conte casalino

STAVOLTA PAGA ROCCO - CECCARELLI: "IL POTERE ESIGE SACRIFICI UMANI, PER CUI CONTE, SE DAVVERO VUOLE RESTARE, POTREBBE ESSERE COSTRETTO A IMMOLARE CASALINO SULL'ALTARE DEL SUO IPOTETICO GOVERNO TER. TANTA GENTE NON PUÒ VEDERE CASALINO. ALCUNI, LO GIUDICANO UN PARVENU, UN ABUSIVO. CASALINO, CHE DI CONTE È AMICO, PORTAVOCE, SPIN DOCTOR, MA ANCHE ATTORE, REGISTA E DEMIURGO, HA FATTO DI LUI QUELLO CHE È OGGI. IL PUNTO CRUCIALE È CHE NESSUNO PIÙ DI LUI PARE FIGLIO DI QUESTO TEMPO E DI QUESTO POTERE INQUALIFICABILE"

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

 

conte e casalino

Stai a vedere che stavolta paga Rocco. Spesso crudele, il potere esige sacrifici umani, per cui Conte, se davvero vuole restare, potrebbe essere costretto a immolare Casalino sull' altare del suo ipotetico governo ter. Sennonché la dolorosa incombenza si tira appresso la classica domanda di cui si conosce già la risposta: che cosa sarebbe oggi Conte senza il suo Casalino?

 

Ora, pur con tutto il rispetto per il dilemma, equiparare il portavoce di "Chigi" (come lo chiama lui) a un mite e tenero agnellino sacrificale sembra a dir poco eccessivo. E però, sempre scomodando i crudeli codici dell' antropologia tribale per le mediocri beghe di questa pur spaventosa crisi di governo, la figura che meglio può adattarsi a Casalino è semmai quella del capro espiatorio su cui caricare tutti i peccati del Conte bis, quindi spedirlo nel deserto e in tal modo purificare e rinvigorire l' alleanza.

 

conte casalino

In quasi tre anni si è venuto infatti a creare una vasta e frastagliata area di gente che non può vedere Casalino. Alcuni, i più anziani e tradizionalisti, per così dire, lo giudicano un parvenu, un abusivo, un usurpatore, comunque uno giunto nel cuore del potere dai luoghi più innominabili del trash televisivo.

 

Come spesso capita a chi sottovaluta la modernità di massa, questo atteggiamento di aristocratica e malevola superiorità non porta molto lontano nella comprensione del personaggio; ma negli ultimi tempi si è venuto a saldare - questa la novità - con l' astio di chi sente Casalino fin troppo simile a sé e anzi pure più bravo ad attirare l' attenzione, giocare coi sentimenti, creare il clima giusto, far girare i social, inventare e vendere la politica, o quel che ne resta, con una sfrontatezza tanto più insolente quanto più performativa.

 

conte e casalino - Grande Fratello Chigi

Si sta parlando di Matteo Renzi, l' ex giovane rottamatore futurista fattosi all' improvviso sdegnatissimo difensore del Parlamento «che non è il Grande Fratello».

Ebbene, con qualche argomento si può far risalire la rottura della maggioranza come reazione di Italia viva una frase attribuita appunto a Casalino: «Li asfaltiamo», là dove il minaccioso verbo era stato finora schietto ed esclusivo patrimonio del renzismo leopoldino. Di qui la conferma di quel singolare fenomeno mimetico - e si perdoni il temerario e ultrasemplificato riferimento a René Girard ne "Il capro espiatorio" (Adelphi, 1999) - secondo cui il peggior nemico diventa quello che ti assomiglia di più.

Roccobello Conte Casalino

 

Tutto ciò può non essere consolante. Ma è anche vero che per Conte la presenza al proprio fianco di "Roccobello", come pare lo chiami, la sua fedele amicizia e la sua creatività si sono rivelate nel tempo così indispensabili da fargli passare sopra a diversi guai che pure ogni tanto si sono manifestati: insieme a una certa invadenza, goffi audio, buffe paparazzate, video ribaldi del passato (inseguimento di Tina Cipollari, zuffa col povero Solange, ipnosi di Giucas Casella), oltre alla storia del compagno Alvarez che giocava in borsa per farsi insieme il chiringuito di sushi brasiliano.

 

Ecco, Casalino, che di Conte è amico, portavoce, spin doctor, ma anche attore, regista e demiurgo, ha fatto di lui quello che è oggi - e magari domani - un quasi statista.

conte casalino

Il punto cruciale è che nessuno più di lui pare figlio di questo tempo, di questo mondo e di questo potere inqualificabile.

 

Perché se la politica è davvero divenuta un reality, con le regressioni e oscenità del caso, va da sé che un protagonista del primo Grande Fratello ha più diritto e strumenti di tanti altri per starci dentro. Testimonianza, 20 anni dopo, di Daria Bignardi, conduttrice: «Particolarmente intelligente, ma difficile da interpretare, più autore che personaggio, energia più riflessiva che spontanea». Roberta Beta, concorrente: «Aveva capito tutto, ha sempre visto oltre». Se è terribile il pensiero di un cortocircuito tra GF, crisi di governo e pandemia, è pur vero che tutto questo va ben al di là di Casalino e riguarda l' intera società italiana.

ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…