damiano tommasi marco bucci matteo salvini giorgia meloni

DIVIDI ET PERDI – IL CENTRODESTRA VINCE DOVE VA UNITO: A GENOVA IL CANDIDATO DELL’ALLEANZA LEGA-FDI-FI, MARCO BUCCI, VINCE AL PRIMO TURNO E A PALERMO LAGALLA HA UN LARGHISSIMO VANTAGGIO. MA A VERONA, DOVE IL CENTRODESTRA SI È SPACCATO TRA SBOARINA E TOSI, È IN VANTAGGIO DAMIANO TOMMASI - PER CAPIRE SE CAMBIERANNO I PESI INTERNI ALLA COALIZIONE BISOGNA ASPETTARE E VEDERE QUANTI VOTI HA PRESO LA MELONI. SE C’È STATO IL SORPASSO E LA LEGA È SCESA SOTTO AL 15%, NEL CARROCCIO SI APRIRÀ LA RESA DEI CONTI

Fabio Rossi per “il Messaggero”

 

matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia

Due capoluoghi di Regione potrebbero andare al centrodestra già al primo turno, con la possibilità che diventino tre, mentre l'asse Pd-M5S chiude il primo turno in vantaggio a Parma (largamente) e a Verona.

 

Lo spoglio delle elezioni amministrative comincerà soltanto alle 14 di oggi: ieri nei seggi sono state scrutinate le schede dei cinque quesiti referendari sulla giustizia. Ma dopo la chiusura delle operazioni di voto, ieri sera sono stati diffusi gli exit poll del Consorzio Opinio, realizzati pere la Rai, relativi ai quattro capoluoghi di Regione andati alle urne - Palermo, Genova, L'Aquila e Catanzaro - oltre a quelli di Verona e Parma.

 

marco bucci 1

Secondo queste rilevazioni, la città ligure resterebbe al centrodestra, che strapperebbe al centrosinistra il capoluogo siciliano e potrebbe conservare anche quello abruzzese. Con un quadro, quindi, sostanzialmente favorevole dell'alleanza Fratelli d'Itala-Lega-Forza Italia, che si è presentato unito in molti Comuni, pur con rilevanti eccezioni come Verona, Parma e Catanzaro. Sull'altro fonte, invece, i Cinquestelle hanno deciso di non presentarsi in molte città.

 

IL QUADRO

giovanni toti marco bucci promozione pesto patrimonio dell'umanita'

Complessivamente, ieri si è votato in 978 Comuni, di cui 26 capoluoghi di Provincia o Regione. In queste ultime città, le giunte uscenti sono 18 di centrodestra, cinque di centrosinistra e tre espressione di liste civiche: la tornata elettorale del 2017 era stata infatti una delle più negative della storia recente per lo schieramento progressista.

 

Nel capoluogo ligure si sta rivelando vincente la ricandidatura di Marco Bucci, sostenuto da tutto il centrodestra, ma anche da alcuni esponenti di Azione e Italia Viva: secondo gli exit poll è accreditato di un risultato tra il 51 e il 55 per cento. Sconfitto lo sfidante Ariel Dello Strologo, ex presidente della comunità ebraica genovese, appoggiato dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, il cui risultato è stimato tra il 36 e il 40 per cento.

matteo salvini giorgia meloni federico sboarina

 

Il centrodestra è dato vincitore anche nella cruciale sfida di Palermo, in un clima avvelenato dalle inchieste su politica e mafia e dal caos di ieri ai seggi. Qui la coalizione ha trovato l'unità sull'ex rettore Roberto Lagalla, che secondo gli exit poll otterrebbe tra il 43 e il 47 per cento, superando Franco Miceli (candidato di centrosinistra e M5S), ex assessore comunale ai Lavori pubblici nonché attuale presidente del Consiglio nazionale degli architetti: va ricordato che, in Sicilia, per vincere al primo turno basta il 40 per cento dei voti validi.

 

roberto lagalla e franco miceli 2

A L'Aquila la sfida è tra il sindaco uscente Pierluigi Biondi, 47 enne di centrodestra, che potrebbe spuntarla già oggi (è dato tra il 49 e il 53 per cento) su Stefania Pezzopane, 62 enne deputata del Pd ed ex presidente della Provincia (23-27 per cento).

 

I DUELLI

A Verona, a sorpresa, al ballottaggio andrebbe Damiano Tommasi (37-41 per cento): l'ex calciatore della Roma, alla prima esperienza politica, è sostenuto da un'ampia coalizione di centrosinistra. Per sfidarlo al ballottaggio c'è un testa a testa tra il sindaco uscente Federico Sboarina, candidato di Fdi e Lega, e l'ex primo cittadino Flavio Tosi, sostenuto da Italia Viva e Forza Italia, entrambi tra il 27 e il 31 per cento: gli elettori del candidato escluso saranno probabilmente decisivi fra 13 giorni.

damiano tommasi foto di bacco

 

A Parma si deve eleggere il successore di Federico Pizzarotti, il primo sindaco espresso dai pentastellati in un capoluogo di provincia, poi uscito dal M5S e riconfermato cinque anni fa con la sua lista civica. In testa c'è Michele Guerra, assessore alla cultura di Pizzarotti, candidato insieme al centrosinistra, con un risultato stimato tra il 40 e il 44 per cento.

 

Lega e Forza Italia sostengono invece candidato Pietro Vignali, già primo cittadino del comune emiliano fra il 2007 e il 2011. In lizza per andare al ballottaggio, ma più staccato, ci sarebbe anche il civico Dario Costi, candidato dalla lista Civiltà Parmigiana e sostenuto anche dal partito di Carlo Calenda.

 

Si va verso il secondo turno del 26 anche a Catanzaro, dove il centrodestra si è presentato diviso: al ballottaggio, secondo gli exit poll, dovrebbero andare Valerio Donato (40-44 per cento) - professore di Diritto privato all'università cittadina nonché storico attivista del Pd locale, sostenuto da Lega e Forza Italia - e Nicola Fiorita (31-35), docente di Diritto canonico all'università della Calabria, candidato di centrosinistra e M5S. Resterebbe fuori, quindi, la vicecapogruppo Fdi alla Camera, Wanda Ferro.

 

LE ALTRE SFIDE

stefania pezzopane

Si attende il pomeriggio di oggi per avere i primi dati (in questo ufficiali) degli altri Comuni interessati dalle Amministrative di ieri. Tra le sfide principali c'è Taranto, dove punta al bis il candidato del centrosinistra (e dei Cinquestelle) Rinaldo Melucci, contrapposto a Vincenzo Walter Musillo, in campo per il centrodestra.

 

Ma ci sono diversi altri centri importanti che hanno votato ieri, come Messina e Padova. Tre i capoluoghi di provincia del Lazio che attendono i risultati dello spoglio - Frosinone, Rieti e Viterbo - con conseguenze per gli equilibri politici del territorio, in vista delle Regionali del prossimo anno. Gli altri capoluoghi, di cui si conosceranno oggi i risultati elettorali sono: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Piacenza e Pistoia.

matteo salvini federico sboarina giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...