AZZOLLINI AMARI – ORFINI PARLA DI ARRESTO “INEVITABILE” PER IL SENATORE NCD E FA UN BEL CASINO ALL’AMICO RENZI – SI SCATENA L’ALA PIÙ ANTIGOVERNATIVA DEL PARTITO DI ALFANO, CON LUPI, CICCHITTO E SCHIFANI – E ORA IL PD TEME RITORSIONI SU MARINO

Ugo Magri per “la Stampa

 

ANTONIO AZZOLINIANTONIO AZZOLINI

Con la diplomazia di un pachiderma, il presidente del Pd Orfini per poco non ha mandato in briciole la cristalleria del Senato. Dove l’equilibrio politico è sempre più fragile anche a causa delle tegole che si abbattono implacabili sugli alfaniani, ultima nel tempo la richiesta di arresto da Trani per il senatore pugliese Azzollini. Senza calcolare fino in fondo le conseguenze, Orfini ha messo in piazza la pura e semplice verità: il Pd si orienta a mandare Azzollini dietro le sbarre.

 

ANTONIO AZZOLINIANTONIO AZZOLINI

Già il partito ha mille guai con la giustizia tra Roma e dintorni, non può permettersi il lusso di salvare uno che addirittura insultava le suore... Martedì prossimo la Giunta per le autorizzazioni comincerà a riunirsi, entro fine giugno arriverà al dunque. Dopodiché «mi pare inevitabile votare a favore dell’arresto», sono le parole esatte di Orfini. Inevitabile ed «evidente», ha aggiunto. Ne è derivato un putiferio tale da mettere in allarme lo stesso presidente del Senato Grasso, le cui preoccupazioni non sono mai da prendere alla leggera.
 

Ira centrista

Premessa necessaria: non tutti, tra i senatori Ncd, metterebbero la mano sul fuoco sull’innocenza del loro collega. Anzi, in privato qualcuno ammette che le accuse fanno impressione, lo stesso Alfano (ministro dell’Interno e tutore della legalità) vorrebbe capirci meglio. All’arresto si arriverà quasi certamente. Però c’è modo e modo, reagiscono da quelle parti. «Se fosse un sì pregiudiziale e ideologico lo riterremmo politicamente grave, prima bisogna conoscere e poi prendere decisioni», fa la sintesi Quagliariello.

fabrizio cicchitto angelino alfano (2)fabrizio cicchitto angelino alfano (2)

 

Bordate furibonde da Lupi, da Cicchitto e da Schifani. Minacce come quella del senatore Esposito, che subito ha iniziato non per caso a reclamare le dimissioni di Marino. Già, perché pure la difesa del sindaco capitolino sotto assedio diventerebbe un serio problema il giorno in cui venisse adottato il metro «a prescindere» di Orfini. Il quale più tardi ha compreso di aver creato a Renzi una complicazione di cui Matteo non sentiva il bisogno, e a quel punto ci ha messo una pezza.

 

Telefonata conciliante a Quagliariello per precisare che la decisione sull’arresto «verrà assunta dopo un’attenta lettura delle carte». Insomma, con un certo tasso di ipocrisia si fingerà che da ciò tutto dipenda. E così la mina Azzollini verrà disinnescata. Sempre che dalle inchieste su Mafia Capitale non emerga qualche nuovo imprevedibile sviluppo, come nei palazzi romani si vocifera con insistenza.

SCHIFANI E AZZOLLINI SCHIFANI E AZZOLLINI


Malinconia delle date
Proprio ieri ricorreva l’anniversario numero 31 della morte di Berlinguer, grande segretario Pci e soprattutto straordinario fautore della «questione morale». Il suo fantasma è stato evocato dalla Boldrini, da Chiti e con sospetta enfasi dalla Bindi, fresca reduce dalla guerra sugli «impresentabili» nella sua veste di presidente dell’Antimafia: Enrico sì che seppe incarnare « la politica pulita senza demagogia»... Qualunque riferimento ai leader di oggi è puramente casuale.

ROSY BINDI LEGGE ROSY BINDI LEGGE "EUROPA"foto di Enrico Berlinguer foto di Enrico Berlinguer

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...