ALE-DANNO: “NON PARLAI DI APPALTI” - MA IL VOTO DEL CAMPIDOGLIO SI AVVICINA

Sara Menafra per "Il Messaggero"

Nessuna cena a casa con Riccardo Mancini per parlare di appalti. Semmai un incontro con l'allora presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini. La verità del sindaco di Roma, Gianni Alemanno arriva a metà pomeriggio, con un comunicato stampa con il quale il primo cittadino di Roma annuncia di non volersi far «condizionare da illazioni giornalistiche».

La nota è tutta dedicata alla presunta cena raccontata da Lorenzo Cola, in un verbale depositato in procura. Nel corso di quell'incontro, almeno a sentire l'ex consulente Finmeccanica, si sarebbe parlato anche dell'appalto da assegnare a Bredamenarini per la realizzazione di 45 filobus destinati ad una nuova tratta della periferia romana. Lo stesso appalto da cui sarebbe nata la presunta tangente da 500mila euro che ha portato in carcere Riccardo Mancini, accusato di corruzione, concussione e concorso in false fatturazioni.

LA SMENTITA
La ricostruzione di Alemanno è ben diversa, a cominciare dall'elenco dei commensali: «Non ho mai interloquito con dirigenti e/o uomini di fiducia di Finmeccanica in merito ad alcun appalto, né mai si è svolta alcuna cena alla quale abbiano preso parte il dottor Ceraudo e l'ingegner Mancini con il sottoscritto, avente per oggetto la medesima materia». Ci sarebbe stato un incontro, ha proseguito Gianni Alemanno «con il dottor Guarguaglini, alla presenza del signor Cola, da me conosciuto in quell'occasione, nella quale non si è mai discusso ovviamente di appalti o questioni similari».

Una cena, informale, solo per discutere della situazione della città, come ha confermato ieri sera anche Pierfrancesco Guarguaglini, che ha precisato di conoscere Alemanno fin dai tempi in cui era ministro dell'Agricoltura: «Si è parlato di decoro urbano», ha commentato l'ex numero uno di Finmeccanica. E la circostanza appare confermata dall'assenza dell'Ad di Bredamenarini, Roberto Ceraudo. A questo punto, secondo le indiscrezioni raccolte in procura, l'inchiesta sulla presunta tangente Breda che sarebbe stata incassata da Riccardo Mancini è praticamente chiusa. E nei prossimi giorni è probabile che il pm Paolo Ielo notifichi agli indagati l'avviso di conclusione delle indagini che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio.

L'AUDIZIONE
Prima di quell'atto, tuttavia, la procura potrebbe decidere di ascoltare anche la ricostruzione del sindaco di Roma sulla discussa cena da Cola. L'appuntamento in procura non è ancora stato fissato e al momento non è nell'agenda del pm titolare dell'indagine, Paolo Ielo. Alemanno ha comunque dato la sua disponibilità: «Non mi è pervenuta alcuna convocazione in procura e comunque, qualora i magistrati ritenessero opportuno ascoltarmi, naturalmente sarò immediatamente disponibile - spiega - E' mio interesse che l'inchiesta si concluda nel minore tempo possibile, accertando ogni responsabilità e sanzionando in modo esemplare chiunque si sia reso responsabile di evenutali reati».

IL RIESAME
Intanto nei prossimi giorni è prevista la discussione davanti al tribunale del riesame sulla detenzione di Riccardo Mancini, difeso dagli avvocati Luciano Moneta Caglio e Pierpaolo Dell'Anno. Si dovrà discutere del tipo di reato contestato all'ex ad dell'Ente Eur Mancini. Il pm, infatti, l'aveva inizialmente accusato di estorsione nei confronti di un imprenditore che era risultato perdente nella gara per l'assegnazione dell'appalto per i filobus, poi affidato tra Bredamenarini. Ma questa configurazione del reato è modificata dal gip Stefano Aprile, che ha preferito contestare la concussione, ritenendo che Riccardo Mancini dovesse essere considerato a tutti gli effetti un pubblico ufficiale.

 

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