renzi berlusconi

CERTI AMORI NON FINISCONO: RENZI STA PROVANDO DI NUOVO A INFINOCCHIARE BERLUSCONI – MENTRE CALENDA INCONTRA MELONI, IL SENATORE SEMPLICE DI RIGNANO È IN PRESSING SUL “BANANA”: L’OBIETTIVO UFFICIALMENTE È MUOVERSI IN ANTICIPO PER PRENDERSI UN PEZZO DI FORZA ITALIA, QUANDO SI DISSOLVERÀ. MA IN BALLO CI SONO SOPRATTUTTO LE POLTRONE: VIGILANZA RAI (DOVE MATTEUCCIO VUOLE PIAZZARE LA BOSCHI) E SOPRATTUTTO CSM…

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

silvio berlusconi matteo renzi

È un classico: se Calenda incontra Meloni, Renzi chi sente? Ovviamente Berlusconi. Sia chiaro, non sono alle viste né inciuci né rotture: la «luna di miele» tra la presidente del Consiglio e il Paese è in pieno svolgimento, e il processo di costruzione del Terzo polo è ancora in corso.

 

Il quadro politico resterà a lungo immutato: d'altronde il primo test match sarà alle Europee, nel 2024. Ma come negli scacchi, è d'obbligo elaborare le mosse successive. E così se FdI già lavora a un'aggregazione del centrodestra a immagine e somiglianza della sua leader, per rafforzarla nel ruolo di governo, il capo di Italia viva ha in mente un progetto che comprenda quella parte di area moderata destinata a rimanere ai margini del futuro partito conservatore. Un po' perché quel disegno non lo accetta, un po' perché in quel disegno non è accetta. Che poi è la stessa cosa.

 

CALENDA MELONI

E allora, mentre Calenda si prepara a far visita alla premier per «aiutarla» sulla Finanziaria, Renzi ha chiamato il Cavaliere per «aiutarlo a bilanciare Meloni». Così gli ha detto. I due - hanno avuto modo di constatarlo - la pensano allo stesso modo su molte cose. Sulla partenza dell'esecutivo ad esempio, che ritengono - per usare un eufemismo - «non entusiasmante». E se Berlusconi lascia filtrare il suo giudizio attraverso i dirigenti forzisti, visto che con la premier non parla, il leader di Iv lo spiega da un paio di settimane direttamente a Meloni: ce n'è la prova nello scambio di alcuni messaggi, ruvidi come può essere il confronto tra due personalità molto forti.

 

Berlusconi Renzi

Tra il Cavaliere e Renzi, invece, il dialogo è tutt' altro che spigoloso: certi amori non finiscono, eppoi si sa che il primo considera il secondo il suo figlio (politico) mancato.

Pronto peraltro ad andare dritto al cuore della questione: l'idea che Berlusconi possa contrastare Meloni facendo asse con Salvini è - secondo Renzi - velleitaria, per la fragile posizione del leader leghista che «deve pensare piuttosto a garantirsi nel suo stesso partito». E due debolezze non fanno una forza. Diverso sarebbe per gli azzurri costruire nelle Camere accordi con il Terzo polo per realizzare intese più larghe della maggioranza sul terreno programmatico.

 

poster meloni calenda renzi

Le sponde potrebbero essere molteplici ma il terreno della giustizia è l'ideale: hanno la stessa opinione sullo stato della giustizia in Italia. Sentire ieri Renzi additare i pm del processo Open per il loro comportamento «eversivo o anarchico», era come riascoltare le intemerate del Cavaliere contro le «toghe rosse».

 

E all'incrocio di un'iniziativa «di stampo garantista» in Parlamento c'è il Guardasigilli, che il leader di Iv avrebbe voluto candidare se non glielo avesse strappato Meloni: la linea di Nordio sull'eliminazione del reato di abuso d'ufficio avvicina in queste ore il Terzo polo al centrodestra.

 

Quanto al resto, si potrebbe costruire passaggio dopo passaggio, magari anche sulla Finanziaria: ognuno restando nel proprio ruolo di maggioranza e opposizione.

Berlusconi Renzi

Il progetto di Renzi, che non sembra avere intenzione di indebolire la leadership di Calenda, resta quello di ricostruire un fronte che - quando stava a palazzo Chigi - arrivò a includere anche una parte del blocco moderato. Tra le macerie del Pd s' intravvede un certo lavorio dell'area popolare come di quella riformista, interessate al disegno.

 

Resta da capire dove si collocherà ciò che resta dell'impero berlusconiano. La discussione è in corso, a sentire un esponente di Azione: «E quando dentro Forza Italia - anche quanti oggi guardano a Meloni - si accorgeranno che FdI non darà loro spazio, allora lo spazio per noi si allargherà».

 

RENZI BERLUSCONI

È una scommessa, certo, ma è su questo che punta Renzi. Perciò sente Berlusconi. Con il quale - manco a dirlo - ha da risolvere anche altre questioni. C'è da chiudere l'intesa sulla commissione di Vigilanza Rai, dov' è in ballo la presidenza per Boschi. E c'è da verificare se è possibile stringere un accordo sul futuro assetto del Csm, visto che il tredici dicembre il Parlamento si riunirà in seduta comune per eleggere i membri laici, in attesa di scegliere il vicepresidente dell'organo di autogoverno delle toghe. Non sono in programma né inciuci né rotture nel Palazzo, dominato oggi da Meloni. Ma il 2024 in fondo non è così lontano.

berlusconi renziBerlusconi incontra Renzi, Patto Nazareno del 2014

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…