l’incontro con Schlein, fuoriuscita dal Pd renziano troppo centrista, e la nascita di «Coraggiosa»: la lista che mette insieme «tutto quello che c’è a sinistra del Pd» (parole di Taruffi) alle Regionali del 2020 fa il pieno di voti. Due i seggi: uno per Schlein, che diventa vicepresidente, uno per Taruffi. In tutti i ruoli ha il «pallino» dei numeri, come quelli che «dimostrano che il campo largo è indispensabile», e gli stanno a cuore le battaglie sociali.

 

Oggi non sorprende che alcuni esponenti di prima fascia respingano la sua mediazione: «Io parlo solo con Elly», avvertono. È storia che a Potenza, dove era stato inviato a trattare per le Regionali con il collega Davide Baruffi — «i due uffi», il soprannome affibbiato al tandem — sarebbe stato cacciato dai dirigenti locali da una riunione. Cercava di far valere le ragioni (di Schlein) del cambio di candidato.

 

igor taruffi davide baruffifrancesco guccini con igor taruffi elly schlein igor taruffi igor taruffi

(...)

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO