IN NOMINE RAI – IL CDA HA ELETTO (PER LA SECONDA VOLTA) FOA PRESIDENTE DI VIALE MAZZINI: ADESSO LA PALLA TORNA ALLA VIGILANZA, DOVE IL GIORNALISTA HA LA STRADA SPIANATA DOPO L’ACCORDO TRA SALVINI E BERLUSCONI – POI SCATTERÀ IL VALZER DELLE NOMINE E LA CACCIA AL TG1, CHE DOVREBBE ANDARE AL M5S. LA PARABOLA DI ALBERTO MATANO, FUTURO (PROBABILE) DIRETTORE: DALL’AMICIZIA CON CASINI A QUELLA CON SPADAFORA, BOSCHI COMPRESA)
1 – PRESIDENZA RAI, DAL CDA VIA LIBERA A FOA PER LA SECONDA VOLTA
Il consiglio d'amministrazione riunitosi a Viale Mazzini ha votato la nomina di Marcello Foa, con 4 voti a favore, un voto contrario e un astenuto. Il voto contrario è quello della commissaria Rita Borioni, in quota Pd, l'astenuto Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti Rai.
Adesso la nomina di Foa passa, o per meglio dire ritorna, al vaglio della commissione di Vigilanza, il cui presidente Alberto Barachini dovrebbe convocare Foa per l'audizione a Palazzo San Macuto, presumibilmente tra martedì e mercoledì.
Candidato di Matteo Salvini, Marcello Foa era stato infatti già designato una prima volta alla presidenza della Rai il 31 luglio. Ma la sua nomina era stata bloccata dal veto di Forza Italia proprio in commissione di Vigilanza, dove per il via libera definitivo è necessaria la maggioranza qualificata. Adesso, dopo l'intesa tra Lega e Berlusconi, Foa dovrebbe avere la strada spianata.
Proprio sull'intesa tra Salvini e Berlusconi si sono concentrate nei giorni scorsi le critiche dell'opposizione di sinistra, dal Pd a Mdp. Il Pd in particolare annuncia una battaglia legale, sostenendo l'illegittimità di un voto-bis su un candidato bocciato già una volta in Parlamento.
Due giorni fa, tuttavia, proprio la commissione di Vigilanza aveva approvato una risoluzione che invitava il cda a indicare un nome tra i propri componenti, "senza alcuna limitazione". E i consiglieri di amministrazione proprio a questo atto di indirizzo si sono attenuti riproponendo Foa.
2 – RAI, OGGI SI RIVOTA PER FOA E SCATTA LA CACCIA AL TG1
Estratto dell’articolo di Gianluca Roselli per “il Fatto Quotidiano”
La caccia grossa al cinghialone è partita. No, non siamo tornati a Tangentopoli, quando così veniva chiamato Bettino Craxi, parliamo di Rai. Il cinghialone è il Tg1, la testata più autorevole, seguita, desiderata, ambita.
Con i suoi quasi sei milioni di telespettatori (24-25% di share) è il tesoro su cui ogni leader politico vuole mettere le mani: dalla scelta del nuovo direttore (o direttrice) del primo Tg italiano scaturiranno, a cascata, tutte le altre nomine.
(…)
Se fino a qualche settimana fa sembrava che la casella dovesse andare al Carroccio, col vicedirettore Gennaro Sangiuliano, ora i giochi si sono riaperti e in corsa sono tornati i 5Stelle. Il cui nome di punta è Alberto Matano, uno dei conduttori dell' edizione delle 20.
GENNARO SANGIULIANO CON SALVINI E Giuseppe Malara
La parabola di Matano segue una curvatura particolare. Nato a Catanzaro, classe 1972, approdato al Gr1 nei primi anni Duemila, Matano si fa tutta la gavetta del cronista politico, ma ad aiutarlo a fare il grande salto al Tg1 di Gianni Riotta (nel 2007) è la vicinanza a Pier Ferdinando Casini, che è un amico della famiglia.
Al Tg1 Matano fa il suo, sempre nella redazione politica. Poi, dopo una parentesi a Unomattina, comincia a condurre le edizioni minori. Il salto alle 20 lo fa nel 2013 con Mario Orfeo, suo grande sponsor. Lui è bravo, rassicurante, buca il video: piace alle figlie, alle mamme e alle nonne. Alter ego del suo rivale di sempre, Francesco Giorgino: a Saxa Rubra si narra di litigate tra i due da far tremare i vetri.
vincenzo spadafora e alberto matano
Ma mentre Giorgino è rimasto inchiodato al Tg, Matano piace a Daria Bignardi che, nel 2017, lo chiama a Rai3 per condurre Sono innocente, trasmissione dove vengono raccontate storie di errori giudiziari e malagiustizia. Non proprio l' identikit del perfetto grillino. E invece ora Matano si ritrova in pole position per la direzione in quota 5Stelle: un po', dicono, per la sua amicizia col sottosegretario grillino Vincenzo Spadafora, un po' perché i 5Stelle, per le direzioni, cercano volti noti, riconoscibili.
(…)
In redazione il clima è pessimo. Da una parte ci sono i giornalisti vicini al centrodestra che si lamentano perché "si continua a fare un Tg filo-Pd e filo-renziano", dall' altra c' è malumore per la gestione degli "Speciali" che, dopo le dimissioni di Daniele Valentini, sono gestiti da Maria Luisa Busi senza che gli altri tocchino palla.
Il nome di Salvini per il Tg1, comunque, è sempre lo stesso: Sangiuliano, il quale, andasse male, potrebbe essere dirottato al Tg2 (dove però c' è anche Luciano Ghelfi) o alla Tgr (dove sono in lizza pure Alessandro Casarin e Roberto Pacchetti).
alberto matano e chiara gamberale
Al Tg3, invece, dovrebbe restare Luca Mazzà, che vanta un buon rapporto col "capitano". Per le reti, invece, a Rai1 dovrebbe arrivare (in quota Lega) Marcello Ciannamea; per Rai2 si parla di Maria Pia Ammirati e per Rai3 di Carlo Freccero (entrambi in quota M5S però).
alberto matano (4)alberto matano (tg1) beppe convertini e sua madre in pugliaGENNARO SANGIULIANO CON SALVINI E TAJANI
ALBERTO MATANO jpegalberto matano (3)
(…)