baroni universitari

LE CAZZATE DEL DUCETTO: BONUS AI 18/ENNI, MA TAGLIATE LE BORSE DI STUDIO. UNIVERSITA’ SENZA SOLDI – SONO 7400 GLI STUDENTI CON I REQUISITI, MA RESTANO A SECCO – IN ITALIA I BORSISTI NON ARRIVANO AL 10%, CONTRO IL 30% DELLA SPAGNA, IL 40% DELLA FRANCIA, IL 72% DELLA FINLANDIA

 

Lorena Loiacono per Il Messaggero

 

universita la sapienza

Borsisti ma senza un euro in tasca. Sono brillanti negli studi, vantano ottimi voti sullo statino universitario ma, pur dimostrando di averne diritto, non riescono proprio ad ottenere una borsa di studio. Il motivo? Mancano i fondi per erogarle. Sono oltre 7.400 gli studenti universitari risultati idonei a ricevere la borsa per l’anno accademico 2016-2017, quindi con tutte le carte in regola, ma restano in lista d’attesa perché di fatto i soldi non ci sono. È questo lo strano caso dell’università italiana che riconosce il merito dei suoi studenti ma non in termini economici. Ed il rischio è che poi gli studenti si perdano, impossibilitati a mantenersi gli studi.

 

SCOMPARSI

UNIVERSITA' LEZIONE

Dal 2008 ad oggi infatti, negli atenei italiani, sono scomparsi 300 mila studenti. La borsa di studio va ad aiutare i ragazzi che, impegnati sui libri, non possono lavorare tutto il giorno per mantenersi. E così, senza aiuti, lasciano o rinunciano in partenza. Una situazione che va avanti da anni, ormai, e non sembra avere soluzione. Nel 2000, ad esempio, venivano investiti 307 milioni: il fondo continuò a crescere fino al 2010 raggiungendo quota 492 milioni di euro. Ma da quel momento arrivò il cambio di rotta con tagli drastici fino ai 219 milioni stanziati per il 2017.

 

baroni universita2

L’anno accademico 2015-2016 inoltre, che viene ricordato come l’anno nero del diritto allo studio, ben 35 mila ragazzi hanno perso la borsa di studio universitaria a causa delle modifiche apportate all’indicatore Isee. Nell’anno successivo i fondi sono aumentati, riportando la situazione alla “vecchia” normalità dove vengono esclusi dalla borsa 7.441 aventi diritto.

 

«Mancano ancora 130 milioni di euro sul Fondo integrativo statale per garantire una copertura totale degli idonei, nonostante l’aumento dell’ultimo anno che lo ha portato a 219 milioni - spiega Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari - il sottofinanziamento del sistema di diritto allo studio sta provocando una distorsione delle fonti di finanziamento per provare a coprire tutti gli idonei alla borsa: oltre ai fondi immessi dagli atenei, infatti, molte regioni sono costrette a utilizzare i Fondi Sociali Europei per coprire le borse, invece di utilizzarli per migliorare la qualità dei servizi offerti».

ESAMI ALL UNIVERSITA

 

Non solo, per aumentare le borse di studio gli studenti devono sperare nelle soluzioni trovate dalle singole università per erogarne di più: risultano infatti decisive le risorse investite sulle borse di studio direttamente da parte degli atenei. Esiste quindi una notevole differenza tra l’erogazione delle borse da un ateneo all’altro e, spesso, da una regione all’altra. In base alla ripartizione del Fis per il 2017, le regioni del Sud ottengono un aumento del 40% mentre quelle del Centro perdono il 7,3% e quelle del Nord perdono il 13,7%.

 

BIBLIOTECA UNIVERSITA'

LE REGIONI

Nel dettaglio, il Lazio, il Piemonte la Lombardia e la Valle d’Aosta hanno perso il 20% rispetto al 2016: per il Lazio sono spariti 5,8 milioni di euro, in Piemonte 2,5 milioni e nella Lombardia 4,6 milioni, il Veneto ha perso 2,5 milioni e l’Emilia Romagna 1,9. Buone notizie invece per il meridione dove la Sicilia è passata dai 12,5 milioni del 2016 ai 25 del 2017, la Puglia e la Calabria hanno guadagnato 4 milioni di euro ciascuna e la Sardegna 3,5 milioni.

 

UNIVERSITA PADOVA

Il problema però non sembra riguardare solo il finanziamento di tutte le borse di studio ma anche l’individuazione degli aventi diritto. In Italia infatti gli studenti borsisti sono appena il 9,85% degli iscritti, neanche uno su dieci, una percentuale decisamente bassa rispetto a quelle degli altri Paesi europei: in Spagna ad esempio i borsisti sono il 30% del totale degli iscritti, il 39% in Francia e addirittura il 72% in Finlandia.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...