MA CERTO CHE INGROIA STA “SIMPATICO” AL BANANA: HA MESSO SULLA GRATICOLA BELLA NAPOLI! - RILASSATISSIMO DOPO IL BIG MATCH CON I PM DI PALERMO: SARA’ LO STESSO COI PM DI NAPOLI E BARI? MA CERTO CHE NO! (E INFATTI DIFFICILMENTE LI INCONTRERA’) - PIU’ CHE LE INCHIESTE E LA SENTENZA RUBY SILVIO TEME I SONDAGGI: L’ANNUNCIO DELLA SUA RICANDIDATURA NON SCHIODA IL PDL DAL 18-20%. MA SENZA DI LUI CROLLA AL 7%...
Ugo Magri per "La Stampa"
Angosciato? Teso? Fuori della grazia di Dio? No, a quanto pare niente di tutto ciò. Anzi, relativamente sereno, con l'aria di chi ha appena superato un esame senza troppo dannarsi. Così perlomeno si è voluto mostrare ai fedelissimi Berlusconi, di ritorno dall'incontro ravvicinato con i magistrati palermitani. Non che si sia lasciato andare a scene di giubilo. Nemmeno ha detto «li ho sistemati io». Ma se si fosse trattato di un interrogatorio drammatico, assicura chi ne conosce gli umori, Silvio avrebbe tenuto un atteggiamento diverso.
Ad esempio, avrebbe narrato in toni epici la tenzone, lui con la spada di Orlando e Ingroia nei panni del feroce Saladino. Oppure si sarebbe lasciato andare a un'intemerata delle sue durante la riunione conviviale con i gerarchi, «le toghe rosse vogliono farmi fuori, dovete mobilitare le piazze», e vai con gli sfoghi... Fonti berlusconiane tengono a segnalare l'estremo garbo del comunicato ufficiale, dove spicca quell'«ancorché» (ancorché potesse attendere l'esito del ricorso, Berlusconi si è fatto interrogare ugualmente). Un fair-play nei confronti dei giudici che mai ti saresti aspettato.
Peccato sia soltanto l'inizio. Pure ammesso che abbia appagato i pm giunti dalla Sicilia, è quasi certo che Berlusconi si troverà in futuro alle prese con quelli di Napoli e di Bari per l'altro presunto ricatto (protagonista non Dell'Utri ma Lavitola). A ruota piomberà la sentenza di primo grado per Ruby: l'avvocato Ghedini dice non prima dell'anno prossimo, però il suo cliente si fa poche illusioni. Di qui alle urne, rischia di tornare molto spesso in prima pagina. Però non per le iniziative politiche, come lui gradirebbe, bensì per queste storie poco commendevoli.
Se il Cavaliere non ha ancora sciolto la sua riserva (ricandidarsi premier per la sesta volta), certamente qualche remora gli deriva proprio dalla condizione giudiziaria perennemente in bilico. Nelle ultime ore, a rendere più complessa la decisione finale, si sono aggiunti i sondaggi. L'ex-premier attendeva di capire come accoglierebbe l'Italia un suo ritorno in campo. Quando la notizia era filtrata, eravamo a luglio, inutile inseguire la gente sotto l'ombrellone. Ma adesso le spiagge si sono svuotate, insomma cosa ne pensano gli elettori? A quanto pare, non ci pensano. Dalle rilevazioni che circolano nel Pdl, l'ipotetica candidatura di Berlusconi genera indifferenza. Il partito oscilla tra il 18 e il 20 per cento, altri il 15 come prima dell'estate, forse addirittura peggio.
Vero è che l'annuncio ufficiale potrebbe eccitare gli animi, come sempre è accaduto. Nelle campagne elettorali, Berlusconi ha sempre dato il meglio di sé (Occhetto, Rutelli e Veltroni ne sanno qualcosa). Ma se stavolta non funzionasse, e fosse travolto, politicamente sarebbe il «de profundis».
A quel punto nemmeno potrebbe decidere la sua successione. E qualcuno, che nel centrodestra non vede l'ora di liberarsene, proprio questo spera: nella ricandidatura del Cavaliere. Una generosa galoppata con ruzzolone finale. Può darsi che lui abbia subodorato l'inganno; o semplicemente che non abbia voglia di lanciarsi in una maratona elettorale lunga otto mesi. Il risultato non cambia, Silvio ancora sfoglia la margherita. Più cresce l'impazienza nel partito, e più si moltiplicano i suoi dubbi.
A chi tenta di strappargli una promessa, lui risponde invariabilmente che «alla fine mi toccherà fare questo sacrificio». Alfano spinge affinché dia l'annuncio alla festa di Atreju il 14 settembre, però non è detto che Silvio vi metta piede. Né che voglia scoprire le carte due giorni dopo, quando risponderà alle domande di Sallusti, direttore del «Giornale», a bordo di una nave da crociera. Proprio come il furbo Bertoldo, Berlusconi non riesce a trovare l'albero dove farsi impiccare...






