salvini di maio by spinoza

SCONTRO SALVINI-BOERI; CAZZOLA: ''NELL’ITALIA DELL’ANNO PRIMO DEL DOMINIO GIALLOVERDE ALCUNI PENSIERI SONO PROIBITI. DECRETO DIGNITÀ? DI MAIO È IMPREPARATO, IL CONTRATTO A TERMINE NON È DISCIPLINATO DAL JOBS ACT. LE IMPRESE SI RIFIUTANO DI ASSUMERE, PIUTTOSTO CHE ASSUMERE COME VUOLE IL GOVERNO” - ''RESTIAMO UNO DEI PAESI COL PIÙ ALTO NUMERO DI LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO''

 

Da ''Radio Cusano Campus''

matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 7

 

L’economista Giuliano Cazzola è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 

In merito alla polemica Salvini-Boeri su pensioni e immigrati. “Penso che il ministro dell’interno abbia dato ancora una volta la prova di essere un energumeno –ha affermato Cazzola-. Un ministro non può permettersi di minacciare il presidente dell’Inps. Il governo ha il diritto di nominare il presidente che ritiene opportuno quando andrà via Boeri, ma uno non deve essere mandato via perché è portatore di un pensiero proibito. Secondo Salvini sostenere che l’immigrazione è un fenomeno strutturale, un fenomeno positivo per il Paese è una non verità, è un qualcosa che non si può sostenere nell’Italia dell’anno primo del dominio gialloverde.

 

GIULIANO CAZZOLA

Ciò detto secondo me vanno fatte delle precisazione. Boeri ha ragione quando dice che noi abbiamo bisogno degli immigrati perché siamo una popolazione anziana e che diminuisce nel tempo a causa del crollo della natalità. L’esperienza, soprattutto quella delle zone dove è forte la Lega, che in sostanza le fabbriche vanno avanti perché c’è molta manodopera immigrata. Però una manodopera immigrata che è integrata e inserita correttamente nel mercato del lavoro, è una cosa molto differente rispetto a persone che sbarcano sulle nostre coste, vanno in giro nei centri di raccolta e vanno in giro per le città.

 

boeri busta arancione

Di immigrati c’è bisogno, ma non di immigrati qualsiasi, c’è bisogno di un’immigrazione selezionata, integrata e inserita correttamente nel Paese. Comunque è esagerato dire che il contributo dato dai migranti regolari sia la zattera di salvataggio del nostro sistema pensionistico. La forza lavoro di immigrati rappresenta tra l’8 e il 10% e si tratta per lo più di giovani che sono contribuenti e non percepiscono pensione. Però arriverà il momento in cui anche queste persone diventeranno pensionate”.

 

GIULIANO CAZZOLA

Sul decreto dignità. “Sono convinto che i sindacati facciano molta fatica a criticare questo decreto –ha dichiarato Cazzola- perché in realtà il Jobs act è stato vissuto con sofferenza dal Pd. C’è sempre stato un Mister Hide nel Pd che questo provvedimento non l’ha vissuto benissimo, tanto che oggi loro si rifiutano di fare una discussione sul loro tracollo elettorale perché altrimenti dovrebbero dire: forse ci siamo spinti troppo avanti.

 

Zingaretti ha detto che il liberismo sfrenato ha portato al fallimento della società occidentale. Penso che tutti si siano spaventati, perché se il fratello del famoso commissario Montalbano dice che la società occidentale è fallita, i governi che non se ne sono accorti diranno: come è possibile che ci sia scappato quello che è successo? Comunque sul decreto dignità, Di Maio dimostra di essere impreparato. Il contratto a termine non è disciplinato dal Jobs act, bensì dal decreto Poletti. Abuso contratti a termine?

 

Noi restiamo uno dei Paesi che ha il più alto numeri di lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato, siamo inferiori solo alla Germania. E poi abbiamo un 14% di collaborazioni a tempo determinato. A me non sembra che siamo un Paese devastato dalla precarietà. Bisogna vedere quanto durano questi contratti a termine. In molti casi i contratti a termine sfociano in contratti a tempo indeterminato.

 

fico di maio

Vorrei anche che si capisse che diventa difficile imporre ad un’azienda di assumere come vuole il governo. Il ragionamento che fanno questi è: noi proibiamo di assumere in una certa maniera e le costringiamo ad assumere virtuosamente. In realtà le imprese si rifiutano di assumere, piuttosto che assumere come vuole il governo. A caricarsi di manodopera in una situazione in cui il mercato è incerto, l’impresa ci pensa mille volte”.

 

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO