BANANADRAMA – IL CAV FURIOSO PER LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA RUBY (‘MENZOGNE ASSOLUTE’) SCARICA IL GOVERNINO NAPO-LETTA

Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

Furioso come mai lo è stato, indignato, umiliato per parole che «vengono usate solo per distruggermi, e sono menzogne assolute». Nonostante la pesante condanna già subita in primo grado, Silvio Berlusconi non si aspettava che nelle motivazioni della sentenza Ruby sarebbe stato definito «il regista» del bunga bunga, l'organizzatore di attività «prostitutive», il premier in carica che compiva «atti sessuali» con una minorenne essendo perfettamente consapevole dei suoi 17 anni.

Si sente ferito «come uomo, ancora prima che come politico» il Cavaliere, e sa che quei giudizi sono pietre sulla sua immagine già lesa. Ma non solo: lo descrivono preoccupatissimo per i passaggi delle motivazioni nei quali si intravvede la richiesta di un processo ad hoc per i testimoni a suo favore, anche se resta convinto che la sentenza «si deve ribaltare, perché è piena di falsità».

Segnali neri a pochi giorni dal voto del Senato sulla sua decadenza, che gli toglierà lo scudo dell'immunità per gli arresti e che sembra a tutti gli effetti confermato per mercoledì prossimo. Raccontano che, nonostante tutto, il Cavaliere creda ancora che qualcosa si possa fare per rimandare il giudizio dell'Aula, perché così «gli fanno credere gli alfaniani, contro ogni logica», denunciano i fedelissimi. Ed è proprio l'estremo aiuto che potrebbe arrivargli dai ministri ex pdl che lo trattiene dall'esplodere, facendo saltare ogni tavolo, urlando la sua sfiducia al governo e anche la rabbia contro chi «mi ha abbandonato, indebolendomi, proprio nel momento in cui avevo più bisogno».

Chiuso nella sede di San Lorenzo in Lucina dove da due giorni passa ore e ore in piena attività - un po' per organizzare la resistenza, un po' per mostrare all'esterno che l'unico leader in campo nel centrodestra è lui è che non si può cancellarlo con un voto «vergognoso» -, il Cavaliere è apparso nelle ultime ore a chi gli ha parlato «arrabbiatissimo e deciso a passare all'opposizione», ma quando è ancora da stabilire, anche se il voto sulla Legge di Stabilità in commissione sembra destinato ad essere negativo.

E ancora da mettere a punto sono i passaggi che accompagneranno la sua decadenza: Berlusconi pensa di parlare in tivù tra lunedì e martedì, e poi in Aula il giorno del voto. Questa è la sua intenzione almeno, come intenzione dei suoi è di tenere l'annunciata grande manifestazione attorno al Senato il giorno del voto sulla sua decadenza, mentre i Club Forza Silvio potrebbero organizzarne un'altra l'8 dicembre, a Milano.

In questo clima cupo, restano da risolvere problemi complicati. Ieri Berlusconi si è dedicato ancora al lavoro di scouting con l'obiettivo svecchiamento del partito: prima ha incontrato i giovani dei circoli di Forza Silvio, selezionati da Marcello Dell'Utri, poi in serata quelli guidati da Annagrazia Calabria, gli under 30 azzurri che domani si riuniranno in una convention che lo vedrà ospite d'onore.

Ma intanto non si riesce a trovare una soluzione per il nuovo capogruppo: la riunione dei senatori che avrebbero dovuto scegliere il loro presidente si è chiusa con un nulla di fatto, ed è stata rimandata a lunedì. Paolo Romani, che puntava a un'elezione anche pro-tempore, non è gradito all'ala dura del partito (c'è l'opposizione dei lombardi di Mantovani, dei campani di Nitto Palma, dei pugliesi, dei falchi tout court ), Matteoli come lo stesso Nitto Palma hanno il problema di dover lasciare la presidenza di commissioni che Forza Italia non riavrebbe e tutto fa pensare che la soluzione più percorribile sia alla fine quella di Anna Maria Bernini, che piace molto al Cavaliere per il suo essere «fresca e donna», e che potrebbe essere affiancata da tre vice (gli stessi Romani, Matteoli e Nitto Palma).

Sull'altro fronte invece, quello del Nuovo centrodestra, nonostante le preoccupazioni per la tenuta del quadro politico fervono i preparativi per la Convention del partito, confermata per il 7 dicembre alla vigilia delle primarie pd.

 

 

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