LA CASSAZIONE CONFERMA LA CENSURA A CARICO DI TERESA CASORIA, GIUDICE DEL PROCESSO DI PRIMO GRADO A LUCIANO MOGGI, ACCUSATA DI ESPRIMERSI “IN MANIERA TRIVIALE” NEI CONFRONTI DI ALTRI MEMBRI DEL COLLEGIO IN CAMERA DI CONSIGLIO - LE SUE PERLE: “MA TU CHE CAZZO DEVI LEGGERE? CHE CAZZO VUOI? MI AVETE ABBOFFATO LE PALLE!” - “HAI PRESENTATO DOMANDA IN CASSAZIONE? BEH, CI VANNO CANI E PORCI, PUOI ANDARCI PURE TU” - UN MITO…

Carlo Tarallo per Dagospia

Triviale a chi? Non finisce mai questo benedetto processo Calciopoli: Teresa Casoria, Presidente della nona sezione del Tribunale di Napoli, quella del processo a Luciano Moggi, ha perso ieri la sua battaglia in Cassazione. La corte ha infatti confermato la sanzione disciplinare nei confronti della Casoria da parte del Csm per aver tenuto un "comportamento abitualmente e gravemente scorretto, e in alcuni casi anche ingiurioso", verso le colleghe del collegio giudicante. Ma spulciando le testimonianze e i verbali dei vari interrogatori e controinterrogatori attraverso i quali si è snodato il procedimento, ecco spuntare delle vere e proprie chicche.

Durante una camera di consiglio, ad esempio, in seguito ad alcuni disaccordi, Teresa Casoria avrebbe apostrofato così le colleghe: "E' inutile impegnarsi a fare le cose perbene! Il sistema della giustizia non funziona!" E rivolta al giudice a latere Francesca Pandolfi: "Ma tu che cazzo vuoi? Che cazzo devi leggere? Vuoi fare le cose alla perfezione? Tanto qui finisce sempre tutto con dichiarazioni di prescrizione! Mi avete abboffato le palle!".

Insulti, ingiurie e maleparole: ecco le ragioni della "condanna" da parte della Cassazione. E che Teresa Casoria non le mandasse a dire è confermato da qualche altro scambio curioso di battute tra lei e altre due sue "grandi accusatrici", ovvero Rossella Catena e Maria Pia Gualtieri, anch'esse all'epoca dei fatti in servizio presso il Tribunale di Napoli.

Ecco un passaggio della deposizione della Gualtieri, componente del collegio giudicante di Calciopoli, che racconta la reazione di Teresa Casoria alla notizia del suo trasferimento: "Teresa io e Francesca saremo trasferite... io a breve.. vogliamo parlare di questa composizione del collegio?" "A me non interessa proprio, tanto ve ne andate voi e arrivano altri due animali al posto vostro".

"Ma perché ci parli così?" "No, ma io ho una grande considerazione degli animali...". E alla Catena, che la informa di aver presentato domanda per la Cassazione, la Casoria risponde: ""Eh vabbè, ci vanno cani e porci in Cassazione, ci puoi andare anche tu". Battute dovute "allo stress", secondo la difesa della Casoria, che però non ha convinto la Cassazione.

Altri spunti interessanti? Ecco come Teresa Casoria descrive i rapporti tra Procura e Tribunale, facendo riferimento a una lettera dell'allora procuratore capo Giovandomenico Lepore al Presidente del Tribunale Carlo Alemi sulla opportunità di far astenere il giudice, considerate le reiterate istanze di ricusazione nei suoi confronti: "Dicono l'indipendenza della magistratura. Non possiamo più parlare! C'e' solo l'indipendenza dei pubblici ministeri. Il procuratore della Repubblica tiene sotto lo schiaffo il presidente del tribunale!''.

Finalino ancora by Terry-bile Casoria, che si difende dalle accuse e contrattacca ricordando quando, nel 1980, fu estensore della condanna contro il boss della Nuova Camorra Organizzata Raffaele Tutolo: "'Io ho fatto processi importantissimi! Cutolo è rimasto in galera da quando l'ho accusato. Aldo Semerari minacciava. Mi dicevano: i servizi segreti ti tagliano la testa se non dici che Cutolo è pazzo!". Alla fine a chi l'hanno tagliata la testa? A Semerari! Ma questa è un'altra storia....

 

teresa casoria Teresa Casoria Presidente della nona sezione del Tribunale di Napoli resizer jsp jpegTeresa Casoria Presidente della nona sezione del Tribunale di Napoli x Teresa Casoria Presidente della nona sezione del Tribunale di Napoli x moggi

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