palamara legnini

IL CERCHIO MAGICO DI PALAMARA - A DECIDERE LE NOMINE ERANO LUI, IL VICEPRESIDENTE DEL CSM LEGNINI (GIÀ DEPUTATO PD E SOTTOSEGRETARIO DEL GOVERNO RENZI), I CONSIGLIERI VALERIO FRACASSI, PAOLA BALDUCCI E GIUSEPPE FANFANI (IL PRIMO DELLA CORRENTE DI SINISTRA AREA, GLI ALTRI DUE LAICI INDICATI DAL CENTROSINISTRA). GLI ATTACCHI DI FORCINITI, STESSA CORRENTE DI PALAMARA MA NON SEMPRE D'ACCORDO CON LUCA LO SPICCIAFACCENDE

Giovanni Bianconi per il ''Corriere della Sera''

 

Oltre a migliaia di intercettazioni e scambi di messaggi, agli atti dell'indagine su Luca Palamara, l'ex componente del Consiglio superiore della magistratura accusato di corruzione dalla Procura di Perugia, c'è qualche verbale d'interrogatorio che aiuta a comprendere alcuni meccanismi nel funzionamento dell'organo di autogoverno dei giudici nella scorsa consiliatura. Ad esempio quello di un altro ex consigliere, Massimo Forciniti, 53 anni, tornato a presiedere una sezione del Tribunale di Crotone dopo l'esperienza a Palazzo dei Marescialli.

palamara boschi legnini

 

Nonostante appartenessero alla stessa corrente - Unità per la costituzione - non sempre andava d'accordo con Palamara: «Durante la consiliatura abbiamo avuto degli scontri; dopo, invece, il nostro rapporto è migliorato e lui si è avvicinato alle mie posizioni, sempre in riguardo a questioni di corrente e di organizzazione», ha detto ai pm umbri il 4 ottobre scorso.

 

Durante l'interrogatorio gli inquirenti gli chiedono conto di un messaggio inviato a Palamara il 22 giugno 2018, quando il Csm di cui facevano parte entrambi stava per chiudere i battenti, estrapolato per l'occasione dagli investigatori della Finanza, nel quale Forciniti scriveva: «Grazie al tuo avallo, in questa consiliatura molte cose sono state decise da vicepresidente cerchio magico, non nelle sedi proprie».

 

paola balducci3

Che intendeva dire? Risposta: «Non ricordo la ragione contingente per cui scrissi tale messaggio. Posso dire che quando mi riferivo al "cerchio magico" intendevo dire che avevo l'impressione che Palamara, assieme al vicepresidente e altri consiglieri, laici e togati, cercassero di orientare l'attività del Csm. Ritenevo, in sostanza, che tali componenti avessero un canale privilegiato nei loro rapporti, anticipando il loro orientamento su varie pratiche da approvare in Consiglio».

 

GIOVANNI LEGNINI LUCA PALAMARA

Ma chi faceva parte del «cerchio magico» evocato da Forciniti? «In questo gruppo di persone io consideravo, oltre a Palamara e Giovanni Legnini (il vicepresidente, già deputato pd e sottosegretario del governo Renzi, ndr ), i consiglieri Valerio Fracassi, Paola Balducci e Giuseppe Fanfani (il primo della corrente di sinistra Area, gli altri due laici indicati dal centrosinistra, ndr )».

 

Nella chat del 22 giugno 2018, dopo il messaggio sul «cerchio magico» Palamara risponde a Forciniti che anche lui e Maria Elisabetta Alberti Casellati, altra componente del vecchio Csm, avevano ottenuto posizioni di rilievo: «Casellati presidente Senato, tu presidente terza e settima (commissione del Csm, ndr )», ma Forciniti replica piccato: «Nemmeno una presidenza nel quadriennio volevi farmi fare?».

giuseppe fanfani

 

Ai pm di Perugia spiega che quando stava al Consiglio Palamara aveva buoni rapporti con l'allora procuratore di Roma Giuseppe Pignatone («L'ho visto in molte circostanze nella sua stanza al Csm»), dopo il rientro in Procura non più: «Mi riferì che Pignatone manifestava un atteggiamento di freddezza nei suoi confronti». Ma l'interesse degli inquirenti riguarda altre nomine del precedente Csm; in particolare quelle dei procuratori Carlo Capristo a Taranto (arrestato venti giorni fa dai magistrati di Potenza per induzione alla corruzione), Antonino Di Maio a Trani (indagato nella stessa inchiesta) e Pietro Argentino a Matera.

 

Votati da un asse diverso dal «cerchio magico» indicato da Forciniti, che univa Unicost a Magistratura indipendente e ai laici di centrodestra. Di queste nomine i pm di Perugia hanno chiesto lumi anche all'ex vicepresidente Legnini. Che lo stesso 4 ottobre ha ricordato di aver contribuito a far perdere a Capristo la sfida per la Procura generale di Bari, vinta da Anna Maria Tosto «appoggiata da Area e da gran parte dei laici».

paola balducci

 

Dopodiché, quando Capristo corse per Taranto, «la sua candidatura fu sostenuta anche da alcuni consiglieri che non lo avevano votato per la Procura generale... Ovviamente ci fu un impegno di Unicost (la sua corrente, ndr ) molto deciso». Tuttavia, spiega Legnini, «la nomina per cui vi fu un particolare impegno di Palamara fu per il posto di procuratore di Trani.  Palamara sostenne fortemente la nomina del dottor Di Maio, che era stato indicato in precedenza per altri uffici. Ricordo che mentre era in istruttoria la nomina della Procura di Chieti, la mia città, Palamara mi disse che voleva proporre il dottor Di Maio. Io, anche in questa circostanza, fui inflessibile nel senso che pretendevo che venisse nominata la persona più titolata».

 

Poi Argentino fu mandato a Matera, e Legnini rammenta: «Io non ero favorevole, ma lui era fortemente appoggiato da Unicost, Mi, e i laici di centrodestra, lo stesso schieramento che aveva appoggiato il dottor Capristo. Io avevo espresso perplessità su tale nomina in ragione di una vicenda penale pregressa, benché definita a suo favore, i cui fatti si erano svolti proprio in Basilicata». 

giuseppe fanfani ex sindaco di arezzo

 

Di quella decisione si parla pure nell'indagine potentina che ha portato all'arresto di Capristo, amico del funzionario di polizia Filippo Paradiso (inquisito a Roma per traffico di influenze illecite e con buone entrature nel Csm di Palamara) il quale riferì a un altro magistrato pugliese: «È stata durissima ma ce l'abbiamo fatta a fare diventare Argentino procuratore di Matera». Prevalse con 11 voti (Unicost, Mi e i tre laici di centrodestra), e il giorno dopo Palamara scrisse a Forciniti: «Mi giungono notizie pessime di Argentino. Abbiamo sbagliato?». Risposta: «No... lascia stare... non è uno scienziato, ma un lavoratore... non amato dai politici...». «Mi dicono cose turche». «Lascia stare...».

 

palamara valerio fracassi

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...