IL CASO SALVINI - PERCHÉ LA PROCURA DI CATANIA CHIEDE L'ARCHIVIAZIONE, MENTRE QUELLA DI PALERMO LO RINVIA A PROCESSO, SU CASI CHE MAGARI NON SONO MA APPAIONO SIMILI? IL CASO OPEN ARMS NON SI PUÒ ADDEBITARE SOLO AL TRUCE, VISTO CHE È STATO DECISO ANCHE DA CONTE E TONTINELLI - PER SALVINI IL PROCESSO SARÀ UN PROBLEMA PERSONALE E INSIEME UN'OPPORTUNITÀ POLITICA PER TENERE A BADA L’EMERGEMTE MELONI: QUELLA DI ERGERSI A DIFENSORE UNICO DELL'ITALIA CONTRO L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
Sul rinvio a processo di Matteo Salvini a Palermo i commenti sul piano giudiziario vanno lasciati ad altri. Ma sul piano politico alcune riflessioni sono opportune, se non doverose: sebbene torni la domanda sui motivi per cui una Procura chiede l'archiviazione, un'altra il contrario su casi che magari non sono ma appaiono simili. Dunque richiesta di proscioglimento per Salvini a Catania, mentre è imputato nel capoluogo siciliano.
È verosimile pensare che quanto avviene e succederà renderà più difficile la convivenza nella maggioranza ampia e già molto eterogenea guidata da Mario Draghi. E accentuerà la strategia leghista di muoversi in una zona grigia tra governo e opposizione: un limbo spregiudicato e logorante.
DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI
Per Salvini il processo sarà un problema personale e insieme un'opportunità politica: quella di ergersi a difensore unico dell'Italia contro l'immigrazione clandestina; e dunque di riprendersi e sventolare un fazzoletto di identità da mesi sgualcito e nascosto dalla pandemia del Covid-19.
Il capo del Carroccio potrà dire agli elettori di essere il capro espiatorio di scelte compiute quando era al governo da solo col Movimento Cinque Stelle. Solo che questi ultimi si sono defilati, abbandonandolo per motivi di potere e smarcandosi dalla linea dura in materia di immigrazione. Su questo può riscuotere qualche consenso.
migranti a bordo della open arms 1
Se grillini e leghisti non avessero rotto nell'estate del 2019, il rimpallo delle responsabilità tra l'allora premier Giuseppe Conte e il suo ministro dell'Interno Salvini non sarebbe stato così gridato e strumentale: da parte di tutti. E adesso il tema promette di ripercuotersi nel modo più divisivo e sterile su un governo alle prese con problemi ben più grandi e urgenti.
La felpa di Open Arms, l'Ong la cui nave, secondo l'accusa, fu sequestrata con 147 immigrati a bordo per ordine di Salvini, rischia di essere usata come emblema di un'incompatibilità: quella tra il Pd di Enrico Letta, che l'ha indossata per amicizia col capo dell'Ong, facendo infuriare Salvini, e la Lega.
Salvini ha fatto sapere che Letta lo ha chiamato successivamente per spiegargli che il gesto non aveva nessun intento polemico nei suoi confronti. Ma col rinvio a giudizio l'episodio aggiungerà veleno a rapporti già tesissimi.
Rimane un'ultima considerazione: l'eco relativamente scarsa che la decisione di Palermo ha avuto. È come se l'opinione pubblica avesse derubricato mentalmente l'imputazione, peraltro grave, di un leader politico come qualcosa di normale. Forse dipende dalla priorità del contagio. Forse da un giudizio ormai diffuso e sconfortante sulla classe politica e, si teme, su una parte della magistratura, destinate a interagire, o a scontrarsi, circondate da qualcosa che somiglia all'indifferenza .