renzi senatore

LA CATTIVERIA DEL “FATTO” SU RENZI: “PROMETTE DUE ANNI DI SILENZIO. PER ME NE MERITA AL MASSIMO UN MINUTO” - IL BULLETTO, NELLA PRIMA SEDUTA AL SENATO, FA IL GIGIONE CON I GIORNALISTI: “PERCHÉ MI CERCATE ANCORA? DOVETE IMPARARE A IGNORARMI. ANCHE CON VOSTRA SODDISFAZIONE…”

1 - LA CATTIVERIA

Dal “Fatto quotidiano” - Renzi promette due anni di silenzio. Per me ne merita al massimo un minuto.

RENZI PRIMO GIORNO DA SENATORE

 

2 - E RENZI SI TRAVESTE DA SPETTATORE «TOCCA A LORO, IO STO ZITTO DUE ANNI»

Laura Cesaretti per “il Giornale”

 

L' unica battuta politica, Matteo Renzi la concede a sera, inseguito dai cronisti mentre il centrodestra si lacera clamorosamente: «Ragazzi - replica sorridente alla raffica di domande - lo vado ripetendo dal 5 marzo: ora tocca a loro. Perché mi cercate ancora?».

RENZI PRIMO GIORNO DA SENATORE CON BONIFAZI

Il Pd, in questa fase, per lui deve fare solo lo spettatore: «Domani - dice- o al massimo domani pomeriggio, c' è l' elezione del presidente del Senato e la mia idea è sempre la stessa. Tocca a loro». Scherza: «Mi chiedete la posizione del Pd? Leggo quello che scrivete ed ho appreso di non essere più il segretario del Pd. Maurizio Martina è il segretario. Io starò zitto due anni», promette (pochi ci credono, però).

 

RENZI PRIMO GIORNO DA SENATORE CON CERNO E BOSSI

Spettatore o no, sta di fatto che è lui, al suo debutto da parlamentare come «senatore di Firenze, Scandicci, Lastra a Signa e Impruneta», una delle superstar della prima giornata di legislatura. Il più inseguito, fotografato, salutato, abbracciato, osservato dai colleghi d'aula e dai cronisti in tribuna. Arriva di buon mattino, gira per il Palazzo scortato dal capogruppo in pectore Andrea Marcucci, si perde nel labirinto dei corridoi vellutati del Senato: «Devo capire come funziona qui, per uno che ha fatto sempre l'amministratore, o il premier, è un altro mondo».

 

Ironizza con i giornalisti: «Dovete imparare a ignorarmi. Anche con vostra soddisfazione». Rifiuta commenti sulla situazione, si limita a confidare di essere ancora incerto sulla propria destinazione da membro del Senato: «Forse in Commissione Cultura, forse in Commissione Difesa: devo decidere».

 

Va a rendere omaggio alla neo-senatrice a vita Liliana Segre, e al nobel Carlo Rubbia.

RENZI PRIMO GIORNO DA SENATORE CON BONIFAZI

Ma non mancano gli scambi di cordialità con gli avversari: in aula saluta e confabula con Matteo Salvini, fa due chiacchiere con Pierluigi Paragone, suscita la simpatia di Maurizio Gasparri: «Stamattina, in Senato, mi è venuto a salutare - racconta l' esponente di Forza Italia - È stato carino, educato, la sua buona educazione mi ha colpito».

 

Umberto Bossi attraversa l' emiciclo e sale nei banchi Pd per andare a stringergli la mano, e Renzi gli presenta i senatori che lo circondano, Francesco Bonifazi e Francesco Verducci.

 

In aula assiste al discorso di Giorgio Napolitano seduto tra Teresa Bellanova e Bonifazi, in seconda fila, e non si concede neppure una smorfia rivelatrice mentre il presidente emerito sferza il Pd, così come poi svicolerà davanti ad ogni richiesta di commenti. «Lo ho visto disteso, allegro e in gran forma», dice la ministra Valeria Fedeli.

RENZI PRIMO GIORNO DA SENATORE

 

Ma di politica si occupa eccome: a sera, lasciato il Senato dopo il patatrac nel centrodestra che rende incerto ogni scenario, riunisce i suoi parlamentari al Nazareno per capire il da farsi, ed evitare che incursioni altrui (ad esempio un' offerta grillina di votare un Dem alla Camera, Franceschini o Delrio) possano spaccare il Pd, già attraversato dalla faglia tra chi è ansioso di tornare in partita e di partecipare ad eventuali manovre governative e chi è sulla linea renziana dell' opposizione.

 

E in quest' ottica c'è la partita dei capigruppo da portare a termine: per Renzi la coppia resta quella costituita da Andrea Marcucci al Senato e Lorenzo Guerini alla Camera. I non renziani temevano che, nel segreto dell' urna, i voti di svariati parlamentari andassero a Paolo Romani, su cui - accusano - era stata siglata un' intesa tra Luca Lotti e Gianni Letta. La minoranza orlandiana propone al Pd di votare «nomi di garanzia» e i renziani fiutano la trappola. All' assemblea dei gruppi di stamattina ribadiranno la linea dell' astensione: «Si sta giocando con il tema delle presidenze di Camera e Senato per regolare rapporti di forza dentro le coalizioni tra i partiti», ammonisce Guerini. LCes.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…